Le piante aromatiche possono essere coltivate anche in vaso, direttamente sui balconi, poiché necessitano di poco spazio e di poche cure. Il peperoncino, per esempio, oltre ad avere il compito di impreziosire le pietanze, è anche una bella piantina decorativa. Il peperoncino è una pianta originaria delle Americhe, ma oggi diffusa praticamente in tutto il mondo. Esistono varie specie piccanti, dolci ed ornamentali. Tutte le varietà di peperoncino possono essere coltivate in Italia. Il periodo ideale per piantare i semi di peperoncino è quello che va da marzo a maggio, ovvero quando la temperatura minima non scende mai al di sotto dei 15°C. Vediamo come coltivare il peperoncino, affinché possa crescere sano e rigoglioso.
Peperoncino in vaso
Hai mai pensato di coltivare i peperoncini in vaso, sul balcone o in giardino? È facile e davvero alla portata di tutti. Il peperoncino è dotato di moltissime proprietà benefiche, note fin dall’antichità. È un naturale antiossidante, e stimolante, favorisce la digestione, la circolazione sanguigna e ha delle evidenti proprietà antinfiammatorie. È poi famoso per come afrodisiaco naturale.
Le piantine possono essere messe a dimora dalla primavera fino all’inizio dell’estate e si accontentano anche di vasi di piccole dimensioni, purché preparati con terriccio adatto, ricco e ben drenato. Coltivarlo in vaso gli permetterà anche di vivere per qualche anno (non è una pianta annuale, nelle giuste condizioni resiste all’inverno): non solo non patirà, ma sarà felice quando, arrivato il freddo, verrà spostato in un ambiente idoneo (non in casa con i caloriferi accesi: l’ideale sarebbe un luogo luminoso tra i 15 e i 18 gradi). Ricordati di innaffiarli frequentemente e di concimare con un prodotto specifico circa una volta alla settimana. Una volta che i peperoncini saranno arrivati a maturazione – fra la fine di agosto e settembre – puoi procedere a coglierli tagliando le piantine alla base, consumarli freschi o procedere alla loro conservazione.
Come coltivare il peperoncino in vaso: quale scegliere
Innanzitutto, la prima operazione da compiere, sarà quella di recarti presso un vivaio ben fornito e scegliere, consultandoti eventualmente con il personale, la varietà di semi più adatta alle caratteristiche del balcone e delle cure che potrai dare alla pianta. La scelta della varietà da coltivare deve essere effettuata soprattutto in base alle esigenze del palato: se preferisci un peperoncino molto piccante ci sono i famosi habanero o, ancora più forti, i nega morich. Se non hai particolari preferenze il classico peperoncino facilissimo da coltivare in vaso è il cayenne, preferito anche dai meno esperti per l’eccezionale abbondanza del suo raccolto.
Il giusto grado di piccantezza
Per sapere quanto “brucia”, occorre consultare la scala Scoville, una unità di misura della piccantezza che viene usata quasi esclusivamente per i peperoncini. Questi frutti contengono una sostanza, la capsaicina, in grado di stimolare i recettori del caldo situati sulla lingua, provocando la classica sensazione di bruciore. E proprio sulla capsaicina si calcola il piccante. La scala va da zero (per esempio per il peperone dolce, che non la contiene) a 16.000.000 per la sostanza pura. L’Habanero, noto per esser molto piccante, ha un valore di circa 300.000 sulla scala Scoville.

Peperoncino in vaso: come piantarlo
Inoltre, sarà necessario acquistare un sacchetto di terriccio universale morbido e di grana fine, ed un vasetto di plastica o di terracotta che abbia un’altezza di almeno 20 cm. Copri il pavimento del balcone con della carta di giornale, in maniera tale da evitare un eventuale spargimento di terra, quindi riempi il vaso per almeno 15 cm con il terriccio fresco. Per agevolare la crescita dei semi, dovrai inumidire il terriccio con dell’acqua. Successivamente, prendi pochi semini, non troppi per vaso, e versali sul terriccio bagnato; dopodiché prendi dell’altra terra e versane un leggero strato sui semi, facendo però molta attenzione a non sotterrarli completamente. Dopo aver fatto ciò, prendi dell’acqua e versala sui semi appena piantati, avendo cura di non farli sprofondare nel terriccio. Per questo scopo, potrai utilizzare uno spruzzino, che ti consentirà di bagnare la terra senza eccedere. A questo punto, quello che dovrai fare, sarà innaffiare spesso il terriccio, cercando però di evitare i ristagni di acqua, che provocherebbero l’insorgenza di funghi.
Come coltivare il peperoncino in vaso: esposizione
I vasi andranno posizionati in un posto soleggiato o comunque caldo, poiché più bassa sarà la temperatura, più tempo sarà necessario per la germinazione. La temperatura ideale per la crescita di questa pianta si aggira tra i 20°C e i 30°C. In condizioni ottimali, la germinazione avverrà in 3 o 4 settimane al massimo, a seconda della specie di pianta scelta. Infine, dovrai attendere pazientemente che crescano le prime foglioline, che daranno inizio alla fotosintesi clorofilliana.
Come coltivare il peperoncino in vaso: come raccoglierlo
Durante il mese di settembre potrai tagliare le piante di peperoncino, recidendole alla base. Raccogli tutte le piantine in maniera da realizzare dei piccoli mazzi. Prosegui con l’attaccarli gli uni agli altri accuratamente con dei lacci resistenti o cordicelle se intendi essiccarli. Altrimenti, puoi anche consumarli freschi. Ricordati di proteggere le mani e di non toccarti mai il viso per evitare fastidiose irritazioni.

Peperoncino: come essiccarlo
I peperoncini, una volta raccolti, possono essere essiccati al sole o in forno. Il processo di essiccazione dei peperoncini al sole è quello più tradizionale e soprattutto a costo zero. Puoi posizionarli stesi su un vassoio o su una rete a maglie strette, tagliandoli longitudinalmente se di grandi dimensioni per velocizzare il processo, oppure, se non hai fretta, puoi legarli l’uno all’altro con uno spago formando delle belle ghirlande colorate da appendere fuori da porte e finestre. Se invece vivi in zone umide o poco soleggiate per far seccare i peperoncini al sole, puoi sempre usare il forno. Ti basterà stendere i peperoncini puliti di picciolo e semi su una teglia – facendo attenzione che non si tocchino gli uni con gli altri – e infornarli a circa 70-80 °C per almeno 5 ore lasciando lo sportello del forno leggermente aperto.
Peperoncino: come conservarlo
Una volta secchi, i peperoncini vanno lavati, asciugati e successivamente conservati in un contenitore chiuso, come ad esempio un barattolo di vetro. Puoi preservarli interi, a pezzetti o macinati a seconda delle tue preferenze e avrai dell’ottimo peperoncino sempre pronto ad arricchire i tuoi piatti. Oppure puoi decidere di metterli sotto olio per creare un olio aromatico e leggermente piccante da portare in tavola. Se vuoi preparare la paprika con il peperoncino raccolto hai l’opportunità di macinare le bacche, dopo avere eliminato i semi, in modo da ottenere un prodotto di migliore qualità.
Come coltivare il peperoncino più piccante al mondo Bhut Jolokia
Bhut Jolokia è originario dell’India ed è attualmente considerato il peperoncino più piccante al mondo. Si tratta di una pianta con una stagione di crescita prolungata; infatti essa arriva fino a 120 giorni anche se è difficile da coltivare. Le sue esigenze di temperatura elevata del terreno lo rendono tuttavia adatto per crescere nel caldo di una casa. Se vuoi provare a coltivarlo in vaso, continua a leggere!
Occorrente
- Semi di Bhut Jolokia
- Terriccio leggero
- Vasi di terracotta
- Pennello
- Candeggina o acqua ossigenata
Ammollo
Dopo aver acquistato i semi bisogna immergerli per una notte in acqua, aggiungendo un cucchiaino di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) per uccidere tutti i batteri o muffe. A questo punto bisogna riempire il vaso con del terriccio, che deve essere di buona qualità, molto leggero, adatto per far penetrare la luce. Esso ha bisogno di una costante irrigazione, quindi deve essere ben drenante. Con le dita bisogna poi praticare dei fori in cui si dovranno interrare ben due semi, che vanno spinti ulteriormente in profondità ed essere totalmente ricoperti nuovamente dal terriccio.

La giusta temperatura
Il vaso va posizionato su un termosifone, poiché per raggiungere una corretta germinazione i semi devono raggiungere i 75-90 gradi. Se infatti il terreno rimane freddo, i semi del bhut Jolokia non germoglieranno mai. Inoltre il calore aiuta l’acqua in eccesso ad evaporare e quindi è possibile irrigarlo ogni giorno. Durante le ore diurne il sole è gradito, per cui le giovani piantine possono essere esposte ai suoi raggi sul davanzale di una finestra. Quest’ultima è ideale se è esposta a sud, in quanto le piantine crescono meglio come spessore e più compatte. La manutenzione, oltre a regolari innaffiature, prevede una periodica spazzolata del terriccio, che serve per impollinare i fiori. L’operazione consiste nell’interrare i pollini rilasciati dalla stessa pianta durante la crescita. È un passaggio importante per ottenere una fioritura rigogliosa.
I primi frutti
Dopo circa sei mesi dalla nascita i Bhut joloka danno alla luce i primi frutti. Il colore appare di un verde chiaro quando saranno appena nati, e man mano, diventeranno più scuri fino al rosso intenso. Le piante adulte vanno poi esposte al sole diretto solo di mattina, per evitare che si possano essiccare troppo. Eseguendo accuratamente tutte le tecniche sin qui spiegate, il peperoncino più piccante al modo sarà facile da assaggiare, magari per condire dei buoni fagioli alla messicana, che sono famosi proprio per l’alto contenuto di peperoncini che loro chiamano chili!