Dopo il record di ascolti delle prime quattro serate, Storie di donne al bivio torna in prime time anche d’estate. La conferma arriva da Monica Setta, giornalista e conduttrice Rai che all’Ansa ha modo di commentare l’imitazione di Giulia Vecchio a Gialappa Show.

Storie di donne al bivio promosso in prima serata

«Storie di donne al bivio torna a giugno e luglio in prima serata», annuncia Monica Setta all’Ansa. Importante successo del palinsesto di Rai2 sia in seconda serata sia il sabato pomeriggio, la trasmissione viene promossa in prime time. «È stata una stagione record – dice -. Il programma ha funzionato in ogni collocazione portandosi, tre punti e mezzo sopra la media di rete». La ricetta vincente? «Semplicissima. Ingredienti metaforicamente a chilometro zero, cioè poco costosi ma di qualità. E la mia storica prudenza. Mi avevano chiesto di partire subito con le prime serate a inizio 2025, dopo gli ottimi risultati delle prime quattro andate in onda tra l’estate e Natale, che hanno avuto una media del 7%. Ma da buona artigiana aspetto sempre che la torta sia ben cotta prima di tirarla fuori dal forno».

Monica Setta

L’imitazione che non piace a Monica Setta

Mentre raccoglie i frutti del suo successo, la giornalista torna sull’imitazione che Giulia Vecchio propone nel programma Gialappa Show su TV8. Un’imitazione con forte dose caricaturale che Monica Setta ha mostrato di non apprezzare fino in fondo. Pur affermando di non essersela presa, Setta ha chiesto ai suoi legali di scrivere a Tv8 «per evitare la deriva social e tutelare il marchio Rai di Storie di donne al bivio». Il problema, spiega la conduttrice Rai, è l’indicizzazione online che alla ricerca di Monica Setta porta direttamente alla parodia e non a lei, «generando confusione in chi legge».

«Mai pensato di bloccare la Gialappa’s»

Nessuna messa in discussione della satira: «Ormai lo sport nazionale è fare la mia imitazione e mi fa anche piacere perché è un omaggio al successo di Storie di donne al bivio – risponde all’Ansa -. Non ho mai pensato di bloccare la Gialappa’s, anche se le centinaia di messaggi che mi arrivano parlano di body shaming. La satira fa il suo mestiere, dà fastidio e mi sta bene». «Non mi sono offesa – chiude – ho 60 anni e se avessi voluto mi sarei potuta rifare come tante colleghe, ma sono contraria alla chirurgia plastica e alle rappresentazioni difformi dalla realtà oggettiva».