È un nostro diritto scegliere metodi contraccettivi sicuri. Lo dice l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. E in Italia, pensa un po’, nel 1975 è stata varata una legge, la 405, che prevede la pillola contraccettiva gratuita presso i consultori familiari. Peccato che, come emerge da un convegno dell’ISS, Istituto superiore della sanità, a distanza di mezzo secolo la offrano solo Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Toscana e solo per alcune categorie, come le under 26 oppure le donne con reddito basso.

E un po’ per colpa dei costi, ma anche e soprattutto della scarsa informazione, circa quattro italiane su dieci non utilizzano alcun metodo contraccettivo. «Sono dati preoccupanti soprattutto perché non riguardano solo le ragazzine, come ci aspetteremmo, ma anche le over 35, la fascia che dovrebbe essere più responsabile» dice Silvia Vigo, specialista in Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale MultiMedica San Giuseppe di Milano. «A dimostrazione che anche col trascorrere degli anni, le idee in questo ambito non si sono per niente chiarite». Insomma, in Italia la rivoluzione contraccettiva è ancora in corso, come ha messo in evidenza un’Indagine Istat del 2017, ma sempre attuale: siamo indietro di almeno 45 anni rispetto a molti Paesi europei, anche dell’area del Mediterraneo.

Contraccettivi: una risposta a tutte le tue domande

Dottoressa Vigo, sta cambiando qualcosa tra le nuove generazioni?

«Sto vedendo in ambulatorio ragazzine sempre più giovani che arrivano con le idee chiare per quanto riguarda la contraccezione. Questo da una parte naturalmente è un bene, dall’altra bisogna ribadire con le più giovani che in caso di rapporti non protetti con un ragazzo che non è il fidanzato storico, è bene usare il profilattico per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili».

Quale anticoncezionale chiede la Gen Z?

«Di solito la pillola. Oggi esistono formulazioni con contenuti di estrogeni diversi in base alle differenti problematiche. Alcune ad esempio sono più adatte a chi ha la sindrome dell’ovaio policistico, altre hanno un effetto cutaneo in caso di acne, altre ancora hanno una concentrazione bassa di estrogeni, tanto da renderle indicate a chi soffre di sensazione di gonfiore alle gambe e di pesantezza al corpo, sintomi legati alla ritenzione dei liquidi. La varietà in commercio inoltre è tale che ci permette anche di passare a una nuova formulazione se non ci si trova bene con quella che si sta già assumendo».

In estate c’è sempre l’incubo delle mestruazioni che rovinano le vacanze, c’è una soluzione per “saltare” il ciclo?

«Si può proseguire senza la pausa, iniziando subito la nuova confezione di pillola. Talvolta in questi casi possono esserci spotting, cioè perdite, oppure mal di testa e per questo è bene evitare il fai da te e parlarne prima con lo specialista in modo da definire insieme se è necessario modificare la formulazione».

Prima di iniziare la pillola ci vogliono esami particolari?

«Sì, a tutte le età. Oggi fra l’altro sta emergendo un nuovo problema, che è un calo dell’efficacia contraccettiva della pillola in chi sta seguendo una terapia con uno dei nuovi farmaci per l’obesità. E questo richiede un metodo di barriera a rinforzo. Prima di prescrivere un contraccettivo ormonale è basilare inoltre valutare l’eventuale rischio di trombosi. Non dimentichiamoci mai del fumo che può moltiplicare per quattro il rischio di malattia e del peso eccessivo, soprattutto se a livello addominale: rallenta il ritorno venoso al cuore. In queste situazioni si interviene sullo stile di vita e, nei casi dubbi, bastano pochi esami del sangue per valutare il rischio. E definire se la pillola è il contraccettivo adatto».

C’è ancora la convinzione che la spirale sia solo per le donne che hanno già avuto figli, è così?

«No, anzi, negli USA sta andando per la maggiore un modello mini che rilascia in continuo progesterone e che è proprio specifico per le giovanissime. Rimane poi indicata a tutte le età quale alternativa alla pillola contraccettiva, sia nel modello tradizionale, sia con l’aggiunta dell’ormone progestinico. Quest’ultimo tipo è indicato in particolare per chi ha mestruazioni abbondanti, lunghe e dolorose. È il caso ad esempio delle ultraquarantenni quando l’ipermenorrea, questo è il termine scientifico, è legata ai capricci ormonali che precedono la menopausa. La spirale ha una durata di tre oppure cinque anni a seconda dei modelli e va inserita in ambulatorio. Non bisogna però soffrire di infezioni come vaginiti ricorrenti».

In estate con la spirale il rischio di infezioni può aumentare?

«Può succedere. È sempre meglio quindi tenere alta la guardia: utilizzare un prodotto specifico per l’igiene intima quotidiana, con un buon potere detergente e un pH che rispetti quello delle mucose vaginali. E ricordarsi di cambiare sempre il costume dopo il bagno, lavarlo con sapone neutro e acqua dolce. Va da sé infine che, in caso di disturbi come perdite e dolori al basso ventre, bisogna rivolgersi al ginecologo oppure, se si è in vacanza, recarsi in pronto soccorso».

Non abbiamo parlato di contraccezione d’emergenza: è il caso di avere con sé una confezione?

«Sì, anche se i problemi iniziali sono stati superati e ora si può acquistare tranquillamente in farmacia. Meglio non attendere molto tempo ad assumerla però se c’è il dubbio di avere avuto un rapporto a rischio. Questo perché con il trascorrere dei giorni, è possibile che possa perdere di efficacia».

Il mese della prevenzione di Donna Moderna

Per tutto il mese di luglio Donna Moderna ti invita a chiedere la consulenza degli esperti su dubbi e domande che riguardano la contraccezione. Ti risponderà l’équipe di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale MultiMedica San Giuseppe di Milano. Scrivi una mail a [email protected].