A volte basta una canzone sentita per caso in radio per riportarci indietro nel tempo. Nient’altro che un paio di note, e subito riaffiorano ricordi che credevamo perduti per sempre, frammenti di vite che non sembrano nemmeno più la nostra. Lo sanno bene Paola Turci e Gino Castaldo, protagonisti della musica italiana, che di quel mondo fatto di suoni, luci e ombre hanno visto davvero tutto. Insieme, hanno capito l’urgenza di raccontare storie e brani in un modo nuovo, e così hanno dato vita a La rivoluzione delle donne, tournée che li porta nei palchi d’Italia per ripercorrere le vite delle signore della musica italiana.

Ispirato a Il tempo dei giganti, lo spettacolo che li ha visti raccontare tre anni “magici” della musica (dal 1979 al 1981), il nuovo progetto si concentra invece sulle straordinarie vite delle voci femminili che l’hanno rivoluzionata. Da Mina a Ornella Vanoni, Milva a Patty Pravo, sul palco raccontano artiste che hanno anticipato il desiderio di emancipazione delle donne. Non potevamo dunque che chiedere a Paola Turci e Gino Castaldo di raccontarci com’è nato il progetto, in attesa di vederli sul palco e tuffarci in quel mondo forse perduto che ci raccontano.

Paola Turci e Gino Castaldo raccontano La rivoluzione delle donne

Il tempo dei giganti è stato un vero successo, e oggi tornate a raccontare la musica concentrandovi però sulle voci femminili. C’è stato un episodio in particolare che vi ha fatto cambiare direzione?

Gino: Sì! Credo di parlare per entrambi quando penso a un momento specifico. L’anno scorso, appunto, con lo spettacolo raccontavamo un momento unico della “stagione dei grandi cantautori”, un contesto inevitabilmente maschile. Sono stati mesi pieni di energia e passione, ma questa scaletta senza donne un po’ ci lasciava insoddisfatti.

Paola: Avevamo già parlato di questa nostra preoccupazione, ma non si era mai concretizzato nulla finché un giorno non ho sentito per caso in radio un brano di Mina, Mi sei scoppiato dentro il cuore. Ovviamente è una delle sue canzoni più iconiche, ma in quel momento mi sono resa conto di essermene quasi dimenticata. L’ho raccontato a Gino e gliel’ho cantata, lì nel van. In quel momento ci siamo capiti, e l’idea è diventata un progetto vero e proprio.

Perché avete scelto di tornare a raccontare quegli anni della musica?

Gino: In realtà questa volta prendiamo in considerazione un periodo molto più ampio, andiamo dagli anni Sessanta agli anni Ottanta e scegliamo artiste anche molto diverse tra loro. Rispetto a Il tempo dei giganti, che raccontava un momento decisamente unico nella storia della canzone italiana, qui facciamo una selezione di episodi e momenti di un periodo davvero ampio. Se potessimo raccontare tutto, staremmo sul palco più di tre ore!

Paola Turci e Gino Castaldo insieme sul palco

Come avete scelto le artiste di cui parlare?

Paola: Siamo partiti appunto da Mina, con quella canzone che è stata l’inizio di tutto, poi ci siamo resi conto che il margine di scelta era davvero ampio. Abbiamo cercato di portare i brani più rappresentativi, penso magari ad Alexander Platz di Milva, ma anche quelli che ci permettessero di raccontare la loro storia e quella dell’Italia. Per esempio, uno dei momenti più belli dello spettacolo è quando Gino si sofferma a parlare di uomini che amano (o odiano) le donne, e quindi mostra Milva cantare Battiato.

C’è qualcuna di loro che ti ha ispirata particolarmente nella tua carriera?

Paola: Praticamente tutte le artiste di cui parliamo mi hanno cambiata e cresciuta. La mia formazione, dai tre ai dieci anni, era tutta Mina, Ornella Vanoni, Patty Pravo. Poi quando ho cominciato a suonare la chitarra mi sono innamorata di Alice, Giuni Russo, Mia Martini. Un susseguirsi di maestre, una vera e propria scuola.

Mentre, Gino, tu avrai conosciuto molte di loro. Com’è stato raccontarle in forma teatrale?

Gino: Non tutti lo sanno, ma le ho conosciute proprio tutte! Io e Mina ci siamo incontrati quando ero ragazzo, e tra fotografie e telefonate conservo ricordi preziosissimi insieme a lei. Raccontarle a teatro è un’emozione unica, e per farci un po’ guidare dal cuore ogni data è “work in progress”: per esempio, non avevamo previsto un racconto di Gabriella Ferri, ma dai prossimi appuntamenti potrebbe già far parte delle protagoniste.

Siete già reduci dal primo spettacolo a Bologna, infatti: com’è andata?

Paola: Molto bene! È la prima volta che porto artiste donne a teatro, e cantandole mi rendo conto che l’impatto emotivo, su di me in primis, è fortissimo. Sul palco siamo solo io e la mia chitarra, e il pubblico sente davvero la forza di queste interpreti.

Gino: Da compagno di viaggio, sono rimasto anche io colpito dalle esibizioni di Paola. Chi la conosce nella vita privata sa che non è raro sentirla intonare brani di altri, ma vederla interpretare davanti a un pubblico, coinvolta emotivamente, appassionata, è come scoprire un nuovo lato di lei ogni giorno. E non può che catturare.

C’è una storia, tra quelle che raccontate, che è meno conosciuta e vi sembra più urgente mostrare al pubblico?

Gino: Credo davvero lo siano tutte, abbiamo cercato di scegliere figure rivoluzionarie che hanno portato con la loro personalità un vero cambiamento. Forse la storia più toccante è quella di Mia Martini, che parte da una vera ingiustizia e riguarda una delle artiste più grandi della nostra storia.

Paola: Concordo. Non siamo riusciti a non intrecciare la sua storia con quella che è stata anche la nostra esperienza personale, gli aneddoti che la riguardano e che ricordiamo perché entrambi abbiamo avuto la fortuna di conoscerla.

Dalle cantanti che raccontate avete avuto qualche feedback? Sanno di essere protagoniste dello spettacolo?

Gino: No, alcune non sanno nulla! Ma ci siamo promessi di avvisarle quando saremo nelle città dove vivono, sperando di poterle invitare a venire con noi sul palco o almeno in sala.

La Rivoluzione delle donne: tutte le informazioni e le date

La Rivoluzione delle Donne è un evento prodotto da Elastica insieme a L’Eredità delle donne, il festival internazionale di Elastica sulle competenze delle donne e il loro ruolo nella costruzione del patrimonio culturale italiano e dell’umanità, in collaborazione con Agidi. Rai Radio2 è la radio ufficiale del tour.

Il calendario è ancora in aggiornamento, ma le date previste per ora sono:

  • 24 Giugno Fano (PU) – Cortile Museo Civico – Palazzo Malatestiano
  • 27 Giugno S. Stefano Belbo (CN) – Festival Pavese
  • 3 Luglio Mozzecane (VR) – Parco di Villa Ciresola
  • 11 Luglio Malo (VI) – Amalo Festival
  • 8 Agosto Lanusei (NU) – Festival Rocce Rosse & Blues
  • 12 Agosto Parco Archeologico di Selinunte (TP) – Festival Selinon
  • 20 Agosto Camaiore – Piazza XXIX – Camaiore in piazza
  • 22 Agosto Portacomaro (AT) – MONS (Monferrato on stage)