Branco di lupi

Troppi lupi, torna la caccia? Il “no” degli ambientalisti

Lo status di protezione del lupo potrebbe passare da specie faunistica "rigorosamente protetta" a "protetta". Ma la proposta della Commissione Europea non è basata su prove scientifiche, affermano gli ambientalisti

I lupi potrebbero essere nuovamente cacciati in tutta l’Europa occidentale. La Commissione europea ha infatti proposto che gli Stati membri declassino lo status del lupo ai sensi della Convenzione di Berna da animale “strettamente protetto” a “protetto”. La proposta arriva dopo due decenni in cui la specie è tornata in molti paesi dove era praticamente estinta, tra cui Germania, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca.

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Von der Leyen: “Branchi di lupi pericolo per il bestiame”

Ursula von der Leyen, presidente della commissione, ha dichiarato: “Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa. Ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame. Per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi, le autorità locali hanno chiesto maggiore flessibilità”.

Cosa dicono i sondaggi

Un sondaggio d’opinione condotto il mese scorso in dieci Stati membri dell’UE ha rilevato che il 68% degli abitanti rurali è favorevole al mantenimento di una protezione rigorosa per il lupo, con il 65% degli allevatori sempre a favore di una protezione rigorosa.

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La posizione degli ambientalisti

Conservazionisti e ambientalisti hanno aspramente criticato il piano della commissione definendolo “irregolare” e non basato su prove scientifiche. Quasi 300 ONG ambientaliste hanno scritto a Von der Leyen per contestare il fatto che l’attuale valutazione scientifica della popolazione di lupi nell’Europa occidentale non giustifichi un cambiamento nel livello di protezione della specie.

Agata Szafraniuk, responsabile della fauna selvatica per l’organizzazione benefica ClientEarth, ha affermato che la proposta della commissione di “armeggiare” con le leggi esistenti costituisce un pericoloso precedente per la protezione dell’ambiente e dello stato di diritto più in generale.

Branco di lupi

“La presentazione di questa proposta – afferma Szafraniuk – è stata parte di un processo irregolare. Se questa proposta venisse approvata, sarebbe un segnale terribile su come la Commissione risponde alle politiche e alle leggi sulla natura. Leggi come queste esistono per salvaguardare non solo la fauna selvatica e i suoi habitat, ma anche i diritti delle società europee a un ambiente sano e un futuro sicuro”.

Léa Badoz dell’Eurogroup for Animals ha affermato che la Commissione europea sta facendo marcia indietro rispetto agli impegni precedenti “senza supporto scientifico”. “La proposta riflette una mossa strategica, opportunistica e politica che solleva preoccupazioni sulle sue motivazioni e sull’allineamento con obiettivi politici reali. Chiediamo agli Stati membri di considerare le prove scientifiche e il forte sostegno delle comunità rurali”.

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Che cosa potrebbe succedere ora

La modifica dello status di protezione del lupo ai sensi della Convenzione di Berna dovrà prima essere concordata dagli Stati membri dell’UE e dalle altre parti della convenzione. Una volta concordato, la protezione del lupo potrà essere declassata a livello europeo.

La direttiva UE sugli habitat, adottata nel 1992, ha concesso al lupo il massimo livello di protezione legale, che gli scienziati ambientalisti hanno identificato come il fattore chiave del suo ritorno nell’Europa occidentale.

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