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Irama: «A Sanremo un nuovo me: è solo l’inizio»

Terza volta sul palco dell'Ariston per Irama, che gareggia con Tu no, una ballad intensa e complessa. Dopo i successi di Ovunque Sarai e La genesi del tuo colore è uno degli artisti più gettonati

A introdurre Irama è Shablo, suo collaboratore, produttore e amico dai tempi di Luna piena (la prima hit a fianco di Rkomi). Non mostra video né elenca gli innumerevoli successi di questi anni in cui Irama (all’anagrafe Filippo Maria Fanti) si è affermato nel panorama musicale italiano. Non ce n’è bisogno.

Irama – PH: Mn Press

Più difficile da cogliere è però l’uomo dietro ai (variegati) progetti. Trovare il fil rouge nella carriera di un cantante che in pochi anni ha creato tormentoni estivi, barre freestyle, album singoli e in coppia, progetti urban, latini, ballad… Fanti, infatti, è un artista poliedrico che si butta a capofitto in ogni fase della creazione. Ha mille interessi diversi: vuole capire, vuole imparare, vuole fare cose nuove, lavorare con tutti. In tutti i modi. Shablo lo ha voluto come parte del suo team proprio per la sua totale devozione alla sperimentazione. Come dichiara con sicurezza, Irama è un artista unico.

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Irama torna a Sanremo con Tu no

A Sanremo Fanti arriva per la terza volta, dopo essersi avvicinato al podio con Ovunque sarai e La genesi del tuo colore. In gara porta Tu no, un brano denso e viscerale, di grande impatto. Sarà difficile cantarla, non solo per il suo contenuto, ma anche per la vocalità che richiede. Per interpretarla deve essere “caldo”, come racconta proprio lui cercando di mascherare la sua preoccupazione.

«Probabilmente i miei vicini di stanza mi sentiranno urlare prima di andare sul palco, perché va cantata come se fossi a metà di un live, mi dovrò preparare». Richiede che si scavi nel profondo, in un climax emotivo dove pianoforte, orchestra e voce diventano un tutt’uno.

È un brano che parla di mancanza e di distanza, ma non la dedica a nessuno «perché le canzoni non si devono raccontare». Si sviscera da sé, almeno lo speriamo, perché tentare di cogliere da Filippo qualcosa sul suo contenuto è praticamente impossibile. Lui vorrebbe solo poterla cantare, ma è proibito e soprattutto non si sente ancora pronto.

Si sta preparando all’esibizione come per un esame: «Sto davvero studiando, voglio entrare totalmente dentro questa canzone e viverla al meglio. Un giorno poi la rielaborerò, ma ora dovete sentirla esattamente com’è stata pensata. Voglio che sia perfetta».

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Un artista in continua evoluzione

È chiaro che la sua dimensione è quella del futuro, il più lontano possibile. Pensare a oggi, domani, a Sanremo, lo agita. Mentre pensare all’album e ai progetti futuri, lo anima. Tu no sarà l’anteprima perfetta per le sonorità del suo prossimo progetto: rappresenta una nuova sfumatura di Irama, un altro pezzo del puzzle, come racconta proprio lui. L’album, infatti, conterrà brani molto diversi l’uno dall’altro: ritmi soul e country, ma anche ballad e il suo amato sound latino. Ogni brano è uno spaccato della sua vita, un posto che ha visto, un’anima che lo ha toccato.

Irama – PH: Mn Press

«Non è mai facile dire da dove nasce ho uno dei miei progetti, perché cerco di viaggiare molto», racconta lui. «Sicuramente un luogo importantissimo per me è la Puglia, dove riesco davvero ad entrare a contatto con la natura, l’energia delle persone. Prendermi il tempo per pensare e vedere colori che il grigio delle città mi preclude».

Sarà anche il suo ritorno da solista, dopo un anno come metà del duo con Rkomi (insieme hanno appena concluso un fortunatissimo tour nei palazzetti e venduto oltre 25.000 copie di NO STRESS). Il loro album nasceva a Los Angeles, ma era solo un caso: lui e Mirko si sono trovati lì, hic et nunc è nato il loro sodalizio. Poi basta, si riparte, si ricrea. Filippo non si vuole fermare da nessuna parte.

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E mentre lascia un po’ di sé in ogni luogo, prende ispirazione da ogni persona che incontra. «Mi ha cambiato la vita conoscere un musicista madrileno, mi ha fatto scoprire sonorità che per la loro cultura sono normalissime e invece a me hanno aperto mondi», spiega l’artista. «Al giorno d’oggi nella musica si ha molta paura di ‘rubare’, ci nascondiamo un po’ dietro ai copyright. In realtà non c’è niente di più bello di questi furti. Lasciarsi ispirare dagli altri, cambiare il proprio modo di vedere e scoprire cose nuove, rielaborarle, è la parte migliore».

Lui infatti non ha paura di citare tra i suoi idoli nomi come Prince e Freddie Mercury, che ama per la loro capacità di cambiare ed evolvere. «Ovviamente ognuno vive la musica a modo suo, io ricerco il cambiamento costantemente. Spero di non abituarmi mai, a niente».

Anche dopo aver passato quasi un’ora in sua compagnia, affermare di averlo capito risulta quasi impossibile. Irama è il ragazzo uscito da Amici che ancora sente Maria De Filippi per chiederle consigli, ma è anche l’artista che farà volare Riccardo Cocciante direttamente da Seoul per l’esibizione alla serata cover. È il tenerone di Bella e rovinata (ah, i tempi in cui le canzoni si dedicavano eccome!) e il rubacuori di PAMPAMPAMPAMPAMPAMPAMPAM.

In Iride, un brano de Il giorno in cui ho smesso di pensare, canta una strofa che recita «Mi chiedono chi è Irama, sicuro non sei tu». La sensazione è che continueremo a lungo a chiedere a Irama di spiegarci chi è Filippo, e viceversa. Ogni volta avremo una risposta diversa, saranno tutte giuste.  

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