Piccolo manuale di flirt per signora

Molti uomini lamentano una difficoltà a capire quando una donna è o meno disponibile. Vi proponiamo tre step semplicissimi per attirare l'attenzione di un uomo...

Tre step semplicissimi per attirare l’attenzione di un uomo:

1. Agganciare lo sguardo, in maniera che paia casuale e invece non lo è affatto

2. Aspettare che sia lui a sorridere per primo

3. Una volta stabilito il contatto, lasciare che si avvicini o avvicinarsi.

Un uomo interessante ti sta guardando… forse. Come fare a verificarlo?

1. Cercare l’aggancio dello sguardo

2. Se non avviene, andarsene e ritornare; ripercorrere i tre step di cui sopra.

3. Se lui ancora non aggancia, non sorride e non si avvicina, non è interessato. E allora… è meglio battere in ritirata.

Analizziamo la questione

Ogni articolo nasce da una domanda. Questo nasce da una domanda quasi oziosa, estiva: come sono cambiati, se sono cambiati, i gesti e i segnali che gli umani usano per corteggiarsi? È sempre tutto uguale, da quando si comunicava con i fiori e i bigliettini ad oggi con gli sms e le chat? L’abbiamo chiesto al dott. Franco Carola, psicologo e formatore, e questo è quanto ci ha raccontato.

A naso

Non è una frase fatta: ci si sceglie davvero con il naso. L’odore delle persone va a stimolare il sistema limbico, una zona del cervello che presiede alle emozioni e alle sensazioni ed è legata alle “memorie lunghe”. Ci riconosciamo, insomma, a naso: cambia la cosmesi, cambiano le abitudini igieniche, Napoleone non scrive più a Joséphine dicendole di non lavarsi perché sta arrivando, ma l’olfatto rimane il primo strumento nella scelta di un partner sessuale o romantico. Solo in un secondo momento subentra il canale visivo, e riceviamo segnali sottoforma di posture, atteggiamenti, toni e sguardi. Insomma, se un uomo ci piace davvero lo sappiamo appena arriva a tiro di narice. Soprattutto noi signore, che rispetto agli uomini siamo più tattili: le nostre fantasie, le nostre proiezioni, quello che ci piace e non ci piace si nutrono di altri sensi che non sono solo la vista. Per questo rimirare il calendario dei calciatori dà un piacere estetico che non ha paragoni con la fiamma che pervade un maschietto alla vista di una soubrette ignuda sulla spiaggia.

Loro, quindi, ci scelgono da lontano: noi, da vicino.

Dal billet doux all’instant messaging: che cosa è cambiato?

Dalla notte dei tempi, uomini e donne si affidano a un sistema di gesti per segnalarsi a vicenda disponibilità all’accoppiamento. Nelle caverne, probabilmente, eravamo più espliciti di adesso: con il tempo ci siamo raffinati, e anche i nostri codici comportamentali si sono modificati. Per capirci, noi non sorridiamo più vezzosette da dietro un ventaglio, loro non gonfiano il torace e non si pavoneggiano sfidandosi a duello a vicenda… um, a pensarci bene, però, quest’ultima cosa non è tanto cambiata.

Del perché gli uomini non capiscono i segnali (e viceversa)

Come conseguenza di questo mutamento, molti uomini lamentano una difficoltà a capire quando una donna è o meno disponibile: approcciano donne che non vogliono essere disturbate, scambiano una minigonna per un semaforo verde, reagiscono male ai rifiuti. Sono alla ricerca dell’appagamento immediato, e non hanno la pazienza di attendere. L’incapacità di leggere i segnali, per gli uomini, ha una radice infantile nell’impossibilità di riconoscere la madre come altro da sé, essere staccato e autonomo. Finiscono dunque per richiedere a tutte le donne le capacità di telepatia e lettura del pensiero che la genitrice mostrava verso di loro quando erano piccoli: un caso radicatissimo di egocentrismo infantile.

Pari difficoltà hanno alcune donne, che mal sopportano la necessità profondissima che un uomo ha di prendere l’iniziativa (o almeno, di averne l’impressione), e si agitano, esagerano, sono troppo esplicite. Persino Samantha Jones, in Sex and the City, aspetta che siano gli uomini a rivolgerle la parola, prima di materassarli senza pietà.

Altre domande? Scrivi al dottore: [email protected]

Riproduzione riservata