Città italiane sempre più inquinate con 25 centri urbani (rispetto ai 18 dell’anno precedente) in cui sono stati superati i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente, Mal’Aria di città 2025.

Città inquinate, Frosinone maglia nera per qualità dell’aria

Nel 2024 – racconta Legambiente – 50 centraline in 25 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di Pm10. Quindi oltre la soglia di legge che per il Pm10 è fissata in 35 giorni all’anno, con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo. «Il superamento dei limiti – rileva Legambiente – registrati in più centraline nella stessa città sono il segno di un problema diffuso e strutturale in molte aree urbane».

In testa alla poco invidiabile classifica si conferma Frosinone, con 70 giorni di sforamento, seguita da Milano con 68, Verona con 66, Vicenza con 64, Padova e Venezia con 61. Guardando alla top 25 del report compaiono solo due città meridionali: Napoli, ottava (57 giorni) e Catania, 18esima, con 46 giorni di sforamento. Tra le città più inquinate da segnalare Cremona, Rovigo, Brescia, Torino, Monza, Modena, Mantova, Lodi, Pavia, Bergamo, Piacenza, Rimini, Terni, Ferrara, Asti e Ravenna. Nella classifica non compare Roma.

Nuovi target europei, peggiora la situazione

«Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030 la situazione è ancora più critica: sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per il biossido di azoto (NO2). L’aria resta irrespirabile e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore di qui a cinque anni», fa notare Legambiente.

«Con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire dal 1 gennaio 2030, salirebbero a 70 le città fuorilegge» rispetto alla nuova soglia di 20 microgrammi (µg) per metro cubo di polveri sottili Pm10 – spiega Legambiente – precisando che «tra le città più indietro, che devono ridurre le concentrazioni attuali tra il 28% e il 39%, ci sono Verona, Cremona, Padova e Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo».

Il quadro non migliora con il biossido di azoto (No2): oggi, il 45% dei capoluoghi (44 città su 98) non rispetta i nuovi valori di 20 µg/mc. Le situazioni più critiche si registrano a Napoli, Palermo, Milano e Como, dove è necessaria una riduzione compresa tra il 40% e il 50%.

Città più inquinate d'Italia, Milano al secondo posto

«Città italiane drammaticamente impreparate»

L’associazione ambientalista ricorda che «il 2030 è alle porte, ma le città italiane sono drammaticamente impreparate. Servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili. Urgente anche intervenire su riscaldamento domestico e agricoltura, riducendo l’impatto degli allevamenti intensivi e integrando le politiche su clima, energia e qualità dell’aria».

In Italia 50mila morti all’anno a causa dello smog

«Dobbiamo accelerare drasticamente il passo – avverte Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente -. È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo». Il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo, rileva che «i dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento, con troppe città ancora lontane dagli obiettivi target. Le conseguenze non si limitano all’ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia». E ricorda che lo smog «è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, circa 50.000 i casi solo in Italia».