Annalisa in copertina su Donna Moderna in vista di Sanremo
Tutti gli scatti sono di Nicholas Fols

Annalisa a Sanremo: «La musica è la mia vita»

Sinceramente, il brano che porta a Sanremo, è il punto di arrivo del percorso compiuto per diventare la donna che è oggi. Smantellando i pregiudizi e seguendo l'istinto. Tra pop, fisica e libertà. «E non voglio fermarmi!»

Sinceramente di Annalisa a Sanremo: un brano sulla libertà

«Penso che la libertà sia la più grande dichiarazione d’amore possibile». Così Annalisa spiega il senso di Sinceramente, con cui è in gara a Sanremo. «È un brano sulla libertà di essere: in ogni manifestazione, in ogni passaggio della vita, in ogni stato d’animo» mi dice, mentre sento nella sua voce tutto l’entusiasmo per il Festival. «Libere anche di lamentarsi ed essere capite, piuttosto che venire giudicate o considerate isteriche. Libere di ballare perché hai bisogno di sfogarti senza che magari ti dicano che sei una poco di buono…» tira un sospiro di sollievo. «È una riflessione nata una notte in cui non dormivo, come spesso mi succede, e avevo questa urgenza di dire, di raccontare. Sentivo la necessità di essere compresa, accolta, ascoltata senza pregiudizi».

Annalisa si ferma. Il tempo di far decantare questo messaggio che riguarda tutte noi. Spalanca gli occhi verdi. L’anno che si è appena concluso le ha dato grandi soddisfazioni: è stata la regina delle classifiche, la prima donna al numero 1 con un singolo dopo 3 anni. Il che significa anche 1 milione e 300.000 copie certificate. È stata la più ascoltata, e forse anche la più vista grazie ai video, con le hit Mon amour e Bellissima. Basta leggere la sua biografia, però, per capire quanta strada c’è dietro e con quanta determinazione lei l’ha percorsa. Questo è il suo sesto Sanremo, «ma ogni canzone è diversa, ogni viaggio è diverso» e la prossima tappa sarà il tour.

Giacca Michael Kors Collection; top e culotte Adelbel; calze Emilio Cavallini

Intervista ad Annalisa

Torniamo alla voglia di essere libere. In tutte le sue canzoni si coglie questo messaggio.

«Sì, è vero. Nel percorso che ho fatto finora c’è sempre stata questa esigenza, però in ognuno “tagliata” su un tema specifico: in Bellissima volevo raccontare una delusione e quindi la libertà di condividere senza filtri un fallimento, perché è normale, succede a tutti e da lì si riparte; in Mon amour c’è la libertà di amare chi si vuole e cercare se stessi anche attraverso questo processo; Ragazza sola è la libertà di stare da sola e imparare a farlo, perché solo così riesci davvero a stare al mondo e con gli altri; Euforia è la libertà di buttarsi in qualcosa senza pensarci troppo, senza fare progetti; Sinceramente è forse tutte queste cose insieme».

Messaggi che arrivano a tutti con il linguaggio della musica pop.

«Ci sono tanti modi di comunicare. Ognuno ha la sua natura che, io credo, debba essere assecondata. Nel mio Dna c’è una componente pop e c’è anche questa voglia di condividere dei messaggi. Sono messaggi semplici, non hanno la pretesa di rivoluzionare la società (ride, ndr)… O magari un po’ sì. Può darsi che i grandi cambiamenti passino attraverso messaggi semplici».

Regina del pop con una laurea in Fisica. Non proprio una passeggiata.

«Sì, la facoltà di Fisica è tostissima. Ma anche in quel caso ho assecondato l’istinto. Quando mi sono iscritta, studiavo già musica e avevo già ben chiaro che volevo fare quello nella vita. Però mi volevo anche laureare: all’inizio forse per accontentare i miei genitori, poi è diventato importante anche per me, per una soddisfazione personale, per il mio percorso. Con l’università, però, non volevo andare verso la musica, ma da tutt’altra parte. Allora ho scelto una cosa che fosse complementare e in cui ho trovato tantissimi punti di incontro. Le scienze e le arti, infatti, si basano sull’interpretazione della realtà: in un caso osservandola e cercando di capire come funziona, nell’altro vivendola e cercando di suscitare delle emozioni».

Blazer, canotta e pantaloni, tutto Stella McCartney

Ha mai sentito sulla sua pelle il pregiudizio “bella e stupida”? Se sei una popstar, e pure affascinante, non puoi essere una che studia, per di più una materia come Fisica…

«Sì, e lo sento ancora un po’. Ma credo sia un pregiudizio legato anche a quello che fai nella vita. Io faccio musica e posso passare per una superficiale. Chi mi conosce invece sa che non è così: penso fin troppo, agli altri a volte faccio una testa così… Pregiudizi come questo sono idee preconfezionate, che però sono anche facili da assimilare».

Quali altri pregiudizi ci sono ancora?

«Tanti, come il fatto che le donne non vengono considerate per ruoli di potere anche se meritevolissime e preparatissime. Alla fine, il più delle volte, per quei ruoli si privilegiano gli uomini».

Il modo in cui racconta se stessa è cambiato nel corso degli anni?

«All’inizio volevo farmi conoscere e farmi comprendere il più possibile dal mio pubblico per come sono. Ho fatto un lungo percorso in cui, un pezzettino alla volta, lavoravo per sottrazione: cercavo di scrivere in maniera sempre meno costruita, mi sforzavo di andare dritta per farmi vedere sempre più al naturale, come sono quando esco con gli amici. L’ho fatto fino al 2021, anno in cui è uscito l’album Nuda, che dice proprio questo. Ero arrivata al “foglio bianco”, mi ero spogliata di tutte le costruzioni, le sovrastrutture, i preconcetti, gli artifici. Da lì sono ripartita e adesso su questo foglio posso scrivere, mettere dentro tutti i colori che voglio, raccontare una storia. Oggi le mie canzoni sono sempre autentiche, ovviamente, ma sto interpretando, mettendo la mia immagine al servizio del racconto e dello spettacolo. Ecco il perché, per esempio, delle parrucche che indosso nei video».

Anche gli outfit sono cambiati?

«In passato a volte ho indossato abiti lunghi e devo dire che ho sbagliato perché non mi stanno benissimo. Vabbè, ognuno è fatto a modo suo però capisci con gli anni che forse è meglio se scopri sotto piuttosto che sopra… (sorride, ndr). Io ho capito che nel mio caso è meglio valorizzare le gambe».

Annalisa cantante Sanremo
Blazer e stivali, tutto Sportmax; calze Emilio Cavallini

Che racconto di sé ci sta dando adesso?

«Il racconto prosegue, va avanti. La musica è la mia vita. Non ho mai la percezione che sia staccata dal resto. Io metto in canzone le cose che penso, tante cose che vivo, molte che immagino, i sogni, le ambizioni, quello che vorrei dimenticare… Il tono magari cambia perché cresco io e i mezzi di comunicazione si affinano».

Nell’ultimo anno si è sposata con Francesco Muglia. Cosa l’ha fatta innamorare di lui?

«Il fatto che non mi sento trainata né trainante. Abbiamo un rapporto paritario. Come ho detto prima, sono convinta che la libertà sia il segreto per fare durare l’amore».

L’ultimo album, uscito a settembre, si intitola E poi siamo finiti nel vortice. Ma che cos’è questo vortice?

«E la vita, piena di sorprese, di colori, di cose inaspettate, che ci porta probabilmente dove è giusto andare. Sta a ognuno di noi, in questa onda che ci travolge, provare a trasformare anche ciò che di spiacevole ci succede in opportunità»

La musica è sempre stata un ambiente prevalentemente maschile. Quest’anno a Sanremo ci sono 8 donne su 30 cantanti in gara e i messaggi che portano nei loro brani sono di attenzione verso il mondo femminile. Le cose stanno un po’ cambiando?

«Sì, proprio perché si colgono occasioni come il Festival per condividere messaggi di forza, grinta, libertà, autoaffermazione, indipendenza. Noi siamo cantanti, non siamo politiche, però abbiamo un peso. Anche le canzoni, la musica, un palcoscenico importante possono veicolare un pensiero. Certo, devi essere sempre cosciente del tuo ruolo, del luogo in cui sei. Ma credo che siamo sulla strada giusta».

Abito Versace, sandali Sergio Rossi. Calze Emilio Cavallini

In televisione, oltre a partecipare al talent Amici di Maria De Filippi, ha fatto anche la conduttrice di un programma scientifico: Tutta colpa di….

«Il fatto che fossi una cantante pop aiutava: si trattava appunto di collegare i due ambiti, arte e scienza».

L’imitazione di Brenda Lodigiani nel GialappaShow con il “dissing”, la presa in giro, su Elodie come l’ha vissuta?

«Come una bella conferma. E divertente. E poi è chiaro che la rivalità con Elodie non esiste».

Com’è, a proposito, il suo ambiente?

«Ho ottimi rapporti sia con le colleghe sia con i colleghi. Con Elodie ho cantato recentemente. Poi c’è Emma, che è venuta alla mia festa per il disco… Magari per alcuni percorsi che abbiamo fatto insieme ho più punti in comune con Ale (Alessandra Amoroso, ndr) e Rose (Villain, ndr). Ma devo dire che c’è una bella atmosfera nel nostro mondo: c’è stima, condivisione, ci scambiamo consigli».

Facciamo un bilancio: oggi Annalisa è…?

«Ambiziosa, fortemente concentrata a valorizzare quest’anno meraviglioso che è appena finito. Voglio continuare a costruire, non mi voglio fermare né rilassare, perché sono cosciente della rapidità con cui i momenti d’oro possono magari finire».

Dopo Sanremo, inizia il tour di Annalisa

Tutti nel vortice Palasport inizia il 6 aprile al Mandela Forum di Firenze e si conclude il 29 aprile al Mediolanum Forum di Assago Milano. Il 14 maggio Annalisa terrà il suo primo live all’Arena di Verona per l’apertura del Festival Venerazioni – Arte al Femminile 2024 (info su date e prevendite su friendsandpartners.it).

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