C’è chi non riesce a rinunciare agli antidolorifici e chi invece punta sui gastroprotettori, chi non si fa mancare creme repellenti contro gli insetti e chi le pomate post scottatura: con il primo caldo e la fine delle scuole, per molti è tempo di vacanza, con l’inevitabile dilemma su quali farmaci mettere in valigia. Qui i consigli dell’esperto.

Mai senza kit di automedicazione

A fotografare le abitudini degli italiani ci ha pensato una ricerca di Assosalute Human Highway, da cui emerge che il kit di automedicazione è un must per 9 persone su 10. Insomma, prima di partire per un periodo di meritato riposo occorre pensare a quali rimedi aggiungere a vestiti, scarpe e creme solari. Per la maggior parte dei vacanzieri, anche quelli delle fughe “mordi-e-fuggi” da weekend, non si può fare a meno di avere con sé antidolorifici e antinfiammatori, seguiti da antipiretici e antistaminici.

Quali farmaci non devono mancare in vacanza

Nello specifico l’indagine mostra come gli antidolorifici o antinfiammatori siano presenti nei bagagli di quasi 2 italiani su 3 (65%), con una prevalenza tra le donne (75%). A seguire si trovano i prodotti per contrastare eventuali disturbi gastrointestinali (48%), specie tra i viaggiatori nella fascia tra i 55 e i 64 anni. NTra i farmaci da portare in vacanza non mancano neppure gli antipiretici (43%) e anche in questo caso a metterli in valigia sono soprattutto donne e over 55, a pari merito (50% ciascuno).

Le donne sono più attente

L’indagine conferma, infatti, che a provvedere ai medicinali essenziali sono soprattutto le donne: che siano madri, nonne o single, una su 4 (26%) porta con sé o per i propri familiari oltre 4 farmaci da banco, per ogni evenienza. A seguire, tra i più “previdenti” ci sono gli ultracinquantacinquenni, che non viaggiano senza almeno 3 farmaci di automedicazione.

Quali farmaci servono davvero in vacanza

«In linea di massima, i farmaci che è consigliabile che chiunque (anche le persone sane) abbia con sé in vacanza, sono i classici di automedicazione, quindi appunto antidolorifici e antinfiammatori. Una certa attenzione va prestata, però, se si portano anche antibiotici da usare in caso di evenienza: è sempre bene che siano quelli di uso comune, già sperimentati e che non comportino rischi di allergie», spiega Giovanni Leoni, vicepresidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale.

I rimedi contro i bagordi a tavola

«Sicuramente va messo in conto che in vacanza ci si possano concedere pasti a volte più importanti, quindi è utile portare con sé i medicinali contro i problemi intestinali, gli antiacidi e i rimedi contro la diarrea in caso di gastroenteriti – prosegue Leoni – Per chi in passato ha già sofferto di problemi gastrici o per chi segue una terapia specifica, è chiaro che è consigliabile includere gli inibitori di pompa», ossia i cosiddetti IPP. Sono quei farmaci che riducono la produzione di acido nello stomaco, indicati in caso di reflusso gastroesofageo, ulcere e gastrite per proteggere le pareti dello stomaco.

Ciò che non dovrebbe mancare

Nel kit di pronto intervento non dovrebbero mai mancare, poi, «quei prodotti che sembrano banali, ma che in caso di bisogno è meglio avere con sé, senza doversi recare in farmacia: cerotti, garze, disinfettanti, ma anche protezioni contro le vesciche, specie per le donne che magari non vogliono rinunciare ai tacchi alti alla sera, ma neppure a qualche escursione diurna, che sia al mare o in montagna – suggerisce il medico – Nonostante si parli di vacanze, potrebbero verificarsi situazioni di stress, quindi per chi ne fa già uso, non dimenticherei di includere eventuali ansiolitici».

Attenzione a insetti e scottature

Per non rischiare di rovinarsi viaggi o momenti che dovrebbero essere di relax, è bene non dimenticare le creme solari (anche in montagna), ma anche «un collirio in caso di occhi arrossati e repellenti o antistaminici, importanti in caso di punture di zanzare o altri insetti, che si uniscono a un possibile cortisonico se si è già avuta una reazione allergica in passato», come spiega Leoni, che aggiunge: «Certo, non serve partire con una “farmacia da campo”: l’importante è non ritrovarsi, in caso di necessità, a perdere tempo nel reperire alcuni farmaci». Secondo il report, invece, poco meno di 1 italiano su 3 considera indispensabile quest’ultima categoria di prodotti.

Controlla conservazione e scadenza dei medicinali

«Controllare le date entro cui poter utilizzare i prodotti è fondamentale, così come prestare attenzione alle modalità di conservazione – ricorda Leoni – Quasi sempre sui bugiardini e sulle confezioni c’è scritto di conservare i medicinali al fresco. Se si è in viaggio una buona soluzione potrebbe essere l’uso di semplicissime borsine frigo o termiche in genere, come quelle per il trasporto di cibi freschi, considerando che potrebbero esserci anche temperature elevate. Infine, ricorderei i prodotti contro le eventuali scottature, quindi pomate da applicare dopo l’esposizione importante al sole».

Consigli specifici a seconda delle mete

Avere un kit di base per ogni vacanza va bene, quindi, ma all’occorrenza può essere integrato con medicinali specifici, a seconda della meta. «Certamente se si sceglie una località esotica, è bene informarsi su eventuali rischi che si possono correre in termini di salute. In certe aree è importante vaccinarsi, per esempio nelle zone dove resiste la malaria. In generale è utile ricordare che in alcune località, come il Mar Rosso o il sud est asiatico, è consigliabile non bere mai l’acqua del rubinetto, ma solo quella in bottiglia. Attenzione anche ai cocktail che possono avere ghiaccio, realizzato con acqua potabile a rischio di batteri portatori di gastroenteriti».

Dal mal di gola al mal d’auto

Infine, da non sottovalutare potrebbero essere alcuni malesseri legati ai trasferimenti stessi o agli sbalzi di temperatura, come quando si passa dal gran caldo ai locali climatizzati. Per questo non stupisce che dal report emerga come i medicinali contro il mal di gola trovano spazio nelle valigie del 17% degli intervistati e quelli contro la cinetosi (mal d’auto, mal di mare o d’aereo) per il 13% degli italiani.

Chi chiamare in caso di emergenza?

Un ultimo suggerimento riguarda invece chi contattare in caso di problemi di salute. Insomma, se i medicinali da banco non bastano o non danno risultati nell’arco di poco tempo, meglio rivolgersi a un medico sul posto: «Sicuramente consiglio di informarsi prima della partenza sull’esistenza e ubicazione della guardia medico-turistica nel luogo di villeggiatura. Altrimenti si può sempre chiamare il 118, ma è meglio sapere già a chi rivolgersi in caso di emergenza, per evitare di perdere tempo se dovesse rendersi necessario un intervento più importante», conclude Leoni.