Magari non lo sai, ma esiste il Manifesto per la giustizia mestruale. Un documento che tutte (e tutti) dovremmo leggere e memorizzare fin da ragazzine perché in quei sei punti sono stati sintetizzati discriminazioni e tabù legati al ciclo mestruale, che vanno combattuti. Dagli appellativi senza senso, alla sottovalutazione del dolore, fino agli stop all’attività fisica. Per questo, il Manifesto chiede il diritto a un’educazione mestruale estesa al genere maschile. E per noi donne è anche un invito a conoscere e monitorare eventuali anomalie del ciclo mestruale magari legate al flusso, e prenderci così cura della nostra salute.

Il ciclo è lo specchio della nostra salute

«Il ciclo mestruale va vissuto libere da stigmi e da disagi psicologici e fisici» sottolinea Rossella Nappi, professoressa di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Pavia-IRCCS Fondazione San Matteo e membro del direttivo della International Academy of Human Reproduction.

«Ancora troppe ritengono normale avere flussi abbondanti o mestruazioni inesistenti, nella credenza che l’importante sia solo averle. Ma non è così. Sono uno specchio della nostra salute e, come tali, ci danno delle informazioni che dobbiamo ascoltare per stare bene».

Anomalie del flusso mestruale: se il menarca arriva presto

In effetti se parliamo di consapevolezza ce n’è ancora di strada da fare. Anche perché i corpi delle ragazze stanno cambiando. Velocemente. «Con Giada, la mia primogenita, ho avuto più tempo per parlare di mestruazioni, della gestione del flusso senza ansie e preoccupazioni, perché aveva 13 anni quando ha avuto il menarca. Con Giulia no, mi è sembrato che sia accaduto tutto velocemente, com’è possibile a 9 anni?» mi racconta un’amica. E non è certo la sola mamma preoccupata. Sono sempre di più le ragazze che hanno il menarca prima degli 11 anni. Si passa dal 14,1% del 2013 al 24,9% del 2023. Le ragioni? Molte. A partire dal peso da neonata. Se alla nascita è sottopeso oppure al contrario è oltre i 4 kg, c’è un rischio maggiore di menarca anticipato. Giocano un ruolo anche i fattori ambientali e in primo luogo l’esposizione agli interferenti endocrini, cioè a molecole che mimano l’azione degli estrogeni e che possono essere presenti in particolare in carne, uova, pesce.

Le cure per rallentare lo sviluppo precoce

«Se una bambina prima degli 8 anni ha segnali di pubertà molto marcati, cioè comparsa di peluria al pube e del cosiddetto bottone mammario, è possibile intervenire per rallentare il processo di sviluppo» consiglia la professoressa Nappi. «La cura consiste in ormoni che agiscono sulle gonadotropine, cioè sugli ormoni più attivi in questa fase dello sviluppo. In questo modo, si protegge la futura adolescente e la donna. Le ricerche infatti hanno dimostrato che le donne che hanno avuto le mestruazioni prima dei 10 anni, di solito hanno flussi più dolorosi e abbondanti e tendono a soffrire con maggiore facilità di endometriosi e di emicrania invalidante».

Anomalie del ciclo mestruale: il dolore non va mai sottovalutato

Il dolore, un altro capitolo importante. «Continuano a dire che a essere sbagliate sono le donne che non soffrono quando hanno il flusso» si indigna Laura, 22 anni, incrociata nella sala d’attesa del mio ginecologo. «Quando ho le mestruazioni ho sempre con me i farmaci antidolorifici. Perché ci sono giorni costellati da dolori così intensi da non riuscire nemmeno a camminare. Per non parlare del flusso. Talvolta mi imbarazza uscire di casa, perché è così abbondante che ho l’ansia di sporcarmi. Ciò nonostante, io sono quella che esagera». E dire che in alcuni Stati, come la Spagna e il Giappone, esiste il congedo mestruale. Per stare a riposo in caso di dolore e flussi abbondanti. «Se il male è presente pressoché ogni mese, però non va mai sottovalutato» interviene la professoressa Nappi.

Le cause del ciclo doloroso in adolescenza

«Quando il dolore insorge nell’adolescenza, è il segnale di una contrazione esagerata della parete muscolare uterina per distaccare la mucosa interna dell’utero, che dà origine alle mestruazioni» dice la professoressa Nappi. «Si scatena così uno stato infiammatorio e una produzione maggiore di prostaglandine, sostanze che incrementano il dolore». Le ragioni nelle under 25? Il sovrappeso, ad esempio, oppure nel 15-20% dei casi l’utero retroverso, perché la posizione anomala di quest’organo provoca maggiori contrazioni durante il flusso.

Ma anche l’endometriosi, che riguarda circa il 15% delle donne. Al momento non ci sono cure, ma si può tenere bene sotto controllo in 9 casi su 10 con la pillola contraccettiva.

Le anomalie del ciclo mestruale dopo i 35 anni

«Il dolore invece che si manifesta dopo i 35-40 anni in chi non ne ha mai sofferto, spesso associato a mestruazioni abbondanti, può indicare la presenza di fibromi, oppure di polipi» spiega la professoressa. «La terapia non è necessariamente chirurgica, dipende dalle dimensioni e dai sintomi. E la buona notizia è che a volte il fibroma si risolve da sé con la menopausa».

Anche il flusso scarso tra le anomalie del ciclo mestruale

Ma di domande da farsi sul proprio ciclo ce ne sono anche altre. È normale, per esempio, avere mestruazioni scarse che compaiono ogni 35-40 giorni e dover tenere sempre in borsa un kit di emergenza perché non si sa mai quando arriveranno? «È il segno di una pigrizia nell’ovulazione che può avere ragioni diverse. Nel 10% delle giovani la causa è la sindrome dell’ovaio policistico e si accompagna molte volte a alopecia, cioè perdita dei capelli, acne, peluria sul viso e resistenza insulinica, con un aumento del peso concentrato in particolare su addome e circonferenza vita. Qui la terapia di solito è quella ormonale, con l’obiettivo non tanto della contraccezione, quanto di ristabilire un equilibrio nell’attività degli ormoni femminili progestinico ed estrogenico e di quello maschile». Ma questa non è l’unica ragione. La causa può essere un valore elevato della prolattina, un ormone importante perché, in chi non è incinta, quando si innalza segnala uno stato di forte stress che ostacola la produzione ormonale e causa per l’appunto un flusso scarso. Oppure, di un problema alla tiroide, che può provocare mestruazioni minime o, al contrario, abbondanti.

Gli esami da fare

Quante cose può dire una anomalia del ciclo! «Per questo, a tutte le età, non bisogna mai fermarsi al sintomo, e neppure alla visita ginecologica» sottolinea l’esperta. «Bisogna sempre andare a fondo, in prima battuta con analisi del sangue complete che comprendano anche i valori della funzionalità tiroidea e quelli relativi allo stato infettivo. Dalle analisi può emergere per esempio un’endometrite, cioè un’infezione interna, che nella maggior parte dei casi è dovuta a una malattia a trasmissione sessuale. E se la curiamo rapidamente evitiamo guai più gravi, come i problemi di infertilità».

Come capire se sta arrivando la menopausa

Dopo i 40 anni, per due donne su tre basta un’irregolarità del ciclo a far credere di essere già in menopausa. In realtà è importante sapere che le ovaie iniziano dai tre ai cinque anni prima a ridurre gradualmente l’attività, fino a non produrre più gli ormoni femminili. Questa fase, detta premenopausa, è caratterizzata da profonde modificazioni del ciclo che vanno monitorate e riferite al ginecologo per impostare le corrette terapie, farmacologiche e non, che tengono lontani i rischi di aumento di peso e, negli anni, di problemi come malattie cardiovascolari e osteoporosi. Attenzione quindi se: il ciclo si “accorcia”, le mestruazioni si presentano circa ogni 20 giorni e non si ripristina più il ritmo regolare; il flusso aumenta in modo esagerato e si prolunga anche per una settimana; le mestruazioni arrivano ogni 35-40 giorni, sono leggere e durano uno o due giorni.

La dieta durante il ciclo

Per stare meglio e aiutare a prevenire i disturbi mestruali, durante il ciclo mangia cibi ricchi di ferro, come verdure a foglia verde e legumi, magnesio, come frutta secca e semi oleosi, e di fibre, come i cereali integrali.