Kabir Bedi

Kabir Bedi e il suicidio del figlio: “Era un genio, poi con la schizofrenia è diventato violento”

L'attore indiano naturalizzato italiano, noto al grande pubblico per aver interpretato Sandokan nella famosa serie televisiva, è stato ospite di Mara Venier

Kabir Bedi è stato ospite dell’ultima puntata di Domenica In. Nel salotto di Mara Venier l’attore indiano naturalizzato italiano, noto al grande pubblico per aver interpretato Sandokan nella famosa serie televisiva, ha risposto alle domande di Barbara Alberti, Candida Morvillo, Katia Ricciarelli e Rossella Erra, parlando senza filtri della sua vita privata, dalle sue quattro mogli ai suoi tre figli, di cui uno morto suicida. Bedi è molto legato al nostro Paese, tanto da aver dichiarato: “Per me ogni scusa è buona per tornare in Italia”.

Il suicidio del figlio di Kabir Bedi

L’attore ha ripercorso il dolore provato per la morte di uno dei suoi tre figli. “Mi sono sposato quattro volte – ha raccontato -. Ho avuto due figli con la mia prima moglie. Mio figlio Siddarth si è suicidato ed è stata una grande tragedia”. Kabir Bedi ha poi aggiunto che “lui era un genio laureato in informatica in America, molto intelligente. Era un buon uomo, mai violento”. Poi, però, è arrivata la malattia. “Quando ha iniziato a soffrire di schizofrenia, è diventato violento”.

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Il supporto della ex moglie

Continuando a parlare di Siddarth, l’attore indiano ha parlato a cuore aperto del suo immenso dolore e della frustrazione per non averlo salvato dalla morte. “Volevo salvarlo ma ho fallito – ha detto a Mara Venier -. Mi sento in colpa“. Quella tragedia ha portato, per un breve periodo, al riavvicinamento con la ex moglie, la mamma del ragazzo. “Quando mio figlio si è suicidato mia moglie è venuta a Los Angeles – ha continuato – e, nonostante la separazione, abbiamo trascorso del tempo insieme. Ci siamo supportati a vicenda”.

L’amore per Sandokan

La carriera e la notorietà di Kabir Bedi è senza dubbio legata la personaggio di Sandokan, che ha interpretato per tanti anni. “Condivido i sentimenti di Sandokan – ha spiegato l’attore – perché mio padre ha sposato una donna inglese e ha combattuto per l’indipendenza dell’India. L’esperienza in Italia ha cambiato la mia vita. Sandokan è una vera e propria icona culturale e ha dato una nuova dimensione, cioè quella audiovisuale”.

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La riconoscenza per i genitori

Il 78enne ha poi parlato dei suoi genitori, a cui deve molto, e della loro straordinaria vita. “Io sono nato quando l’India è diventata indipendente – ha detto – e dopo questo periodo i miei genitori hanno abbandonato la vita politica iniziando una vita religiosa. Mia mamma è diventata la più alta monaca buddista nel mondo. I miei genitori hanno scelto strade diverse, ma rimane un rapporto incredibile. Loro si sono amati tanto nonostante fossero distanti. Dai miei genitori ho ereditato la tolleranza, la compassione, l’onestà e un senso di responsabilità sociale“.

Reporter prima di attore

Prima di diventare attore, Kabir Bedi è stato un reporter. “Ho intervistato i Beatles – ha svelato -. Il mio primo lavoro è stato il reporter. Quando sono venuti nella mia città ho fatto di tutto per incontrarli. Sono andato dal loro manager e gli ho detto una bugia ‘il governo d’India ha deciso che i Beatles devono rilasciare l’intervista’. Il manager non voleva inizialmente ma poi l’ho convinto” e con i Beatles abbiamo parlato di tante cose”.

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