brugmansia

Brugmansia, una pianta velenosa e bella con corolle in formato XXL

Arbusto sempreverde di origine sud-americana, è il coinquilino ideale per chi vive nei climi miti e ama “l’effetto wow” delle sue fioriture multiple, copiose ed appariscenti

Una pianta pericolosamente bella

Ho sempre avuto un debole per le piante velenose. Forse perché, per farsi perdonare della loro indole poco conviviale, spesso sono a prova dei pollici verdi più scuri: sono “esseri” resilienti e quasi immortali (loro, perché a noi e ai nostri animali domestici possono anche uccidere). Penso per esempio all’oleandro, specie con la quale ho riempito il mio Giardino Felice. Impossibile scoraggiarlo anche se maltrattato o abbandonato, è anche tra le piante di più facile propagazione mediante talea (ve lo ricordate? Se vi siete persi la sua storia cliccate QUI). 

Una cascata di fiori gialli

Poi ci sono quelle, sempre velenosissime, sempre mortali per noi, che per farsi scegliere e assicurarsi la continuità della specie, semplicemente, sono…bellissime. Una di queste è la Brugmansia (Brugmansia arborea): sfido chiunque a non amarla quando è in fiore. E lei, sapendolo, fiorisce e rifiorisce in continuazione. Qui da me, col clima mite e un domicilio riparato, anche adesso in pieno inverno. 

Inoltre i suoi fiori campanulati sono enormi (fino ai 30cm), colorati (giallo o rosa pallido) e profumatissimi, specie di notte. Peccato non tengano il vaso se raccolti, altrimenti sarebbero le corolle perfette.

Esotica semi-sconosciuta

La Brugmansia -chissà perché- non è poi cosi diffusa e conosciuta in Italia. A parte il “neo” della velenosità, è una pianta molto generosa e assai facile da ospitare, nelle giuste condizioni. Per esser felice e dare il meglio di sé (lei è ha origini sud-americane, tropicali), necessita di un clima mite con temperature mai inferiori ai 5/6 gradi la notte e irrigazioni costanti, specie in estate.

Fiori sotto il sole

Per chi vedendola se ne è innamorato ma vive al freddo, c’è sempre la possibilità di coltivarla in vaso, per poterla coprire o riporre in serra quando le temperature scendono: lei non farà grandi storie, crescerà più contenuta e magari vi chiederà solo qualche attenzione in più (leggi: concime da primavera all’estate, irrigazioni costanti e più copiose).

Rami carichi di corolle in piena fioritura

Altra info importante, sempre perché la sua gioia diventi anche la vostra: piantatela o riponetela accanto ad un muro che la protegga dal freddo ma anche dai venti, in una zona soleggiata di casa. È una pianta che cresce molto velocemente, e come tutte le spilungone spesso il tronco non lignifica con la stessa velocità, rendendola un po’ fragile se in balia di meteo avverso.

Io e la mia prima Brugmansia sotto la pioggia

PS: se anche a voi affascina il mondo delle velenose, potete approfondire con “Piante che uccidono”, (di E.A. Dauncey e S. Larsson, Ricca Editore). Se invece preferite avere una panoramica del “noir” ambientato in giardino e vi piace leggere in inglese, vi consiglio ”Gardening can be murder” ( di M. McDowell, Timber Press). 

Brugmansia o Datura? Ecco come riconoscerle

Brugmansia e Datura, detto in maniera facile, sono “cugine”, appartengono infatti alla stessa grande famiglia botanica delle Solanacee (la stessa di pomodori, patate e altri vegetali spesso di origine americana). Loro però, oltre alla parentela, si assomigliano pure parecchio (e sono entrambe sia sempreverdi che velenose), tanto che al primo colpo d’occhio è possibile confonderle.

Brugmansia piantata sotto un grande ulivo

Il trucco più semplice per una identificazione corretta? Basta aspettare la fioritura. Le corolle della Brugmansia, chiamate “tromboni d’angelo”, guardano verso il basso mentre quelli della Datura si rivolgono verso il cielo e sono dette “tromboni del diavolo”.

Brugmansia con gaura bianca e rosmarino

Se invece serve capire e la pianta è senza fiori, occorre osservare bene il suo portamento. La Brugmansia ha uno sviluppo arboreo o arbustivo e può raggiungere i 2/3 metri di altezza. Crescendo, la sua corteccia tenderà ad assumere un colore grigio chiaro. Invece la Datura é erbacea, resta più piccola, non superando mai il metro e mezzo ed i suoi fusti non lignificano, restando quindi verdi.

Pillola verde

Propagare la Brugmansia è semplicissimo: basta tagliare i suoi rami apicali ad una lunghezza di circa 30cm, privarli delle foglie per quasi tutto il fusto (lasciandone un paio in cima) e immergerle in acqua in un ambiente luminoso ma senza luce solare diretta e a temperatura costante. 

Pianta di due anni propagata per talea in acqua.

Meglio fare queste talee in primavera: dopo un paio di settimane i rami avranno radicato e saranno pronti per esser messi in vaso, in un terriccio ricco e leggero. La pianta cresce velocemente e già l’anno successivo farà i primi fiori.

Curiosità

Brugmansia in giardino con oleandri, rosmarino e plumbago

La Brugmansia, come la sua falsa-amica Datura, è una pianta velenosissima in tutte le sue parti ma il pericolo maggiore sta nei semi, la cui ingestione può causare intossicazioni gravi, allucinazioni e anche la morte. Rientra tra le piante più velenose al mondo sia per noi che per i nostri animali domestici, quindi meglio prestare attenzione a dove la si ospita (vi garantisco però che i miei coinquilini quadrupedi – Nove, Nutella e Zoraida – non hanno mai avuto problemi né con lei né con gli oleandri: forse loro sanno meglio di noi come comportarsi, anche in giardino).

Cascata di fiori: in alcuni momenti dell’anno il giardino è denso del loro profumo, specie di sera

Sempre lei, la velenosa, visto la quantità di droga che contiene e i suoi poteri allucinogeni, veniva utilizzata nell’isola di Haiti per riti voodoo e anche dagli sciamani del Sud America che se ne servivano per preparare pozioni inebrianti e narcotiche. 

Grandezza di una corolla rispetto alla mia mano

Infine nel linguaggio dei fiori, proprio per questa tossicità, la sua corolla ha un significato legato alla magia oltre che simboleggiare la brevità della bellezza esteriore per il suo essere delicata ed effimera.

Brugmansia nel giardino felice: la gallery


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