Sigaretta

È guerra al fumo: Torino, Milano e Londra contro le sigarette

Il capoluogo piemontese, quello lombardo e la capitale inglese vogliono mettere al bando le sigarette. In particolare, il primo ministro britannico intende vietare la vendita del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2009

Sempre più città, italiane ed europee, stanno facendo la guerra al fumo. Dati per certi gli effetti negativi delle sigarette sulla salute, molti legislatori si stanno adoperando per arginare sempre di più questo fenomeno, soprattutto per tutelare le generazioni più giovani. Le ultime sono Torino, Milano e Londra.

Divieto di fumo vicino ad altre persone

A Torino è stato introdotto il divieto di fumare all’aperto a meno di una certa distanza da altre persone, salvo esplicito consenso. È quanto stabilisce una delibera di modifica del Regolamento comunale, proposta dal consigliere dei Radicali Silvio Viale, e approvata dal Consiglio comunale. All’aperto, dunque, si potrà continuare a fumare, ma allontanandosi almeno a 5 metri dalle altre persone.

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Una questione culturale

Per il proponente dell’atto si tratta di “una questione culturale e di rispetto fra le persone. Quella di allontanarsi quando si fuma è una cosa che si fa già normalmente per buona educazione”. “La misura – ha aggiunto Viale – contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo, che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e favorirà un consumo più consapevole. E si spera che possa aumentare anche la responsabilità verso l’abbandono di mozziconi. Una norma – ha concluso il consigliere dei Radicali – che dà un indirizzo culturale tutelando la libertà sia di chi fuma sia di chi non fuma“. 

Milano città “smoke free”

Al bando le “bionde” in tutti gli spazi pubblici. Questa la misura approvata da Palazzo Marino che mira a rendere Milano città completamente “smoke free”. A partire dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto (fermate dei tram, bus e taxi, nei cimiteri, nei centri sportivi e nelle aree cani) incluse strade, piazze e marciapiedi, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone. Non rientrano nei divieti le sigarette elettroniche. Le multe per chi non rispetterà le regole oscilleranno tra i 40 e i 240 euro.

La misura, pensata per limitare l’inquinamento, va a integrare quella attualmente in vigore, che vieta il fumo nelle aree destinate al verde pubblico e ai giochi per i bambini (a meno che non sia possibile rispettare la “distanza di sicurezza”).

La stretta di Londra sul fumo

Nelle stesse ore a Londra si è acceso un forte dibattito sul fumo per via della proposta di legge voluta dal premier britannico Rishi Sunak per introdurre una stretta radicale sul fumo rivolta soprattutto ai giovani con l’obiettivo di vietare la vendita del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2009, al fine di arrivare alla prima generazione che non fa uso di sigarette. La ‘crociata’ salutista lanciata lo scorso autunno dal primo ministro conservatore, comprendente anche la messa al bando delle sigarette elettroniche usa e getta in quanto potenziali “trappole” per bambini e ragazzi, è stata però già fortemente criticata dalla destra Tory e si parla di una possibile rivolta contro il provvedimento, chiamato Tobacco and Vapes Bill.

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Cosa prevede la proposta di legge anti-fumo

L’iniziativa ha lo scopo di vietare la vendita del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2009 ed è volta a innalzare ogni anno di un anno il limite di età per l’acquisto di sigarette classiche in modo da avere una generazione libera dal fumo e da tutte le sue conseguenze per la salute. Secondo i dati pubblicati dall’esecutivo, quattro fumatori su cinque hanno iniziato prima dei 20 anni e rimangono dipendenti per il resto della vita.

L’ostilità della destra

Diversi esponenti dell’ala destra nella compagine di maggioranza si oppongono alla stretta salutista sostenendo che limita le libertà individuali. La ex premier Liz Truss ha parlato di provvedimento contrario allo spirito dei conservatori. “Siamo un Paese libero. Non dovremmo essere noi a dire alla gente di non fumare”, ha detto Truss. Mentre un altro ex primo ministro, Boris Johnson, ha definito l’iniziativa “semplicemente folle“, col partito di Winston Churchill intenzionato a “vietare i sigari”, tanto amati dal leader passato alla storia per aver guidato il Regno Unito nella guerra vittoriosa contro la Germania nazista.

Legge sostenuta dai medici

Il provvedimento è, invece, fortemente voluto dai vertici sanitari dell’Inghilterra, rappresentati dal professor Sir Chris Whitty in quanto chief medical officer, secondo cui quando le persone diventano dipendenti dal fumo “non hanno più la possibilità di scegliere”. “Se sei a favore della possibilità di scegliere dovresti essere contrario a qualcosa che toglie libertà di scelta alle persone”, ha aggiunto Whitty, criticando indirettamente quanti fra i Tory denunciano invece il pericolo di un limite alle libertà individuali.

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