Coronavirus: come lavare i vestiti dopo essere usciti di casa

Come comportarsi con i vestiti che indossiamo quando siamo fuori di casa? Ecco una lista di indicazioni utili

L’indicazione, ormai lo sappiamo, è quella di rimanere in casa quanto più possibile ma se hai in programma delle uscite cui non puoi rinunciare – come raggiungere la farmacia o il supermercato – ti sarai chiesta cosa fare dei tuoi vestiti una volta ritornata. Ci sono ancora molte cose che non sappiamo del nuovo coronavirus ma cionondimeno ci sono delle indicazioni di cui tener conto in questa delicata fase di contenimento del contagio che stiamo attraversando.

Meglio togliersi i vestiti indossati per uscire una volta a casa

Secondo le linee guida dei Center for Disease Control americani, i virus dell’influenza vengono uccisi dal calore superiore ai 70 gradi oppure con prodotti per la pulizia che includono cloro, acqua ossigenata, alcool e detergenti. A tutt’oggi, non c’è motivo di credere che queste stesse misure preventive non siano altrettanto efficaci contro il nuovo coronavirus.

Per questo motivo, quando si rientra dalla spesa o si ha il sospetto di essere entrati in contatto con un ambiente o una persona potenzialmente  contagiosa, è consigliabile lavarsi le mani non appena in casa e procedere al lavaggio dei vestiti e alla pulizia e disinfezione degli oggetti che abbiamo portato con noi, dal telefono alle chiavi alla carta di credito. Se avete dei guanti monouso, sono molto utili in queste operazioni.

Se possibile, si consiglia anche di posizionare un rivestimento per sacchetti usa e getta nella cesta anziché semplicemente gettare la biancheria sporca nel cestino, in modo che i vestiti usati per uscire non entrino in contatto con il resto del bucato. Quando possibile, dividi i vestiti che usi in casa da quelli che usi per uscire – con cui magari sei stata in metropolitana, al supermercato o in contatto con qualcuno o qualcosa che normamente non incontreresti nel raggio di 100 metri da casa tua.

Attenzione alle superfici

Come sappiamo, il virus per diffondersi ha bisogno di essere trasportato da minuscole goccioline, motivo per cui è fondamentale indossare una mascherina se si hanno dei sintomi influenzali e tossire o starnutire nel gomito, ma ha anche una grande capacità di resistenza sulle superfici. Quello che non sappiamo ancora è quanto sia in grado di resistere.

Secondo un recente studio tedesco i coronavirus possono resistere fino a 9 giorni sulla superficie degli oggetti: perdono molto in infettività ma non sono comunque da sottovalutare. Spiega infatti il presidente della Società europea di virologia Giorgio Palù: «L’infettività solitamente si esaurisce in 12 ore, ma molto dipende da tanti fattori: la temperatura, per esempio, perché i virus vivono bene dai 4°C in giù, anche sottozero; influiscono anche l’esposizione al sole, ai raggi ultravioletti e la presenza di proteine o sali minerali al loro esterno, come saliva o muco, che fanno da protezione e ne garantiscono la sopravvivenza più a lungo».

Secondo Charles Gerba, professore di microbiologia e immunologia presso l’Università dell’Arizona interpellato da Refinery29, i coronavirus si trasferiscono molto più facilmente dalla superficie alla persona se la superficie è dura, come l’acciaio inossidabile, al contrario del morbido, come un panno. Il tessuto raccoglie solo circa l’1% dei virus a cui è esposto, rispetto al 70% dell’acciaio. Tuttavia, ciò non significa che una volta raccolti, le superfici di stoffa non si attaccheranno al virus. I virus, a differenza dei batteri, si degradano velocemente su una superficie inorganica. È sufficiente disinfettare le superfici con acqua e candeggina o alcol, per solo un 1 minuto, per debellarli.

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