Quando arrivi a Lima per la prima volta, ti senti spaesata. Il traffico di una città di 10 milioni di abitanti, l’architettura disordinata, la luce bianca dell’oceano Pacifico che confonde i contorni. Eppure, bastano i consigli giusti per cambiare sguardo e farsi conquistare. Come quelli della regista del film Reinas, Klaudia Reineke, che ci svela cosa vedere in Perù e ci guida nel suo Paese d’origine non da turista, ma da figlia che torna a casa. Con emozioni, consigli e luoghi del cuore. «Non è una città facile» mi spiega «ma piena di vita, cultura e contrasti». Klaudia a Lima è nata e cresciuta fino ai dieci anni, per poi emigrare con la famiglia prima in Svizzera, dove vive tuttora, e poi negli Stati Uniti, per studiare antropologia e sociologia. È tornata in Perù da adulta e da artista, per raccontare un particolare passaggio di vita che le è familiare, attingendo anche ai suoi stessi ricordi e alle esperienze d’infanzia.
Reinas un film sul partire e sul restare
Reinas è ambientato nel caos sociale e politico del Perù del 1992, quando due giovanissime sorelle stanno per lasciare per sempre il Paese, insieme alla madre, in cerca di un futuro migliore. Il padre, però, fino ad allora poco presente nelle loro vite, deve firmare i documenti di uscita. «Il mio è un film sul partire» riflette Klaudia «ma anche sul restare. Volevo raccontare quel momento sospeso prima dell’addio, quando sei ancora lì ma già altrove».
Presentato al Sundance Festival, Reinas si è fatto più che notare: ha conquistato il titolo di Miglior Film della sezione Generation alla Berlinale e ha rappresentato la Svizzera agli Oscar 2025. Per Klaudia è stata anche l’occasione per riscrivere un legame:
Non volevo tornare da turista, ma trovare un modo per capire e riconnettermi con il Perù di oggi.
Il risultato è un film delicato e potente, girato nei quartieri popolari della capitale come Pueblo Libre, tra le case vere di un passato che resiste. Prima di iniziare con le riprese, Klaudia ha impiegato sette mesi per trovare location e attori giusti, riscoprendo anche la sua città d’origine.

Cosa vedere in Perù: Lima, tra musei e gastronomia
Oggi mi suggerisce di esplorare Lima partendo dal Museo Nazionale di Archeologia, Antropologia e Storia del Perù, che ha una collezione enorme e notevoli tesori del periodo precolombiano (mnaahp.cultura.pe). «Lì ti rendi conto che questo Paese non è una cultura sola, ma cento e più». Per cogliere il presente, invece, c’è il Museo d’Arte Contemporanea, un edificio moderno con terrazza e giardino e con mostre temporanee di artisti emergenti.

Si trova a Barranco, il quartiere più vivace, pieno di locali, ristoranti e gallerie d’arte. Un tempo era un’elegante cittadina di villeggiatura vicino al mare, oggi è il posto dove fare base e scoprire la cucina peruviana. «Ora i ristoranti fine dining di Lima sono tra i migliori al mondo (il Maido dello chef Mitsuharu Tsumura è in cima alla classifica dei 50 Best Restaurant 2025, ndr), ma devi assaggiare anche le specialità tradizionali come un arroz con pato, riso verde al coriandolo con anatra» mi raccomanda Klaudia. E poi naturalmente c’è il ceviche, il piatto nazionale di pesce bianco marinato, da provare magari tra i tavoli nascosti del mercato, da Canta Ranita, la “sorellina” underground del celebre Canta Rana (cantarana.pe). «La versione più pop è accompagnata da un fritto misto. La domenica a pranzo, invece, si va a mangiare Chifa, fusione peruviano-cinese che è parte della nostra identità urbana».

Cosa vedere in Perù: la costa sud tra dune, vigneti e i misteri di Nazca
Cosa vedere in Perù? Fuori Lima il consiglio è un viaggio lungo la costa sud, tra le dune di sabbia che sfiorano il Pacifico e i vigneti della valle di Ica, dove si produce anche il Pisco, il distillato di uva peruviano che sta conquistando la mixology di tutto il mondo. «Una parte della mia famiglia viene da lì. Ci sono dune, oceano, le onde più amate dai surfisti e le misteriose linee di Nazca, che puoi vedere salendo sulle torri panoramiche o volando con gli aeroplanini turistici» mette a fuoco la regista.
Qui si arriva comodamente con gli autobus di prima classe, ma per raggiungere le Ande e visitare Cusco e Machu Picchu bisogna prendere un volo interno e prevedere i giusti tempi per abituarsi all’alta quota. «Anche se possono sembrare turistici, sono luoghi da vedere almeno una volta nella vita» mi assicura Klaudia «perché davvero non ci si crede finché non li si vede». E l’Amazzonia? «Io ci sono andata da giovane con la mia famiglia, oggi vorrei tornare con occhi diversi. Qui la chiamano La Selva e ci si può entrare da Iquitos, ma se hai meno giorni Puerto Maldonado è l’alternativa più accessibile con lodge confortevoli. L’importante è affidarsi a serie guide locali».

Musica e libri per godersi al meglio il Perù
Gli ultimi consigli sono sulla musica da ascoltare e i libri da leggere durante il viaggio. La colonna sonora di Reinas mi ha conquistata (c’è anche una versione spagnola di Fiesta di Raffaella Carrà, trovi la playlist su Spotify). Mi suggerisce le canzoni di Yma Sumac, la diva andina anni ’50 dal timbro ultraterreno che cantava in quechua e si diceva discendente diretta dell’ultimo Inca. E fra i libri Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura recentemente scomparso, e l’autobiografico Contarlo todo di Jeremías Gamboa. Due storie intense per cogliere passato e presente di un Paese a doppia velocità che, nonostante le difficoltà, con il suo volto contemporaneo sta conquistando l’interesse del mondo.
Dove dormire in Perù
A Lima la regista Klaudia Reineke consiglia l’Hotel B, in un fascinoso edificio coloniale nel quartiere di Barranco, dove andare anche a cena o per un cocktail in terrazza. A Ica, immerso nei vigneti, l’Hotel Viñas Queirolo ha una bella piscina e offre biciclette gratis, degustazioni di vino e Pisco dell’omonima cantina.
Con 50 minuti di navigazione da Porto Maldonado (voli diretti da Lima o da Cusco), l’Inkaterra Reserva Amazonica è un lodge di eco-lusso di fronte al fiume Madre de Dios, con cabanas in legno e attività emozionanti con guide preparate. La stessa catena ha anche un boutique hotel a Cusco e due scenografici resort a Machu Picchu e nella Valle Sacra (inkaterra.com).
Dove mangiare
A Lima ci sono alcuni dei migliori ristoranti del mondo secondo The World’s 50 Best Restaurants.
Il primo posto 2025 va a Maido di Mitsuharu Tsumura, mentre il migliore nel 2023 è stato il Central di Virgilio Martínez, marito della chef Pía León, quest’anno al nono posto con il suo Kjolle.
Da sapere prima di partire per il Perù
Le stagioni in Perù sono invertite rispetto alle nostre, trovandosi in gran parte nell’Emisfero Australe, a sud dell’equatore. La moneta è il sol peruviano (circa 0,25 euro). Per visitare Machu Picchu (2.430 mt) e Cusco (3.390 mt) prevedi tappe di avvicinamento per abituarti all’altitudine. A Lima e in generale in Perù ai turisti è richiesta particolare cautela, evitando le zone di confine e i quartieri periferici delle città. Informati sempre sul sito della Farnesina, registrandoti prima della partenza (viaggiaresicuri.it). Puoi acquistare una eSIM come quelle proposte da Airalo (2 GB con hotspot per 15 giorni a 9 USD, airalo.com). Oppure sostituire temporaneamente la tua SIM fisica con quella di un operatore locale (più stabili fuori dai grandi centri, Bitel o Claro).
Cosa vedere in Perù: arrivo e spostamenti
La compagnia di bandiera Latam vola dall’Italia su Lima via Madrid e offre molti collegamenti interni. In alternativa puoi abbinare il volo intercontinentale Iberia o Air Europa con i collegamenti domestici delle low cost Jetsmart e Skyairline. Klaudia consiglia di usare Uber per muoverti a Lima, mentre per raggiungere le spiagge sull’oceano o la Valle dell’Ica ci sono confortevoli bus turistici. Per tutte le altre mete meglio usare i voli interni, perché le distanze sono notevoli.