Quando ci sentiamo insicure, di solito è perché confrontiamo noi stesse con qualcosa o con qualcuno: termini di paragone che ci fanno sentire meno di quel che vorremmo, perché ci ricordano che potremmo essere “meglio di così”.
Tutte noi inciampiamo ogni giorno in almeno cinque possibilità di confronto di questo tipo, rigorosamente con donne, con diversi livelli di danno sulla nostra autostima.
Chi sono le cinque donne che minacciano la nostra autostima
1) Al lavoro ci confrontiamo con la vicina di scrivania: la collega, anche simpatica, che però sembra sempre un po’ più organizzata, un po’ meglio vestita, un po’ più calma e meno affannata di noi. Anche quando piove e c’è lo sciopero dei mezzi.
2) Nelle pause, sbirciando i social ci troviamo faccia a faccia con l’amica che posta solo foto patinate e perfette: del nuovo taglio di capelli, della tavola apparecchiata con il centrino e dei figli bellissimi e ben vestiti, mentre guarda caso partono tutti insieme per una vacanza familiare alle Maldive.
3) Sfogliando le riviste, il confronto che ci vede perdenti è quello con un modello di vita: la donna in copertina che ha vinto le difficoltà ed è riuscita nei suoi obiettivi, e che ci troviamo davanti perché lei, proprio lei, dovrebbe farci sentire che anche noi, che abbiamo la metà dei suoi problemi, possiamo farcela.
4) Dietro a questi paragoni, tutto sommato “da dilettanti”, ne scorre uno ben più duro: quello con la figlia che volevano i nostri genitori, almeno secondo noi, perché loro non ce lo hanno mai detto apertamente. Altro che modelli: qui si tratta di eguagliare un ideale che ha radici nel complesso di Elettra, con una parte di noi che sta ancora aspettando di sentirsi dire “brava” o di arrivare a un punto in cui senso di colpa e senso del dovere si faranno fuori a vicenda.
5) Ma la più insidiose delle donne con cui confrontarci è un’altra: è la persona che incontriamo per la prima volta da ragazzine e che non ci lascia più perché cresce con noi, e con lei cresce il nostro senso di inadeguatezza. Siamo noi stesse: è la versione migliore di noi che vorremmo vedere allo specchio e che non saremo mai, è il nostro “sé” ideale, quello forgiato da una cultura che ci fa inseguire la perfezione.
Come combattere con la nostra nemica interiore
Quella donna lì non potremo batterla mai: sarà sempre un passo avanti a noi, perché nasce dalla nostra immaginazione, e l’unica chance che abbiamo per vivere in pace è quella di farcela amica e convincerla ad allearsi con noi e con le altre quattro.
Allearsi come? Per esempio, come fanno le femmine dei Bonobo, una specie di scimpanzè che vive secondo un modello unico di sorellanza: quando una di loro è in pericolo lancia un urlo e tutte le altre corrono a difenderla.
Unite, tutte insieme, possiamo vincere qualsiasi minaccia, anche quella, pericolosissima e reale, del sentirci meno di quel che realmente siamo.