Rod Stewart

Rod Stewart dice no all’Arabia Saudita: mancano i diritti umani

Il no di Rod Stewart a un maxi compenso che avrebbe potuto ricevere in Arabia Saudita. Il rocker britannico critica il regime per i diritti umani non rispettati: "Tanti cittadini hanno scelte estremamente limitate"

Rod Stewart si rifiuta di esibirsi in Arabia Saudita rinunciando a una delle più ingenti offerte della sua carriera. Il cantante 78enne ha preferito declinare l’invito a causa delle discriminazioni contro le donne e le persone LGBTQ + che contraddistinguono il regime del Paese.

Medici e infermieri lasciano l’Italia per Arabia e Paesi del Golfo: “Pagati fino a 20mila euro al mese”

VEDI ANCHE

Medici e infermieri lasciano l’Italia per Arabia e Paesi del Golfo: “Pagati fino a 20mila euro al mese”

Rod Stewart: “Vorrei far luce sulle ingiustizie”

“Vorrei che la mia scelta di non andare potesse far luce sulle ingiustizie che si compiono in quel Paese e innescare un cambiamento positivo”, ha detto il cantante di “Sailing” al “Mirror”. Alle parole del musicista, una fonte ha aggiunto: “Rod era determinato a fare la cosa giusta e non poteva accettare l’offerta, non importa quanti soldi ci fossero sul tavolo. Alcune cose sono più importanti”.

Rod Stewart

Diritti LGBT+ negati in Arabia Saudita

L’Arabia Saudita è considerata come uno dei Paesi che rispettano meno i diritti LGBT+, l’omosessualità è considerata un reato e perseguita.

Arabia Saudita sponsor ai Mondiali femminili: è polemica

VEDI ANCHE

Arabia Saudita sponsor ai Mondiali femminili: è polemica

Il maquillage moderato messo in atto da “MbS”

Il sovrano de facto del Paese, il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha cercato di proiettare un’immagine moderata del regno per cercare di stimolare gli investimenti e diversificare l’economia svincolandola dal petrolio. Fra le misure messe in atto da “MbS”, la revoca del divieto di guida per le donne, l’apertura alle donne di concerti e altri eventi e la riduzione del potere della polizia religiosa, tradizionalmente molto temuta.

Arabia Saudita, l’industria musicale apre alle donne

VEDI ANCHE

Arabia Saudita, l’industria musicale apre alle donne

Il regime oscurantista dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita ha investito molto negli ultimi anni nei settori del turismo, dell’intrattenimento e dello sport, anche se permane una severa repressione del dissenso. Nonostante i tentativi del Paese di presentare un’immagine riformista, omosessualità e ateismo sono illegali. Sebbene le punizioni per le relazioni omosessuali non siano previste dalla legge, sono severamente proibite dalla Sharia, la legge religiosa che forgia il quadro giuridico del regno.

Ebrei e cristiani: l’Arabia sta cambiando i libri di testo

VEDI ANCHE

Ebrei e cristiani: l’Arabia sta cambiando i libri di testo

Il rifiuto di esibirsi in Qatar durante i Mondiali

Già 15 mesi fa, Rod Stewart aveva rifiutato un profumato contratto da 1 milione di dollari per esibirsi in Qatar, in occasione della Coppa del Mondo di calcio. La rockstar aveva detto no sempre per ragioni legate alla negazione dei diritti umani nell’emirato, dove l’omosessualità è illegale.

Rod Stewart

L’impegno di Rod al fianco della comunità LGBTQ+

Rod Stewart è considerato un sostenitore della comunità LGBTQ+. Un brano del rocker, “The Killing of Georgie”, parla dell’omicidio di un amico gay ed è uscito nel 1976, quando poche canzoni parlavano delle esperienze degli uomini gay.

Arisa: “La Meloni mi piace”. Polemica sui diritti LGBTQ+

VEDI ANCHE

Arisa: “La Meloni mi piace”. Polemica sui diritti LGBTQ+

Riproduzione riservata