Le piante hanno un ruolo fondamentale nella lotta contro l’inquinamento, ma alcuni alberi più di altri si rivelano efficaci per ripulire l’aria. Gli scienziati hanno verificato che le specie che presentano fogli piccole e appuntite, come il tasso, eccellono nell’intrappolare le particelle tossiche volatili.

Il tasso albero ideale per ridurre lo smog

Uno studio mostra che gli alberi di tasso sono la specie vegetale migliori quando si tratta di combattere l’inquinamento atmosferico.

L’azione dei sempreverdi anche nei mesi freddi

cedro giapponese

Le piante caducifoglie, anche dette decidue o caduche, perdono le foglie in inverno, ma è proprio in questo periodo che lo smog raggiunge i livelli più alti, soprattutto nelle città. Gli scienziati britannici del “Global Centre for Clean Air Research” del Surrey si sono quindi concentrati sugli alberi sempreverdi, in grado di ripulire l’aria durante tutto l’arco dell’anno, soprattutto nei mesi freddi quando l’aria è più inquinata.

L’esperimento degli studiosi britannici

Gli studiosi hanno posto dieci alberi sempreverdi in altrettanti vasi lungo una strada a doppia carreggiata, dove ogni giorno passano circa 80.000 veicoli: l’obiettivo era capire quale albero catturasse la maggior porzione di particelle inquinanti.

Le foglie che catturano meglio lo smog

Si riteneva che le foglie con superfici più ruvide catturassero più sostanze inquinanti, invece lo studio ha dimostrato il contrario: i tipi di foglie più efficaci contro lo smog sono risultate quelle a forma di punteruolo, lineari e affusolate con una punta fine. In particolare quelle del cedro giapponese (camellia japonica) e del cipresso di Lawson (chamaecyparis lawsoniana). Fra gli altri alberi oggetto dello studio il viburno, il cedro bianco, l’abete rosso Sitka, il pino mugo, il ginepro cinese e l’agrifoglio giapponese.

cedro giapponese

Il vento e l’azione della pioggia

Lo studio ha suggerito che gli stomi – i “pori” della foglia – aiutano le piante a “catturare” le particelle. Yendle Barwise, ex guardaboschi e ricercatore dell’Università del Surrey, ha dichiarato: “Quando si affronta l’inquinamento atmosferico, le foglie ideali sono quelle che catturano le particelle quando c’è vento, ma le rilasciano quando piove”. “Per rimuovere più particelle inquinanti nel corso del tempo, le foglie devono essere lavate dalla pioggia, e sembra che la dimensione e la forma della foglia siano molto più importanti da questo punto di vista.”