Masticare migliora la memoria e il benessere generale, aiuta lo sviluppo psicofisico e sostiene l’autostima. Parola di esperti, in particolare di coloro di coloro che lavorano nel campo della ortognatodonzia, ossia quella parte dell’odontoiatria che si occupa di correggere la crescita della posizione dei denti, migliorando la masticazione, la respirazione, la postura e anche, da ultimo, l’estetica. Una ricerca ha ora dimostrato come masticare cibi consistenti, come carote, finocchi, sedano, pane e mele «è uno stimolo fondamentale per lo sviluppo delle piene potenzialità intellettuali e della memoria del bambino», come spiega Raoul D’Alessio, docente di ortognatodonzia presso l’Università Cattolica di Roma.
Quanto è importante masticare
«Sgranocchiare cibi fibrosi e sani è decisivo per la crescita psicofisica dei piccoli, che altrimenti rimane al di sotto delle sue reali potenzialità – premette D’Alessio – È uno stimolo fondamentale per lo sviluppo delle piene potenzialità intellettive e della memoria e per aumentare l’apprendimento. La masticazione non è solo un atto fisico, ma è uno dei principali strumenti attraverso cui i bambini sviluppano una crescita armoniosa anche a livello cognitivo».
La ricerca: sgranocchiare migliora l’apprendimento
Come spiega ancora l’esperto, la masticazione corretta e debitamente stimolata tramite cibi idonei, può migliorare l’apprendimento. A dimostrarlo è una recente ricerca dell’Università di Torino, a cura della Prof.ssa Maria Grazia Piancino in collaborazione con il S.U.S.O., Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, da cui emerge come la masticazione – in particolare di cibi consistenti – abbia riflessi su tutto l’organismo. Pensiamo, ad esempio, alle performance fisiche o sportive: se si deve lanciare un peso, si stringono istintivamente i denti. Questo non aiuta a compiere lo sforzo, ma in qualche modo serve perché quando i denti si toccano si attivano tutte le fasce muscolari del corpo», spiega D’Alessio.
Masticare bene non è solo una questione estetica
Il contatto tra i denti e il cibo di una certa consistenza, quando c’è armonia, permette una migliore vascolarizzazione generale. Il sangue vascolarizzato porta a sua volta più ossigeno al cervello, consentendo di attivare una serie di neurotrasmettitori. Questo processo influisce sull’attività dell’ippocampo, che è quella zona del cervello deputata alla memoria e ad altre funzioni psicofisiche. Per questo una corretta masticazione può essere considerata un regolatore indiretto delle funzioni neuromuscolari, in grado di amplificarle – spiega D’Alessio – Questo non significa che si diventa più intelligenti “sgranocchiando”, ma che il recupero di una masticazione equilibrata permette a certe aree del cervello di lavorare al meglio, sviluppandosi in modo corretto ed evitando che certe attività rimangano sottotono».
I benefici per gli adulti
Il tipo di masticazione e, in particolare, l’articolazione temporo-mandibolare con gli eventuali disturbi che può comportare quando non è corretta, ha però influenze anche in età adulta. Una delle conseguenze più dirette è il dolore cervicale (o cervicalgia). I sintomi più diffusi sono dolore al collo, nausea, persino vertigini, che spesso sono curati solo come come disturbi posturali, ernie, contratture o forme di artrite e artrosi, ma che invece possono essere correlati alle arcate dentali.
Il nesso tra la masticazione e l’Alzheimer
Non solo. Proprio alla luce del nesso tra la masticazione e alcune attività cerebrali, le ricerche hanno indicato come «alcune performance cognitive siano collegate anche a un eventuale cattivo contatto tra le arcate, per esempio a causa della caduta di diversi denti, con potenziali conseguenze anche gravi in termini di rischio di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer», spiega D’Alessio. «Molti studi hanno indicato come, se nell’anziano la masticazione non è preservata in modo corretto, il decadimento cognitivo avviene più velocemente in modo molto più drammatico. In soggetti con meno di 20 denti e quindi con una dentizione non funzionale, il rischio di sviluppare una demenza è del 20%, percentuale molto più alta rispetto alla popolazione generale», aggiunge l’esperto.
Masticare fa bene anche alla postura
Masticare fa bene non solo alla digestione, come si è soliti pensare, ma anche, per esempio, alla postura: «L’equilibrio della bocca e dei denti ha un impatto significativo sulla postura del corpo, in particolare sulla colonna vertebrale», sottolinea D’Alessio. In condizioni fisiologiche normali, infatti, l’arcata dentale superiore e inferiore combaciano in modo armonico, garantendo un equilibrio anche a livello neuromuscolare. In caso di malocclusione dentale, invece, si creano microtraumi e tensioni che possono portare a problemi posturali e dolori. Il corpo, infatti, è costretto a mettere in atto meccanismi di compensazione che a loro volta influenzano l’apparato muscolo-scheletrico.
Sgranocchiare rinforza le ossa dei denti: no ai cibi molli
I benefici, però, non sono soltanto fisici, ma anche in termini di benessere, come conferma D’Alessio: «Masticare è importantissimo per la crescita delle ossa mascellari dei denti sia superiori che inferiori. Oggi, però, si riscontrano spesso denti storti dovuti al fatto che i bambini mangiano cibi sempre più molli, di conseguenza l’osso che li sostiene non cresce abbastanza e i denti si affollano». Il problema, però, non è solo estetico o psicologico: «Quando mastichiamo in modo corretto si attivano sinapsi e si contribuisce alla produzione di neuroni che a loro volta contribuiscono al miglioramento delle funzioni psicologiche e psichiche, con benefici in termini di benessere generale».
Masticare aiuta ad alimentare anche l’autostima
«La masticazione ha a che fare con una funzione fondamentale, la nutrizione. Ma i recenti studi dimostrano gli effetti di una corretta masticazione livello neurologico. Per questo riteniamo che siano epocali: finora ci si era fermati in superficie, concentrandosi sul mero allineamento dei denti a fini estetici, mentre ora abbiamo potuto mettere a punto protocolli di ricerca che hanno dimostrato le ricadute più ampie di questo atto fondamentale». Non a caso il Sindacato che riunisce gli specialisti di ortognatodonzia ha promosso la campagna ‘L’intelligenza vien masticando’, per sensibilizzare genitori, educatori e anche medici di famiglia sull’importanza di una corretta masticazione nei bambini, anche tramite corsi ed eventi in collaborazione con le Regioni Emilia Romagna, Marche e Umbria, coinvolgendo pediatri e professionisti della salute.
La prevenzione fin dai 3 anni
«Le ricerche in ambito maxillo-facciale mostrano come l’età indicata per una prima visita dovrebbe partire dai 3 anni, quando le strutture cartilaginee possono ancora essere plasmate. In caso di disallineamenti, per esempio dovuti a genetica o a problemi nel corso dello sviluppo embrionale, è possibile intervenire su strutture ancora malleabili, con apparecchi funzionali. In questo modo si può riarmonizzare la crescita neuromuscolare, compresa la deglutizione, migliorando tutte le funzionalità, anche neurologiche», conclude D’Alessio.