Una zuppa di ceci accompagnata da un piatto di verdure. È il pranzo che ordina davanti a me l’attrice Sarah Felberbaum, 45 anni, dopo una mattinata spesa a posare per le foto che vedete qui. Tolti gli abiti da copertina, indossa una felpa della sua linea activewear The Core Project, un paio di jeans e le sneakers: «L’estro lo metto negli accessori, nella vita di tutti i giorni preferisco la comodità». Ha il volto disteso, è appena tornata da una vacanza di famiglia alle Maldive, dove si è sposata con l’ex calciatore Daniele De Rossi 10 anni fa, dopo 4 di fidanzamento. «Daniele ha fatto tante cose per me, la più bella è avermi regalato l’amore» dice con gli occhi che le si illuminano.

Sarah Felberbaum nella serie Maschi veri

Romantica come pochi nella realtà, sullo schermo Sarah Felberbaum si diverte a essere una donna disinibita, un’avvocata divorzista che propone al compagno, interpretato da Francesco Montanari, di rendere la loro coppia “aperta”. Succede nella serie Maschi veri, dal 21 maggio su Netflix, che racconta la vita a due attraverso una lente comica, ironizzando – e facendo riflettere – sulla mascolinità tossica. L’occasione è ghiotta per parlare con Sarah di tabù sociali e desiderio femminile, ma anche della paura del giudizio altrui e della tendenza all’autocritica che ha imparato a lasciar andare.

Sarah Felberbaum con Francesco Montanari nella serie Maschi veri, su Netflix dal 21 maggio
Sarah Felberbaum con Francesco Montanari nella serie Maschi veri, su Netflix dal 21 maggio

Dopo tante eroine romantiche, si è divertita nei panni di una donna tutt’altro che rassicurante?

«Molto. Sono uscita dal ruolo che si aspettano da me e non mi sono mai giudicata mentre dicevo o proponevo, nei panni di Ilenia, determinate cose».

Come la coppia aperta: si può desiderare di esplorare la sessualità senza sentirsi sbagliate?

«Si deve, anziché sentirci sempre giudicate, o fuori luogo, se parliamo di sesso. Ilenia vuole uscire dalla monotonia del rapporto e rafforzarlo in un modo che non è ritenuto tradizionale solo perché abbiamo deciso di non parlarne».

Sarah Felberbaum (camicia con gemelli Max&Co. Jeans Cigala’s. Gioielli Unoaerre).

Sarah Felberbaum e la sessualità

Sarah Felberbaum, parlare di donne che fanno sesso liberamente è ancora un tabù?

«Siamo incastrati nella mentalità medievale che vuole la donna madre, pura e santa. Il sesso è “sporco”, un concetto arcaico da smantellare. Il bello della serie è che racconta con leggerezza come questi stereotipi ancora reggano nella società, ma anche come le donne non vogliano più essere rinchiuse in scatole. La mia Ilenia non vuole sposarsi, non vuole figli, vuole portare la sua relazione a un nuovo livello».

Camicia patchwork Sézane. Pantaloni palazzo PS. Don’t Forget Me.

Lei lo farebbe mai?

«Non sono una sostenitrice della coppia aperta. Ilenia, invece, si sente a suo agio, è il suo modo per salvare la relazione. Se io dovessi trovare tempo per altri uomini, significherebbe che non ho più voglia di darne al mio».

Ha mai pensato a come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto scelte diverse?

«Attraverso una fase in cui sono molto consapevole di quello che ho e che voglio. So di essere fortunata, lavoro su me stessa e non mi metto a pensare a quello che non ho o avrei potuto fare. Toglie energia per quello che ancora posso fare».

Giubbino over di jeans Michael Michael Kors. Bracciali Unoaerre.

A proposito di Maschi veri, da quale maschile è attratta?

«Dall’uomo che sa chi è. Amo avere accanto un uomo protettivo, di cui mi fido, a cui potermi appoggiare e dire “Fai tu”. Un uomo con cui siamo sullo stesso livello e con cui poter parlare con onestà di sentimenti e paure».

Ilenia non si vergogna di dire al suo uomo quello che vuole: lo fa anche lei?

«Mi riconosco nel dire: “Questo non mi va bene, non posso castrarmi in certe situazioni solo perché piacciono a te. Tu fai le tue cose e io le mie, poi ci ritroviamo perché ci amiamo”. Nella vita non voglio mai sentirmi costretta a comportarmi in un certo modo perché chi mi è accanto pensa sia giusto, dobbiamo poter essere noi stessi senza sentirci sbagliati. È il bello della diversità e dell’accettarsi, cerco di insegnarlo anche ai miei figli (Olivia, 11 anni, Noah, 8, e la primogenita di Daniele De Rossi, Gaia, 19, ndr)».

A gelosia com’è messa?

«La trovo una perdita di tempo. Posso essere gelosa delle piccole cose, della confidenza, del tempo passato insieme e della nostra intimità mentale. In 14 anni non ho mai perso tempo ad ascoltare voci o fantasticare su cosa facesse lui mentre non c’ero».

Meglio impiegare il tempo a progettare viaggi?

«Decisamente. Io e Daniele siamo grandi viaggiatori, abbiamo girato il mondo insieme, con la stessa curiosità e voglia di scoperta. Ora che lui ha meno tempo, l’accordo è che una volta l’anno porto io i figli a vedere una parte di mondo: lo abbiamo fatto da poco, in Giappone. Non mi pesa viaggiare con loro, è fisicamente faticoso, certo, ma anche un dono fantastico, fortifica il nostro legame. Poi li ho abituati ad assaggiare tutto, sperimentare, pazientare per i bagagli. Sarà che ho viaggiato tanto con i miei genitori e sono i momenti che ricordo di più».

Felpa di cotone naturale The Core Project. Jeans Cigala’s. Gioielli Unoaerre.

Servirebbe un corso di educazione sentimentale nelle scuole?

«Serve eccome, non può toccare solo a noi mamme insegnare ai ragazzi a rispettare le donne, a non giudicarci inferiori o diverse. Io con Noah ci provo, è in sintonia con il mondo femminile, parliamo anche di mestruazioni, di come funziona il nostro corpo e di cosa sia il sesso, senza la favola di api e fiori. Spero che un domani abbia una fidanzata da cui non dovrà essere “educato”, perché non è il suo compito, è il mio. Se le scuole mi aiutassero sarebbe meglio».

Ha detto di lavorare molto su se stessa: in che modo?

«Ho fatto tanta fatica a capire chi ero e non farmi inghiottire dalle ansie. Oggi mi sento più centrata. Sono tornata a fare terapia, mi aiuta a capire molte cose, è un percorso doloroso con momenti di grande consapevolezza. Ed è vero che solo dopo i 40 si capisce chi si è e cosa si vuole davvero».

Come si rapporta al tempo che passa?

«Mi sento in forma come non mai, mi alleno, ho creato la linea The Core Project adatta a ogni tipo di età e fisicità per creare una comunità in cui poter parlare di benessere tra donne senza tabù. Non cerco la perfezione, vedo le mie rughe e il corpo che cambia, ma mi sento bene. Mi spiace per la me 20enne o 30enne: mi sentivo sotto una lente di ingrandimento, ho buttato troppi anni a criticare ogni dettaglio di me, dentro e fuori. Solo nel privato mi sono sempre sentita libera, tuttora in famiglia sono la migliore versione di me stessa».

Il giudizio degli altri le pesa ancora?

«Faccio un lavoro che mi espone, tutto quello che faccio viene giudicato. Mi ripeto che non posso piacere a tutti e imparo a lasciar andare l’autocritica».

Cosa direbbe alla Sarah che muoveva i primi passi come attrice?

«“Non ascoltarti troppo”. Ero ipercritica, mi sono fermata a un certo punto della carriera per paura del giudizio altrui e non ho osato».

Abito di paillettes Aerenica. Camicia over di denim noir ’n’ bleu. Gioielli Unoaerre

Nel privato invece le paure passano?

«Mi sento amata e appagata. Con Daniele sappiamo prenderci i nostri momenti, ci mangiamo ancora con gli occhi. Ma abbiamo lavorato tanto su noi stessi. Gli uomini in genere hanno più paura a mettersi in discussione, ma lui mi ha molto seguita. I nostri figli crescono con la libertà di essere quello che vogliono. Un esempio banale: Noah ha i capelli lunghi, nessuno di noi è contento, ma lui sì e lo lasciamo essere come vuole».

Sua madre l’ha fatto con lei?

«È stata una grande madre e una grande donna, ma ha vissuto esperienze brutte che l’hanno portata a essere la donna che non vorrei essere. Ed è stata maestra anche in questo, spronandomi a fare il contrario».

Altre maestre?

«La mia coach Gisella Burinato mi ha insegnato a gestire questo lavoro senza paura. Ho iniziato a lavorare con lei a 20 anni, abbiamo preparato insieme il provino per Maschi veri, come quello per Tina Anselmi – Una vita per la democrazia. Mi sprona, abbatte le mie remore, come fa il mio ufficio stampa Valentina Palumbo, un’amica che mi insegna tanto. Poi tra le maestre metto Gaia, che considero mia figlia e sta diventando una gran bella donna (si commuove, ndr). Vederla forte e libera è stupendo, sono fiera di lei. Mi auguro rimanga con questo grande cuore. Sono fortunata, ho belle donne accanto».

Styling di Cristina Nava, make-up AlessandroJoubert_mua@Simone Belli. Hair Nico Roccatani.