Carlotta Previti Valentina Marciano
Carlotta Previti (a sinistra) e Valentina Marciano

Carlotta Previti e Valentina Marciano: «Il nostro ponte sullo Stretto»

Così Carlotta Previti e Valentina Marciano definiscono il loro progetto per ridare vita a 40 borghi storici tra Calabria e Sicilia. Puntando sull’arte, l’ambiente, i giovani. «La politica non c’entra, siamo partite da un’idea: la bellezza è contagiosa»

Ridisegnare il mondo attraverso la bellezza, promuovere la prosperità e lo sviluppo delle comunità locali grazie a una vitale collaborazione tra le arti e il territorio. S’ispira in modo esplicito ai principi di una delle correnti architettoniche più importanti dell’era moderna il Nuovo Bauhaus europeo, il movimento creativo e interdisciplinare promosso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, destinato a ripensare le città, gli spazi comuni e gli stili di vita attraverso interventi che promuovano la riqualificazione e lo sviluppo, accelerando contemporaneamente la transizione ecologica.

Carlotta Previti e Valentina Marciano: chi sono

Al suo appello hanno risposto, tra i tanti, due impavide professioniste, Carlotta Previti, ex vicesindaca di Messina, e Valentina Marciano, avvocata e consulente istituzionale in finanziamenti Ue, immaginando un audace programma di innovazione sociale che, partendo dalla riconversione di immobili e spazi dimenticati in 40 Comuni tra Calabria e Sicilia e una co-progettazione con sindaci e amministrazioni locali, mira a coinvolgere le nuove generazioni, restituire vitalità, appeal e inclusione sociale a borghi storici minacciati dallo spopolamento, promuovendo la residenzialità turistica e nuove attività culturali e artistiche.

Carlotta Previti e Valentina Marciano: il “ponte sullo Stretto”

A Carlotta, siciliana, e Valentina, calabrese, piace descrivere il loro sodalizio come un “ponte sullo Stretto”, «fatto di ideali e cultura, niente a che fare con la politica».

Come siete arrivate fin qui?

Carlotta Previti: «Da un paio d’anni, la presidente von der Leyen ha impresso un nuovo orientamento alle progettazioni pubbliche. Con Valentina abbiamo scelto di scommettere sul rilancio di una compagine di borghi che ci sembravano attrattivi e nello stesso tempo spopolati: per farlo, abbiamo messo insieme le migliori risorse nel campo della progettazione architettonica, della sostenibilità e dell’analisi economica degli investimenti e avviato un monitoraggio sulle comunità locali. All’inizio è stata quasi una terapia di ascolto: ogni territorio ha le sue caratteristiche, i suoi problemi, soprattutto le sue grandi potenzialità. Una volta selezionate le comunità, abbiamo avviato un’analisi insieme ai sindaci sugli immobili più degradati, ma anche le aree simbolicamente più significative per il territorio. Ne sono risultati 40 progetti che sembrano usciti da un concorso di architettura».

I sindaci hanno collaborato con entusiasmo al progetto

Avete incontrato resistenze con le amministrazioni e le comunità locali?

Carlotta Previti: «La progettazione è sempre stata condivisa, abbiamo chiesto totale libertà e non abbiamo incontrato vincoli. Anzi, i sindaci hanno sposato con entusiasmo questo progetto di nuovo Rinascimento: appartengono ad altre generazioni, molti amministratori sono giovani, si sentono completamente investiti della possibilità di imprimere una rivoluzione nei rispettivi territori. Ciò che ci ha colpito, nonostante le nostre origini, è la scoperta di una bellezza che non immaginavamo. Sono riuscita a convertire Valentina, innamorata delle grandi metropoli, al fascino di questi paesi pieni di storia e di storie».

Essere due donne ha attirato qualche pregiudizio?

Valentina Marciano: «Assolutamente no. L’adesione è stata piena e trasversale a qualunque orientamento. Temevamo di essere guardate con sospetto, in un mondo che è ancora prevalentemente di uomini, ma anche questo si è rivelato un falso problema».

Carlotta Previti e Valentina Marciano puntano su giovani e start-up

Cos’hanno a che fare i principi del Bauhaus con il vostro progetto?

Valentina Marciano: «Siamo partite dall’idea di bello, è questo il valore aggiunto del Bauhaus. Ed è ciò che distingue il nostro piano dalle rigenerazioni a cui siamo abituati, che solitamente si limitano a opere di efficientamento. Il Bauhaus ci ha insegnato che una cosa non esclude l’altra: più l’immagine di un luogo è impattante, più sa coinvolgere i cittadini. È un effetto a catena: il bello è contagioso, ciascuno desidera essere all’altezza del luogo in cui vive».

Dove si trovano e quali caratteristiche hanno gli interventi di rigenerazione?

Valentina Marciano: «La lista è lunga: da Capo d’Orlando, Sant’Agata di Militello, Giardini Naxos, in Sicilia, ad Africo, Melito, Paola, in Calabria, con interventi comprensibilmente variegati. Abbiamo provato a immaginare per ogni borgo un landmark, un elemento che lo identifichi, come avviene nelle grandi città, dove bastano una statua, una stazione ferroviaria, un museo a rendere riconoscibile il luogo».

Carlotta Previti: «Anche le funzioni sono diversificate: ci sono lungomare, musei o centri d’arte, mercati alimentari, oppure piani di recupero di vecchi borghi, quelli che una volta si chiamavano paesi-albergo. Ogni sito verrà dato in gestione alle nuove generazioni e giovani start-up. È questo il cambiamento che cerchiamo: invertire la tendenza all’esodo che in questi paesi è molto accentuata, consentire ai giovani di scommettere su attività imprenditoriali che valorizzino piccole comunità locali con uno scenario e potenzialità straordinarie».

Per Carlotta Previti e Valentina Marciano questo progetto significa tanti sacrifici ma anche divertimento

Quanto tempo ci vorrà per realizzarli tutti?

Valentina Marciano: «Ogni intervento è indipendente. Ogni Comune, in base anche ai propri bilanci, individua, col nostro accompagnamento, la linea di finanziamento più congrua e adatta al singolo progetto. Melito è stato il primo a ricevere i fondi, si parte da lì».

Carlotta Previti: «In ogni caso, non si tratta di tempi lunghi, non abbiamo a che fare con nuove costruzioni, soggette a pareri e autorizzazioni: l’intervento è estetico, non invasivo, con materiali di recupero e biocompatibili».

Questo progetto di grandi metamorfosi ha cambiato anche il vostro rapporto?

Valentina Marciano: «Quando ci siamo conosciute, ci siamo anche riconosciute, il progetto è un’evoluzione naturale del nostro rapporto».

Carlotta Previti: «Questo affiatamento è frutto di una frequentazione assidua, di confronti continui. Abbiamo imparato a riconoscere in anticipo i problemi e a gestirli, ciascuna col proprio carattere. Io sono impulsiva, Valentina è più razionale, questo ci completa, ma ci fa anche molto divertire. Sono stati 2 anni di fatica e sacrifici, non avremmo potuto affrontarli se non avessimo imparato anche a sorriderne insieme».

Il progetto in numeri

Un investimento stimato di 130 milioni di euro, che punta a stimolare la creazione di oltre 240 piccole e medie imprese e l’assunzione di più di 4.500 persone in 40 Comuni di due regioni, Calabria e Sicilia, che hanno subito l’emigrazione di oltre 500.000 giovani negli ultimi 20 anni. Nato nella cornice dei bandi del Nuovo Bauhaus europeo, che combina design, sostenibilità, accessibilità, e presentato l’8 maggio in un convegno dal titolo Il modello di sviluppo dei borghi e il nuovo Bauhaus europeo, il progetto di Carlotta Previti e Valentina Marciano si è trasformato in una grande sperimentazione territoriale che intercetta anche i fondi Ue per le Pmi e l’occupazione giovanile.

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