Tutti abbiamo almeno un amico che ama il buon vino, dal semplice appassionato al vero intenditore. Al ristorante sceglie la bottiglia giusta, e quando viene a cena da te si informa prima sul menu per non arrivare impreparato. La nuova frontiera della degustazione però è saper abbinare ai piatti l’acqua giusta ed è proprio quello che fa l’idrosommelier. Scegliere quale bere a tavola da accompagnare alle varie pietanze non è così scontato e l’abbinamento giusto può fare la differenza.

C’è acqua e acqua

Proprio come avviene con il vino, anche l’acqua può esaltare o meno il sapore di un piatto. Per apprezzare al meglio il gusto di ogni portata, è quindi importante scegliere quella giusta, che prepari il palato che possa enfatizzare le proprietà organolettiche di ciò che si sta per mangiare. L’acqua infatti è neutra solo all’apparenza. Ci sono quelle dal sapore ferroso, oppure dolciastro o salato; ci sono quelle vellutate e quelle più ruvide, senza contare le differenze tra le lisce e le effervescenti. Ognuna, a seconda della provenienza, nasconde in sé una miriade di caratteristiche diverse. E imparandole ad apprezzare ne beneficerà l’esperienza a tavola ma anche la salute.

Cosa fa l’idrosommelier

L’idrosommelier in pratica non solo aiuta a scegliere l’acqua giusta da abbinare al piatto che si va a gustare, ma la racconta e la spiega per far sì che venga apprezzata come merita. Si tratta di una professione nata di recente, che ha preso forma ufficialmente nel 2002 in Italia. Non è un caso che sia stata creata proprio qui, in un Paese che vanta una tra le più vaste varietà geologiche al mondo e ben 600 fonti registrate. Anche se il consumo di acqua in bottiglia è piuttosto diffuso, spesso si tende a non dare importanza a quella che si beve considerando le varie etichette intercambiabili. Invece le proprietà di ciascuna sono diverse, non solo quelle organolettiche. Cambia il pH e il residuo fisso, alcune favoriscono la digestione, altre sono consigliate anche in ambito sportivo e terapeutico. Per questo vale la pena saperle riconoscere non solo a tavola, ma anche in ambito medico o sportivo.

Come si diventa idrosommelier

Per esercitare la professione dell’idrosommelier occorre seguire un corso di studi organizzato da A.D.A.M. (Associazione Degustatori Acque Minerali) articolato su tre livelli. Lungo il percorso si acquisiscono nozioni su classificazione delle acque, lettura delle etichette, abbinamenti con i cibi, tecniche di servizio e principi di idratazione. Inoltre la teoria è affiancata da degustazioni guidate, prove tecniche e test finali. Il diploma apre le porte a collaborazioni con ristoranti, hotel, spa e cocktail bar ma anche di centri sportivi e del benessere. Insomma non è solo una semplice passione per fare colpo, ma una vera e propria professione che lentamente si sta facendo strada.