papà con figlio genitori

Per essere bravi genitori ci snaturiamo, è giusto?

Si può essere essere bravi genitori, senza provare un sottile senso di colpa ogni volta che ci dedichiamo anche a noi stessi? Una ricetta non c’è, ma vale la pena di provare

Quand’ero bambina, avevamo la casa piena di centrini, fabbricati da mia madre durante la gravidanza, mesi in cui aveva messo a frutto le lezioni di economia domestica ricevute a scuola.

Prima educavano le ragazze a diventare madri perfette

Sì, fino al 1977 tra l’ora di matematica e quella di italiano, le ragazze hanno studiato come diventare perfette madri di famiglia. Non stupisce l’attenzione quasi esclusiva che dedicavano alla cura della casa.

Oggi come diventiamo bravi genitori?

Back to the future, oggi siamo su un altro Pianeta, prima di diventare madri coltiviamo interessi, desideri, passioni, per cui una vita privata tutta casa e famiglia può andarci stretta. Eppure non si può dire che il modello materno in stile Happy Days sia totalmente fuori moda.

Per essere bravi genitori ci snaturiamo

Ce ne accorgiamo ogni volta che cerchiamo di fare spazio alle nostre passioni e un sottile senso di colpa bussa alla porta. Allora, per essere “bravi genitori”, può venirci spontaneo rinunciare, nascondere gli aspetti di noi che non coincidono con quell’ideale di genitorialità un po’ rétro.

Snaturarci non giova a noi, e nemmeno ai figli

Ma a chi giova? Di certo non a noi: dedicare tempo ai nostri desideri non legati alla cura, oltre a essere un modo per coltivare noi stess*, può darci energia e motivazione. Ma può essere un’opportunità anche per i nostri figli?

I genitori hanno un compito preciso

Il compito dei genitori fissato dal Codice civile è “mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni”. È un po’ quello che ci suggeriscono anche il buonsenso e il sentimento che ci lega a loro. Ma questo non prevede la cancellazione di una parte della nostra identità.

Non dobbiamo snaturarci

Mi chiedo se coinvolgere bambin* e ragazz* in quello che ci appassiona non possa essergli di ispirazione e offrire un modello di adulto che dà dignità alla curiosità per il mondo, alla condivisione e al piacere. Ci vuole misura, certo, e una stretta collaborazione tra i genitori, ma vale la pena di fare una prova.

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