È un viaggio on the road quello nel “grande West americano”, la regione degli Stati Uniti che si estende tra le Montagne Rocciose e la costa del Pacifico, fino al Canada. Si guida tra praterie, parchi millenari e riserve indiane, lungo un itinerario che rende omaggio alla wilderness (“la landa selvaggia”) e ai luoghi simbolo della Frontiera. Si dorme nei ranch, si cavalca all’alba, si partecipa ai rodei e, in compagnia di un boccale di birra al bancone di un saloon, si rivivono storie di pionieri e di sfide epiche.
Stati Uniti on the road
Ci sono viaggi facili da organizzare, quelli per cui basta un click e la soluzione migliore al prezzo più vantaggioso è presto trovata. Sono i favolosi soggiorni all inclusive in atolli sperduti in mezzo al mare o le vacanze ad alto tasso di benessere con Spa da sogno e tutti i servizi pensati apposta per viziare e coccolare gli ospiti. Sul fronte opposto, ci sono le vacanze itineranti, on the road, che vanno vissute e assaporate fino in fondo. Quelle che, zaino in spalla – o trolley alla mano, per dirla in versione meno Beat generation – regalano emozioni e ricordi indelebili, portano alla scoperta di paesaggi sterminati, città e persone del posto.
Gli Stati Uniti sono il paese perfetto per organizzare un viaggio on the road. Un viaggio di questo tipo, però, richiede tempo e dedizione: pianificarlo nei minimi dettagli, in un territorio vastissimo sia geograficamente sia per l’eterogeneità di attrazioni e luoghi da visitare come sono gli USA, è un presupposto fondamentale per la sua buona riuscita. E come l’attraversamento degli Stati Uniti on the road divenne un vero e proprio movimento culturale per i giovani della Beat generation, ancora oggi la leggenda di partire a bordo di un’auto a noleggio e guidare per chilometri e chilometri su strade sterminate, vive nei sogni di molti.
Ma, considerando i 4.600 km e i 4 fusi orari che separano la costa atlantica da quella pacifica, è presto spiegato perché un viaggio del genere richieda un’accurata organizzazione. Se vi solletica l’idea di fare un viaggio del genere, ma non avete dimestichezza con questo enorme Paese, leggete i nostri suggerimenti e le regole d’oro, diciamo classiche, che vi permetteranno di realizzare il vostro grande viaggio.
Stati Uniti on the road: come organizzare il viaggio
La parola d’ordine per fare un viaggio on the road negli Stati Uniti è: pianificazione. Ecco allora le cinque regole d’oro da seguire, qualunque sia la destinazione americana che sceglierete.
La destinazione
Gli Usa sono un paese molto vasto e sebbene l’esperienza di un viaggio coast to coast sia esilarante, è realizzabile solo se si hanno a disposizione almeno 3 o 4 settimane. In base ai giorni a disposizione, quindi, meglio concentrarsi su una zona e visitare bene quella piuttosto che rimbalzare da una costa all’altra.
Studiare
Per i più nostalgici sono le guide turistiche, per i nativi digitali le App e le mappe digitali sono gli strumenti per fare il piano di informazioni aggiornate sugli Usa. Dal ristorante al calendario eventi e festività, dalla prenotazione dei voli al noleggio auto, sino alle escursioni. Molto utili saranno le recensioni e i commenti pubblicati sui siti autorevoli da viaggiatori che sono già stati negli Usa.
Il tempo a disposizione
Va bene sfruttare ogni minuto a disposizione per vedere più cose possibili, ma oltre ai tempi tecnici dedicati alle visite e agli spostamenti, è importante tener conto dei tempi di sonno, ristoro e di piacere.
I chilometri
Il bello di un viaggio on the road negli Stati Uniti, alla guida di un’auto a noleggio o a bordo di un autobus, è la possibilità di ammirare ogni giorno panorami stupendi anche e semplicemente dal parabrezza. Attenzione ai chilometri che dividono una località da quella successiva: se la distanza è eccessiva, forse è il caso di dividere il tragitto in più tappe o di prenotare un volo interno.
Gli alberghi
Non solo per la garanzia di avere una doccia e un letto sicuri alla fine della giornata, ma anche per non perdere tempo nella ricerca di un hotel, conviene prenotare in anticipo. Tenete sempre aperta l’opzione della cancellazione: in un viaggio on the road non si sa mai cosa potrebbe accadere.

Stati Uniti on the road: un itinerario ideale
Partendo dalle regole classiche per pianificare al meglio un grande viaggio on the road negli Usa, un informatico americano con la passione per i codici matematici e le mappe ha tracciato un percorso ideale in 50 tappe per visitare gli Usa. Randy Olson, tenendo conto di tre condizioni imprescindibili, ha calcolato un percorso ideale di 22.000 km alla scoperta delle mete storiche e delle città più attrattive secondo le statistiche di TripAdvisor in ognuno degli stati continentali degli Usa.
Le tre costanti della sua analisi sono state: il viaggio doveva essere fatto in automobile ed entro i confini americani; le 50 tappe del viaggio dovevano coincidere con luoghi di alta rilevanza naturale, storica o artistica; il percorso doveva prevedere almeno una meta in ognuno dei 48 Stati Uniti continentali (sono esclusi Alaska e Hawaii), con l’eccezione di due mete in California e una nel distretto federale di Washington (tecnicamente non uno stato).
Le tappe
La cosa essenziale, parlando di una destinazione così vasta come gli Stati Uniti, è stata individuare un elenco di tappe e punti da toccare. Tra le 50 tappe del viaggio on the road ideato da Olsen ci sono il Parco nazionale di Yellowstone e il Gran Canyon, la Statua della libertà e Fort Alamo, Cape Canaveral e la diga di Hoover, la casa di Lincoln e quella di Elvis (Graceland) a Memphis, il monte Rushmore e la rete tranviaria di San Francisco. Oltre alle mete più note, ha inserito destinazioni meno turistiche, tra cui il West Baden Springs Hotel, in Indiana; le Shelburne Farms in Vermont, la USS Constitution ormeggiata nelle acque di Boston. E ai turisti meno interessati alle mete storiche più attratti dalla città, Olsen propone un viaggio alternativo, che permette di visitare le migliori città (sempre secondo TripAdvisor) in ognuno degli stati continentali degli Usa.
Un tragitto difficile
Il risultato dell’analisi di Olsen? Un tragitto completo, ma più realizzabile virtualmente che realmente. Utilizzando le API di Google Maps, un’interfaccia di programmazione che permette di creare mappe personalizzate, l’informatico ha collegato i 50 punti e tracciato un circuito di 22.046 km percorribili in 224 ore (circa 9 giorni). Un tragitto completo, sì, realizzabile in 9 giorni solo in una ipotetica situazione in cui non esistono né traffico né sonno. Tra gli aspetti più interessanti del lavoro di Olsen, il fatto di aver disegnato un percorso circolare, che può essere intrapreso da ogni punto, in 9 giorni così come in 60 (al passo di 366 km al giorno).
Per chi fosse interessato, Olsen ha pensato anche all’Europa, proponendo un viaggio che in 26.211 km tocca quelle che Business Insider descriveva come le “50 mete europee da visitare almeno una volta nella vita”. Per l’Italia sono: Venezia, Firenze, Roma e Amalfi, a cui si aggiungono il Vaticano e la Toscana.

Stati Uniti on the road: grande West americano
Se siete appassionati di cowboy e di western, gli Stati Uniti saranno certamente il vostro sogno. Quali sono i Paesi da attraversare durante un viaggio on the road per il West americano, alla scoperta dei cowboy? Continuate a leggere per scoprirli.
South Dakota e il paesaggio delle Colline Nere
Si chiamano Great Plains, le Grandi Pianure, e dividono gli Stati Uniti in due: da una parte l’Est, dall’altra l’Ovest. Un’immensità vuota e silenziosa, che un tempo solo esploratori e cercatori d’oro osavano affrontare. Oggi una highway l’attraversa, e il paesaggio intorno resta immobile: fattorie abbandonate, vecchi pick-up arrugginiti, come scene di un film di Wim Wenders o scatti di Walker Evans. In Sud Dakota, vasto due terzi dell’Italia ma con meno di un milione di abitanti, si incontrano piccoli centri come Hill City, terre agricole, parchi e riserve indiane.
Cuore di questo paesaggio sono le Black Hills, con foreste, laghi e monumenti iconici: il Mount Rushmore, con i volti dei presidenti scolpiti nella roccia, e il Crazy Horse Memorial, tributo ai nativi americani. Sentieri come quello verso il Black Elk Peak (una delle cime più alte del South Dakota) o la Needles Highway (23 chilometri di panorami mozzafiato) conducono tra guglie di granito e paesaggi indimenticabili, mentre il Sylvan Lake invita al relax tra boschi e acque smeraldo.
West americano: 3 parchi naturali da non perdere

Nel Custer State Park, trekking e fotosafari svelano bisonti e coyote in libertà, e ogni settembre il Buffalo Roundup è uno spettacolo unico, con cowboy impegnati a radunare la mandria più grande al mondo. E poi c’è il Badlands National Park: canyon e valli dai colori surreali che al tramonto si tingono di rosso, giallo e viola. Un paesaggio che invita al silenzio e alla contemplazione, dove la bellezza essenziale dell’America si svela in tutta la sua forza. Come al Theodore Roosevelt National Park, che tutt’oggi conserva la stessa magia che percepì nel 1883 il giovane Theodore Roosevelt, quando arrivò nel Nord Dakota per immergersi nella natura selvaggia e lasciarsi alle spalle la vita cittadina.
«Non sarei mai diventato Presidente senza questa esperienza» disse, ispirando la sua politica di tutela ambientale. Alle porte del parco vale una sosta Medora, una vivace cittadina tipicamente western. In centro, il Rough Riders Hotel tra camini, vecchie librerie e poltrone di velluto rosso aggiunge fascino da vecchio West. Un ultimo drink al Little Missouri Saloon, il più antico della città con pistole come maniglie e un bancone del bar dove scambiare quattro chiacchiere, e si riparte. Destinazione? Montana.
Montana
Lo chiamato Big Sky Country per i suoi cieli infiniti: «Un passaggio in Montana dovrebbe essere prescritto come terapia» scrive Robin Bielman, autrice di romanzi ambientati in questa terra dall’aria fresca che profuma di pini. Basta avvicinarsi a Bighorn Canyon, un capolavoro delle Northern Rockies, per capirlo. Qui, cavalli mustang corrono liberi tra rocce rosse a picco e acque blu, ideali per sci d’acqua e pesca. Le trote fario e iridee che si pescano nel Bighorn River sono leggendarie. Spesso si trovano sulle tavole di Billings, una tranquilla cittadina che sorprende per la scena gastronomica innovativa (al Northern Hotel, per esempio, il ristorante TEN serve piatti raffinati con ingredienti locali) e per lo shopping.
Quello che aspetta ogni visitatore nei negozi di interior design, negli store di abbigliamento western e tra i cappelli da cowboy su misura dell’espertissimo Ritch Rand.

Wyoming, lo “Stato dei cowboy”
Nello Stato meno popolato degli USA, il cowboy non è simbolo di un passato remoto, ma un emblema di forza e libertà. Nei ranch del “Cowboy State”, come viene anche chiamato il Wyoming, si vive la Frontiera: transumanze delle mandrie ed escursioni a cavallo. Succede al TA Guest Ranch, teatro della storica Johnson County Range War del 1892 e buon indirizzo di calorosa ospitalità.
Per chi cerca il brivido di azioni da rodeo, a Sheridan si può assistere a performance indimenticabili: tori e cavalli dai muscoli tesi, musica country e un tifo acceso che è spettacolo nello spettacolo. Di giorno vale un’escursione la Devils Tower, monolite sacro alle tribù indiane Sioux e Cheyenne. I suoi sentieri silenziosi, circondati da boschi e colline, sono carichi di energia. È palpabile. Qui, sotto un cielo che sembra infinito, ci si riconcilia con l’essenziale in un dialogo più profondo con la natura e con la terra.
Informazioni utili
COME ARRIVARE British Airways vola dall’Italia a Denver con tariffe a/r in World Traveller (economy class di lungo raggio) a partire da 750 euro, via Londra (britishairways.com).
DOVE DORMIRE Il TA Guest Ranch è uno storico ranch nel cuore del Wyoming, per un’autentica esperienza western. Immerso nella natura, ha un’atmosfera accogliente e propone attività come equitazione e hiking (da 250 euro; taranch.com). Rough Riders Hotel, invece, si trova a Medora, Nord Dakota. Costruito nel 1885 e recentemente ristrutturato, mantiene il fascino del passato (da 200 euro; medora.com/roughridershotel/).
DOVE MANGIARE A Medora, il Little Missouri Saloon è il posto giusto per un menu da cowboy, bistecche e patatine, e per incontrare la gente del luogo (da 25 euro, littlemosaloon.com). Fondata nel 1994, la Montana Brewing Company è invece un punto di riferimento per gli amanti della birra artigianale nel cuore di Billings: birre premiate, abbinate a un menu creativo che spazia dagli hamburger di manzo Angus ai maccheroni al formaggio e ai nachos al forno (da 25 euro, mtbrewingco.com).
DOVE FARE SHOPPING A Billings, Montana, c’è Ritch Rand: uno dei più noti produttori di cappelli da cowboy su misura, anche in feltro di pelliccia. La clientela include star di Hollywood e presidenti (ritchranddesigns.com).
INFO greatamericanwest.it; visitmt.com; visittheusa.com.