Italia protagonista nella classifica del New York Times che segnala i giardini più belli del mondo. La top 25 del quotidiano americano comprende cinque siti del Bel Paese che fondono paesaggio, cultura e ingegno. Tre si trovano nel Lazio – il Giardino di Ninfa, il Sacro Bosco di Bomarzo e Villa d’Este – altri due rispettivamente in Toscana (Villa Gamberaia) e in Piemonte (Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo). Dagli spettacolari giochi d’acqua di Tivoli ai misteriosi mostri di pietra di Bomarzo, passando per l’eleganza di Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo a Moncalieri. Questi luoghi non sono solo oasi di verde, ma vere e proprie opere d’arte, capaci di stupire, ispirare e rigenerare chi le visita.

Giardini, il primato di Italia e Regno Unito

Per stilare la sua classifica, il New York Times ha riunito un gruppo di sei esperti. A ciascuno di loro ha chiesto di nominare 10 giardini imperdibili: quindi attraverso una videochiamata di quattro ore il team ha selezionato la dream list dei 25 siti verdi più belli del mondo. Si tratta di giardini situati in 20 Paesi, con l’Italia e il Regno Unito a spartirsi il primato. Ciascuno dei due Paesi vanta infatti 5 giardini nella classifica finale. Segue la Francia con quattro. La maggior parte dei giardini selezionati sono aperti al pubblico, alcuni richiedono la prenotazione.

Giardino di Ninfa (Lazio), paradiso da 10mila piante

Il terzo posto della classifica del NYT è occupato dal Giardino di Ninfa, un vero eden a Cisterna di Latina. Ospita oltre 10.000 varietà botaniche da tutto il mondo, grazie al microclima creato dai corsi d’acqua che lo attraversano. Un giardino all’inglese celebre per la sua atmosfera romantica, dove prosperano ciliegi e meli ornamentali, magnolie decidue, betulle, iris palustri e aceri giapponesi. Di proprietà della famiglia Caetani dal XIV secolo, è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000.

Giardini di charme: Villa Gamberaia (Toscana)

Villa Gamberaia

Situata a soli 15 minuti da Firenze, Villa Gamberaia è un capolavoro di architettura paesaggistica che si è guadagnato il 19esimo posto della classifica del NYT. Tra cipressi, lecci secolari, lavanda, rose e peonie, i suoi giardini combinano ordine geometrico e natura lussureggiante. Il ninfeo decorato, i giochi d’acqua, le statue, le scalinate simmetriche, così come i boschi di lecci secolari e il giardino dei limoni riflettono una cura per il dettaglio che incanta lo sguardo. La russa Catherine Jeanne Keshko, moglie del principe Eugenio Ghyka, se ne prese cura nel XIX secolo, rendendo questo giardino una delle perle più amate dagli esperti di arte verde.

Cascate e giochi d’acqua: Villa d’Este (Lazio)

L’ingegneria idraulica e l’estetica geniale degli spazi verdi messa in campo a Villa d’Este, a Tivoli, hanno fatto conquistare a questo sito mozzafiato la 21esima posizione nella classifica del New York Times. Progettata nel XVI secolo per il cardinale Ippolito II d’Este, Villa d’Este è oggi Patrimonio UNESCO grazie ai suoi spettacolari giochi d’acqua: 51 fontane, 64 cascate, centinaia di beccucci e sette acri di giardini terrazzati. L’acqua è l’elemento dominante e trasforma il paesaggio in un’opera d’arte multisensoriale, dove la natura dialoga con la tecnica rinascimentale in modo sorprendente.

Giardini misteriosi: il Sacro Bosco di Bomarzo (Lazio)

Sacro Bosco di Bomarzo

Questo giardino misterioso popolato da mostri di pietra occupa il 22esimo posto della classifica del NYT. Conosciuto anche come “Parco dei Mostri”, il Sacro Bosco di Bomarzo è uno dei luoghi più enigmatici d’Italia. Costruito nel XVI secolo, sotto la direzione dell’architetto Pirro Ligorio e del proprietario Pier Francesco Orsini, questo giardino ospita creature mitologiche, sfingi, draghi e la celebre Bocca dell’Inferno. Una passeggiata in questo parco è un viaggio nell’inconscio, tra simboli esoterici e suggestioni artistiche che hanno ispirato artisti del calibro di Salvador Dalì.

Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo (Piemonte), eleganza ed armonia

Tra bossi, cedri del Libano e giardini d’acqua, Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo a Moncalieri occupa il 24esimo posto nella top 25 del NYT. Un sito dall’eleganza sabauda sulle colline torinesi, con un giardino che unisce stile francese e inglese per un raffinato equilibrio tra architettura vegetale e natura libera. Russell Page, architetto di giardini britannico, ne curò la ristrutturazione nel 1948, creando uno spazio armonioso attraversato da sentieri di bossi, palme, felci, platani donati da Napoleone e due splendidi giardini d’acqua.