Il rito dell’aperitivo è profondamente radicato nella cultura italiana, che si basa su rituali e un preciso galateo, un pretesto per ritrovarsi fra amiche, fare nuove conoscenze, organizzare la serata o alleggerire un incontro di lavoro. Sul rapporto fra italiani ad happy hour è dedicata un’analisi di Cga by Nielsen Iq, presentata in occasione della manifestazione Aperitivo festival. L’Aperol Spritz risulta l’aperitivo più gettonato, seguito da Prosecco e birra, mentre cresce l’interesse verso opzioni a basso o nullo contenuto alcolico, in particolare tra i più giovani. Fondamentale il ruolo giocato dal cibo per un aperitivo di qualità, sempre più legato a una proposta gastronomica curata e genuina.

Aperitivo, una passione italiana

Come sottolinea il Gambero Rosso, che riporta i dati del sondaggio, il 77% degli italiani non rinuncia all’aperitivo. Il 37% degli intervistati ha consumato almeno un aperitivo negli ultimi tre mesi (7 punti percentuali sopra il 2015); il 46% non rinuncia ad almeno un aperitivo al mese. Il 13% ne consumo più di uno alla settimana (percentuale scesa di due punti).

Dove si consuma l’aperitivo?

L’aperitivo è un rito che si pratica in contesti diversi: bar tradizionali (39%), cocktail bar o locali dedicati (34%), enoteche, trattorie e discobar (15%), ristoranti (13%), pub e birrerie (10%) . Per l’85% degli intervistati la scelta del locale è influenzata, oltre che dai drink, dalla qualità del cibo offerto. Tra i criteri più apprezzati: prodotti a km zero e Dop e attenzione alla preparazione.

I drink più amati

L’Aperol Spritz domina la classifica 2024 delle bevande alcoliche da aperitivo, scelto dal 33% degli italiani. Subito dopo, il Prosecco (29%) e la birra (26%) completano il podio. Seguono lo Spritz con Campari (17%), il vino bianco (14%), il Mojito (8%), il vino spumante (8%), per finire con Aperol soda e gin tonic. Anche il vino rosso e l’Americano trovano spazio, seppur in percentuali minori.

Interesse per gli analcolici

Le nuove generazioni, in particolare Gen Z e Millennials, guidano la transizione verso drink a basso o nullo contenuto alcolico. Secondo il Gambero Rosso, il 61% dei consumatori è aperto anche alle versioni analcoliche. I “ready to drink” (aperitivi in bottiglia) conquistano il primo posto tra le preferenze, seguiti da mocktail (cocktail a zero alcol), succhi di frutta, tè freddo e soft drink.

Come incide il nuovo Codice della Strada

L’inasprimento delle regole sulla guida in stato di ebbrezza ha modificato il modo in cui gli italiani approcciano l’aperitivo. Circa la metà dichiara di voler ridurre o modificare il proprio consumo. Tra i giovani, uno su tre opta esclusivamente per versioni analcoliche. La sicurezza diventa così un nuovo criterio che guida la scelta del drink.

Come si prepara l’Aperol Spritz

L’Aperol Spritz è il simbolo dell’aperitivo italiano. Prepararlo è semplice: in un calice largo con ghiaccio si versano 3 parti di Prosecco, 2 parti di Aperol e 1 spruzzo di soda o acqua frizzante. Si mescola delicatamente e si guarnisce con una fetta d’arancia. L’equilibrio tra amaro, dolce e bollicine rende questo cocktail iconico e rinfrescante.

In questi locali l’aperitivo è un must

In ogni città italiana esistono luoghi simbolo dove l’aperitivo è diventato un rito. A Milano, il Bar Basso è considerato la culla del Negroni Sbagliato. A Torino, patria del vermouth, il Caffè Mulassano è tra i più antichi: un classico è il Mi.To. con bitter e vermouth. A Venezia, non si può prescindere dal Caffè Florian in Piazza San Marco, dove lo Spritz è una tradizione. A Firenze, il Procacci in via Tornabuoni è celebre per i suoi tramezzini al tartufo, da accompagnare con i vini Marchesi Antinori. A Roma, il Freni e Frizioni a Trastevere offre un perfetto mix tra atmosfera bohémien e cocktail d’autore. A Napoli, il Barril nel quartiere di Chiaia unisce design, attenzione all’ambiente e drink d’autore.