L’Aifa ha dato l’ok a un farmaco che blocca le metastasi del tumore al seno. Il principio attivo si chiama Elacestrant ed è indicato per il tumore al seno metastatico ER positivo-HER2 negativo, la forma più comune, che rappresenta circa il 70% dei casi.

Come agisce il farmaco per il tumore al seno metastatico

Il nuovo farmaco per il tumore al seno metastatico non porta alla guarigione, ma è in grado di rallentare in maniera significativa la progressione della malattia quando la terapia ormonale tradizionale non è più efficace. Cosa che può succedere in una percentuale che oscilla tra il 40% e il 55% dei casi. Il tumore infatti può sviluppare un meccanismo di resistenza alle terapie endocrine, rendendo più complessa la gestione clinica. Almeno fino ad oggi.

Perché il tumore è resistente

«Le ricerche hanno dimostrato che, durante il trattamento, i tumori possono andare incontro a cambiamenti genetici noti come mutazioni», spiega Nicola Fusco, Direttore della Divisione di Anatomia Patologica presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Presidente del Comitato di Controllo Qualità e Accreditamento della Società Internazionale di Biopsia Liquida. «Tra queste, un ruolo particolarmente rilevante è svolto dalle mutazioni del gene ESR1, che codifica per il recettore degli estrogeni. Queste alterazioni permettono al tumore di continuare a crescere anche in presenza di terapie endocrine, rendendolo resistente ai trattamenti convenzionali».

Come capire a chi somministrare il nuovo farmaco

Da questa osservazione è nata una nuova classe di farmaci, i SERD. Tra questi, Elacestrant è il primo ad aver dimostrato efficacia nelle pazienti con mutazioni ESR1. «Per identificare le pazienti che possono beneficiare di questo trattamento, è fondamentale eseguire una biopsia ed effettuare il test molecolare», precisa l’esperto. «Oggi, però, possiamo evitare procedure invasive sul tumore e ricorrere alla biopsia liquida, che richiede un semplice prelievo di sangue, per verificare se ci sono frammenti di DNA tumorale circolante che presentano mutazioni a carico del gene ESR1».

Quando arriva il farmaco in Italia

Il farmaco si assume in compresse. In Italia non è ancora in vendita. È stato approvato da AIFA, l’Agenzia del farmaco italiana, ma per avere il “via libera” alla prescrizione deve esserci la pubblicazione della determina, cioè del documento AIFA, in Gazzetta Ufficiale. I tempi? La previsione è di tre mesi.