Corea del Sud

Troppi single e poche nascite: la Corea del Sud promuove gli appuntamenti al buio

Pochi matrimoni e tasso di natalità in picchiata in Corea del Sud: molte città organizzano eventi di "appuntamenti al buio" per tentare di formare nuove coppie e invertire un calo demografico galoppante

I giovani della Corea del Sud non si sposano e, soprattutto, non fanno figli, tanto che il tasso di natalità nel Paese è in picchiata. Una tendenza che negli ultimi dieci anni ha subito una forte accelerazione, rendendo la popolazione sempre più anziana. Il governo del Paese sta cercando di correre ai ripari mettendo i atto una serie di politiche sociali volte a invertire questa tendenza, ma senza grossi risultati. Fra le iniziative più bizzarre, l’organizzazione di maxi appuntamenti “al buio” in varie città che dovrebbero incentivare la formazione di nuove coppie.

Natalità in picchiata in Corea del Sud

L’anno scorso il tasso di fertilità della Corea del Sud, già il più basso del mondo, è sceso al minimo storico di 0,78: nemmeno la metà del 2,1 necessario per una popolazione stabile e molto al di sotto anche di quello del Giappone (1,3), attualmente la nazione più “grigia” del globo. Gli sforzi compiuti finora per risolvere il problema si sono rivelati in gran parte inefficaci. Il governo ha speso più di 200 miliardi di dollari negli ultimi 16 anni per incoraggiare più persone ad avere figli, con scarsi risultati.

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Secondo un recente rapporto, che prende in considerazione ogni due anni i cittadini di età compresa tra 19 e 34 anni, emerge che soltanto il 36,4% degli intervistati ha affermato di avere una percezione positiva del matrimonio (nel 2012 la percentuale era del 56,5). Alla base di questo, la percezione dei giovani sudcoreani rispetto a precarietà economica, alloggi a prezzi inaccessibili, scarse prospettive di carriera, orari di lavoro schiaccianti e aumento del costo della vita. E tra il terzo degli intervistati che mantiene una percezione positiva del matrimonio, la maggior parte sono uomini: le donne sono soltanto il 28%. Questo in parte si spiega con il fatto che le donne sudcoreane, rispetto al passato, hanno fatto passi in avanti per quanto riguarda istruzione e opportunità nel mondo del lavoro. Date le norme di genere comunque radicate in quella società, molte di loro non sono disposte a scendere a compromessi sulla propria carriera e temono le difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro dopo il parto. Molte donne istruite con un lavoro stabile rimandano pertanto il matrimonio e la genitorialità.

Genitori single ancora mal visti

Secondo il rapporto Statistics Korea, più della metà degli intervistati ha affermato di non vedere la necessità di avere un figlio, anche dopo il matrimonio, con un tasso in costante aumento dal 2018.
Inoltre l’idea della genitorialità single sta guadagnando popolarità, nonostante la visione conservatrice in merito che vige in Corea del Sud dove gran parte della società disapprova ancora i genitori single. Quasi il 40% degli intervistati ha affermato che potrebbe avere un figlio senza sposarsi, allontanandosi dalle norme tradizionali del Paese

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Anche le coppie che vivono in unioni non tradizionali subiscono discriminazioni. La Corea del Sud non riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le normative rendono difficile l’adozione per le coppie non sposate. Gli esperti sostengono che le autorità potrebbero dover cambiare questi atteggiamenti, e velocemente, se vogliono far uscire il paese dall’incombente crisi demografica.

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Il tentativo degli “incontri al buio” organizzati dalle città

Per contrastare il calo dei matrimoni in Corea del Sud, un numero crescente di città in tutto il Paese sta sponsorizzando eventi di incontri al buio per single, nel disperato tentativo di spingere i giovani sulla strada del matrimonio e della famiglia. Pare che eventi di questo genere stiano riscuotendo discreto successo, almeno di adesioni. La città di Seongnam che conta circa un milione di abitanti ha per esempio stanziato circa 192.000 dollari del suo budget per tali eventi e prevede di ospitarne numerosi quest’anno. Molte altre piccole città hanno iniziato da anni a sponsorizzare eventi simili, rivolti a persone di età compresa tra 27 e 39 anni che vivono o lavorano nelle loro comunità. I risultati sono stati contrastanti. Jinju, una città del sud-est, ha prodotto 11 coppie in 12 anni di ospitalità degli eventi (un po’ poche….). A Gumi, una città industriale nel centro della Corea del Sud, 13 coppie si sono incontrate durante gli eventi e si sono sposate dal 2016. In entrambe le città, i funzionari hanno affermato di non sapere quanti figli abbiano avuto le coppie abbinate all’evento. Numeri che appaiono piuttosto irrisori per invertire una tendenza demografica che probabilmente comporterebbe riflessioni più complesse e misure più radicali rispetto ad eventi di matchmaking municipale.

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