vaccino Covid

Vaccino Covid, quarta dose: cosa devi sapere

Quarta dose: adesso è possibile riceverla anche mentre si è in vacanza. Cosa cambia, chi potrà aspettare l’autunno, dove farla

Dopo il via libera dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, e la circolare del ministero della Salute dell’11 luglio, che estende la campagna vaccinale con quarta dose anche agli over 60, partono le somministrazioni estese ai turisti ultrasessantenni in molte località italiane. Tra le Regioni che iniziano per prime c’è il Piemonte.

Quarta dose anche ai turisti over 60

Come chiarito dall’Amministrazione: a partire «da lunedì 1° agosto i turisti italiani over 60 che stanno soggiornando in Piemonte potranno ricevere la 4^ dose di vaccino contro il Covid presentandosi ad accesso diretto presso gli hub del territorio». Per ricevere il vaccino basterà presentarsi con un «documento attestante la storia vaccinale Covid» e «compilare l’autocertificazione», disponibile sul portale regionale stesso. Stessa procedura e possibilità anche nelle Marche, Veneto, Emilia Romagna, Campania e in Toscana, per chi vi si trova per motivi turistici, e sempre senza prenotazione. Come per tutte le altre Regioni che hanno già attivato i servizi, è sufficiente consultare i siti regionali per conoscere le sedi vaccinali.

Il premo Nobel Parisi per la quarta dose agli over 60

Per convincere gli italiani che ancora stentano ad aderire alla campagna di vaccinazione per la quarta dose contro il Covid il ministero della Salute ha scomodato il premio Nobel, Giorgio Parisi. In un video promozionale, il professore chiarisce che la «mascherina serve, ma non basta», spiegando i 4 buoni motivi per i quali anche gli over 60 dovrebbero aderire: il primo è che «la quarta dose riporta la protezione a un livello più alto»; il secondo è che «non sappiamo se e quando potremmo essere contagiati; terzo – prosegue Parisi – sappiamo che il vaccino ci protegge dalla malattia grave; quarto, quelli che hanno più di 60 anni sono più a rischio» conclude l’esperto. Parisi sottolinea: «Problema complesso, soluzione semplice».

L’Ema e l’Ue raccomandano la dose booster

Secondo la Commissaria europea alla salute, Stella Kyriakides, «I nostri vaccini contro il Covid-19 funzionano e offrono un buon livello di protezione contro le forme gravi di malattia e contro le ospedalizzazioni. Con i contagi e i ricoveri in risalita – ha detto Kyriakides – mentre si entra nel vivo del periodo estivo, io esorto tutti a vaccinarsi e ricevere la dose booster il prima possibile. Non c’è tempo da perdere». Da qui anche l’invito a tutti gli Stati membri a intensificare le campagne vaccinali, come sta già facendo l’Italia.

Verso il vaccino annuale

Il vaccino contro il Covid potrebbe diventare annuale come quello dell’influenza e non richiederebbe più l’autorizzazione delle agenzie sanitarie per la commercializzazione e somministrazione. A dirlo, di fronte al boom di contagi da coronavirus registrato nelle ultime settimane, è il responsabile della strategia vaccinale dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, Marco Cavaleri. «A seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l’influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell’approvazione dell’aggiornamento annuale. Le discussioni tra gli esperti sono in corso» ha detto Cavaleri, spiegando che si sta valutando anche l’estensione della seconda dose booster (cioè la quarta dose vaccinale anti-Covid) fin dai 60 anni e non solo per over 80, fragili e over 60 con patologie pregresse e a rischio.

Quarta dose agli over 60

L’età raccomandata per la quarta dose a luglio, infatti, è stata rivista e l’appello ora è rivolto «anche le persone tra i 60 e i 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età» che, come spiega ancora Cavaleri, «dovrebbero ricevere una seconda dose booster di vaccino», soprattutto «se i tassi di infezione aumentano». «Stiamo assistendo a una nuova ondata di casi Covid-19 in molti Paesi in Ue poiché le varianti Omicron BA.4 e BA.5 sono altamente trasmissibili», ha confermato Cavaleri, ritenendo che le due sotto varianti di Omicron «diventino dominanti in Europa probabilmente sostituendo completamente tutte le altre varianti entro la fine di luglio».

Vaccini bivalenti e per i bambini piccoli

Intanto, per i bambini si attende che l’Ema riferisca il proprio parere sui sieri di Moderna e Pfizer-BioNTech, per la fascia dai 6 mesi ai 5 anni, che dovrebbero essere disponibili «ad inizio autunno», come confermato ancora da Cavaleri. Sempre dall’autunno dovrebbero arrivare i vaccini bivalenti, invece, indicati sia contro l’influenza che contro il Covid.

Prima di allora, intanto, si procede con una nuova campagna vaccinale per la quarta dose, in queste settimane.

La campagna di comunicazione sulla quarta dose

Proprio per proteggere queste categorie, sta per partire una campagna di comunicazione lanciata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute, che sarà diffusa sulle reti Rai, sul web e sui social media.

Vediamo a chi è raccomandata la quarta dose, perché, ma anche cosa cambierà da settembre, quando arriveranno i nuovi vaccini bivalenti e in grado di proteggere maggiormente anche dalle ultime varianti.

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Chi deve fare la quarta dose adesso

Già una circolare di aprile del ministero della Salute raccomandava la quarta dose ai cosiddetti “grandi anziani”, cioè gli over 80, ma anche agli ospiti delle Rsa (le Residenze sanitarie assistite) e ai “fragili”, le persone tra i 60 e i 79 anni: si tratta soprattutto di chi ha anche altre patologie, come i cardiopatici, persone con malattie respiratorie e gli immunodepressi.

Una nota di ministero della Salute, Istituto superiore sanità e Aifa (Agenzia del farmaco), sottolinea comunque che «la massima priorità resta quella di vaccinare chi non ha ancora ricevuto la terza dose e di somministrare la quarta dose a quei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria legata a patologie croniche o trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo”.

Per loro, quindi, non si dovrebbe attendere l’autunno.

No alla quarta dose se ci si è ammalati di recente

In caso di malattia recente, però, la quarta dose si può evitare perché la guarigione viene considerata come una dose aggiuntiva. Di fatto la finestra temporale da tenere in considerazione sono i quattro mesi (120 giorni) previsti dalle norme del ministero della Salute: se la malattia risale a un periodo precedente, i soggetti per i quali è indicata adesso la quarta dose dovrebbero effettuare il richiamo. Se, invece, l’infezione è avvenuta nelle ultime settimane, la protezione immunitaria da guarigione permette di arrivare tranquillamente all’autunno.

Sì alla quarta dose anche in caso di contagio asintomatico

Sempre restando nell’ambito dei soggetti per i quali è raccomandata la quarta dose, il fatto di essersi eventualmente contagiati di recente in modo asintomatico, quindi senza essersene neppure resi conto (ipotesi, però, meno probabile per gli anziani), la malattia non rappresenta un ostacolo al richiamo con la seconda dose booster (la quarta dose). Per questo gli esperti sconsigliano eventuali esami del sangue o test sierologici, considerati inutili. Insomma, non si corrono rischi per la salute a sottoporsi alla quarta dose, tanto più che negli anziani l’efficacia del vaccino è minore a causa della minor risposta da parte del sistema immunitario.

Quali vaccini disponibili oggi

Per la quarta dose gli enti regolatori hanno autorizzato i vaccini di Pfizer e Moderna: entrambi utilizzano la tecnologia dell’Rna messaggero. Per gli altri, come Johnson (monodose) e Novavax (questo non prevede neanche la terza dose o primo booster), non sono previste ulteriori dosi, ma eventualmente una eterologa, quindi un mix vaccinale con vaccino di tipo differente (dunque a mRna).

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A chi rivolgersi per la quarta dose

Le modalità di vaccinazione della quarta dose rimangono identiche a quelle della precedente campagna vaccinale, quindi occorre rivolgersi alle Asl di competenza, sui siti o chiamando i numeri verdi, a seconda delle Regioni in cui si è residenti. Ad esempio, nel Lazio che è in prima linea nella somministrazione delle quarte dosi, si invita a contattare il medico di famiglia, o a rivolgersi a farmacie e punti indicati dalla piattaforma di prenotazione regionale.

Quanto è efficace la protezione della quarta dose

Finora le quarte dosi somministrate sono state poche, anche per un certo scetticismo sull’efficacia dei vaccini disponibili nei confronti delle ultime varianti ma, come spiegato dal virologo Fabrizio Pregliasco, «sono comunque in grado di limitare le infezioni del 29% e le forme gravi di malattia del 40% circa». «Abbiamo sbagliato a diffondere messaggi errati sulla quarta dose: io stesso ho sempre detto che non era utile somministrarla a tutti indistintamente, ma sicuramente ha un valore protettivo negli over 80. Se mi avessero ascoltato oggi queste persone non sarebbero in ospedale perché hanno la febbre alta» chiarisce l’epidemiologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi.

Anti-Covid e anti-influenzale: quali vaccini per la quarta dose

Al momento sia Pfizer che Moderna stanno studiando un nuovo vaccino a mRna in grado di offrire protezione contro le ultime varianti. Lo stesso vale per Novavax, che sta ultimando gli studi su un vaccino bivalente contro Covid e influenza, ma con tecnologia “tradizionale”, come quella utilizzata per la maggior parte dei vaccini in uso, come l’anti-epatite, morbillo, HPV, ecc.

Per chi la quarta dose a settembre

Lo stesso Palù ha confermato che per settembre arriveranno i nuovi vaccini in grado di proteggere sia dalle recenti varianti, sia dall’influenza. In questo caso si ipotizza che la platea di coloro ai quali sarà offerta la quarta dose partirà dagli over 60, come per il vaccino antinfluenzale, con particolare attenzione a cardiopatici, immunodepressi, ecc. Secondo Pregliasco, però, si dovrebbe valutare l’opportunità di estendere l’età, anticipando ai 50 anni, per una maggiore sicurezza e copertura vaccinale.

La sotto variante indiana: cosa si sa

Intanto si comincia a parlare della sotto variante indiana. «Sappiamo finora che è più contagiosa, ma non più letale. Certo, teniamo presente che dà una febbre a volte più alta, unita a tosse. Questo in un over 80 può rappresentare un problema o una complicazione, specie con il caldo che stiamo vivendo. Ma in generale non dobbiamo avere preoccupazioni ogni volta che salta fuori una nuova variante o sotto variante, perché il virus fa mutazioni per sopravvivere, ma siamo ancora nella famiglia di Omicron» rassicura Ciccozzi. È sicuramente più contagiosa e per questo si pensa ad ampliare le quarte dosi già ora ai fragili. È della stessa opinione il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù: «Non possiamo inseguire tutte le varianti che mano a mano si presentano. Il primo luglio l’Ema, l’Fda e l’Oms si sono riuniti sotto l’egida dell’International Coalition of Medicines Regulatory Authorities e hanno concluso che il vaccino bivalente aggiornato potrebbe offrire alcuni vantaggi nell’ampliare la risposta immunitaria e potrebbe essere utilizzato inizialmente come booster».

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