Siamo a Tombolo, provincia di Padova, nel 1975. Sara ha 5 anni chiede spesso alla mamma e al papà di comprarle dei giochi. Ma, con l’eccezione del Natale e del compleanno, la risposta che riceve è: «No, dobbiamo pagare la casetta». I suoi genitori, che all’epoca vivevano in affitto, avevano acquistato una casa, però il prezzo era lievitato e loro – glielo avrebbero rivelato più avanti – si erano messi a piangere di fronte a quei debiti. Il padre si butta a capofitto nel lavoro e nel giro di 2 anni fa fronte alle spese, mentre per Sara quella vicenda diventa un imprinting per la gestione dei soldi: capire cosa si ritiene di valore, darsi un obiettivo, preparare un piano e perseguirlo.

Sara Doris ha inaugurato un progetto di educazione finanziaria

Quella bambina è la figlia di Ennio Doris, l’imprenditore mancato nel 2021 che, partito dalla Banca Antoniana di Padova e Trieste, poi Antonveneta, arrivò a fondare Banca Mediolanum, diventando un grande innovatore del settore bancario italiano. Oggi Sara Doris, 54 anni, è vicepresidente di Banca Mediolanum e presidente di Fondazione Mediolanum, ha inaugurato un ciclo di incontri del progetto di educazione finanziaria CosaConta, gratuito, aperto a tutti e fruibile tramite il sito cosaconta.bancamediolanum.it/.

Molte donne vogliono corsi per imparare a gestire meglio il denaro

Una ricerca effettuata da BVA Doxa per Banca Mediolanum mostra infatti che ben l’86% dei clienti di banche è interessato a migliorare le proprie competenze in materia. «Una forte richiesta viene dalle donne. È comprensibile: siamo più longeve, tanto che su 100 persone rimaste vedove 89 sono donne. E le donne spesso non lavorano o lo fanno in modo non continuativo. Quindi, con meno contributi, hanno una pensione più bassa» spiega. Ma non solo. «In passato, con i rendimenti a doppia cifra dei Titoli di Stato, ci si limitava a investire in Bot, ora questo approccio non basta più».

Secondo Sara Doris l’educazione finanziaria incide sui nostri comportamenti

«Le ricerche dicono che chi ha preoccupazioni in ambito finanziario aumenta il rischio di incorrere in incidenti sul lavoro perché l’ansia ci distrae. Inoltre, è spesso causa di litigi e separazioni in famiglia, di depressione e disturbi alimentari». Nell’approcciare la materia occorre distinguere tra alfabetizzazione ed educazione finanziaria. «La prima si limita alla conoscenza tecnica delle soluzioni di investimento, la seconda va a incidere sui comportamenti, sulla capacità di far lavorare i risparmi per i nostri obiettivi di vita» continua.

La vicepresidente di Mediolanum invita a chiedersi perché il denaro è importante per noi

Due, secondo lei, i passaggi fondamentali: «Costruirsi un piano di tutela assicurativa per affrontare gli imprevisti o i periodi di mancato guadagno, come è successo durante il Covid. E porsi una domanda secca: perché il denaro è importante per me? Dalla risposta emerge il valore a cui teniamo e per cui siamo disposti a risparmiare: l’indipendenza in quarta età, la sicurezza dagli imprevisti, l’istruzione dei figli… Individuato l’obiettivo, si stabilisce il piano adatto per raggiungerlo».

Sara Doris ha scritto un libro dedicato al padre Ennio

Si intitola Ennio Mio padre ed è il libro scritto da Sara Doris (edito da Piemme)

La sensibilità verso i temi sociali e «la consapevolezza di avere il privilegio di poter aiutare gli altri» portano Sara Doris ad allargare lo sguardo a un pubblico ben più vasto dei clienti della banca attraverso l’impegno in Fondazione Mediolanum e in Fondazione Ennio Doris. «La prima è nata nel 2001 e ha come mission l’infanzia in condizioni di disagio: sosteniamo progetti a favore di minori, soprattutto in Italia ma anche all’estero» spiega. «Abbiamo fondato la seconda nel 2022, pochi mesi dopo che mio papà è mancato». E proprio la storia di Ennio Doris, a cui Sara ha dedicato il libro Ennio. Mio padre (Piemme), ha ispirato i progetti che realizza.

La Fondazione Ennio Doris aiuta gli studenti brillanti

«Mio papà era uno studente brillante, ma a 10 anni si era ammalato di nefrite, che lo ha costretto a stare lontano da scuola per un anno. In teoria, dopo le elementari, avrebbe dovuto imparare il mestiere del nonno, il mediatore di bestiame, però i medici, date le sue condizioni di salute, lo sconsigliarono. Allora continuò le medie e, grazie alle borse di studio, prese il diploma di ragioneria. Sulla scorta della sua storia oggi vogliamo sostenere ragazzi meritevoli con scarse disponibilità economiche. Collaboriamo con l’Università Cattolica di Milano, il Politecnico di Milano, la Bocconi e l’Università di Padova per la selezione degli studenti più brillanti. I primi 13 vincitori delle borse di studio si sono iscritti l’anno scorso, altri 15 quest’anno. Il progetto prevede di raggiungere 50 borse di studio entro il primo triennio».

Gli studenti sostenuti dalla Fondazione Ennio Doris si sentono in famiglia

Il suo sguardo si accende mentre spiega che non è solo un intervento munifico, ma una vera accoglienza in famiglia. «Abbiamo anche creato un percorso di community & mentorship con workshop sullo sviluppo di competenze trasversali, webinar su tematiche legate al mondo del lavoro e momenti di ritrovo ludico-ispirazionali. Gli studenti sono un gruppo meraviglioso e affiatato. Per il primo incontro con la famiglia Doris abbiamo organizzato una gara di cucina: abbiamo partecipato io, mio fratello, mia mamma, i miei figli. Ognuno di noi in un gruppo diverso, poi si è cenato tutti insieme!».

Massimo Doris, fratello di Sara, è amministratore delegato di Banca Mediolanum

Di fronte a questi giovani proiettati verso il futuro lavorativo, viene da chiedersi quanto la Sara Doris ragazza abbia sentito il dovere di seguire un percorso di carriera nell’azienda di famiglia. «Da piccola sognavo di fare la maestra e (ride, ndr) in effetti come mamma ho fatto quasi una classe (ha 5 figli, tra i 16 e i 28 anni, ndr). I miei genitori non mi hanno imposto nulla, neppure il percorso di studi, certo è che mio padre ha trasmesso a mio fratello Massimo, amministratore delegato di Banca Mediolanum, e a me un grande entusiasmo per il suo lavoro: io avevo solo 12 anni quando ho partecipato alla prima convention… ».

Dai genitori lei ha imparato la gestione equilibrata del denaro

Massimo e io siamo orgogliosi di aver potuto raccogliere il testimone di questa avventura che, dall’esordio a Tombolo, ha assunto una dimensione europea che ora coinvolge 10.000 persone. Ma occorre restare sempre con i piedi per terra: per mamma la virtù più importante è l’equilibrio e mio papà non ha mai fatto il passo più lungo della gamba. Anche da giovane consulente guadagnava molto bene, ma il suo tenore di vita era più basso di quello di tanti suoi colleghi».

Sara Doris “insegna” educazione finanziaria ai figli

Approcci di educazione finanziaria, questi, che da mamma mette in atto con i figli. «Sara Viola, la mia terzogenita, alle elementari andava pazza per i prodotti di cartoleria, le gomme colorate, le penne fluorescenti… Io qualche volta gliele facevo comprare, altre volte mettevo un freno. Lei un giorno, constatando che una sua compagna di classe aveva l’astuccio pieno di tutte quelle meraviglie, ha commentato: “Deve essere ricchissima!”».