Troppe le vittime tutti i giorni di body shaming: donne, uomini, ragazze e ragazzi, persone con disabilità, anziani, anche le celeb, sotto attacco per caratteristiche fisiche come peso, altezza, tratti somatici. È toccato a BigMama, Emma Marrone e Alessandra Amoroso, per restare alla musica italiana. Ma il body shaming non ha risparmiato politiche, scienziate, attrici di rango come Jennifer Aniston, Kate Winslet, Scarlett Johansson, popstar come Rihanna, Billie Eilish, Adele e Lady Gaga.

Quando i corpi non sono conformi, diventano bersaglio degli odiatori seriali. La Rete si rivela il brodo di coltura privilegiato del body shaming: secondo Eurispes, quasi il 46% delle donne tra i 18 e i 24 anni riceve commenti fisici pesanti. Un fenomeno che può portare anche al suicidio, come alcuni casi di cronaca riportano.

La proposta di legge sulla Giornata nazionale contro il body shaming

L‘Italia potrebbe diventare il modello europeo di una legge contro il body shaming. La Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge che istituisce il 16 maggio la Giornata nazionale contro il body shaming, un primo passo verso i lcambiamento Prima firmataria la deputata di Noi Moderati Martina Semenzato, Presidente della Commissione di inchiesta sul Femminicidio, nonché ogni altra forma di violenza di genere, che partecipa al nostro progetto Libere e Uguali. Non una semplice ricorrenza, ma un segnale forte che lega istituzioni, scuola e società civile nella lotta a un fenomeno spesso sottovalutato. Perché il rispetto del corpo altrui è rispetto della persona. Ora la palla passa all’Aula: se approvata, la legge potrebbe diventare la prima in Europa.

La Giornata nazionale contro il body shaming rappresenta un impegno collettivo

Lo scopo è sensibilizzare i cittadini, dai bambini agli adulti, sulla gravità e le conseguenze dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona, e di promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico. «Questa proposta non vuole essere solo una legge, ma un grande impegno collettivo: quello di creare una società in cui nessuno debba più nascondersi o sentirsi escluso per il proprio aspetto fisico» ha detto in Aula l’onorevole Semenzato. «È un atto di coraggio politico, un modo per dire che l’Italia è un Paese che si prende cura dei suoi cittadini, specialmente di quelli più vulnerabili. Ognuno di noi, in quest’Aula, ha il potere di trasformare l’indifferenza in solidarietà, il pregiudizio in accettazione».

La Giornata nazionale contro il body shaming vuole combattere anche i disturbi alimentari

La legge traccia un percorso chiaro: promuovere la consapevolezza e fornire strumenti per contrastare questa stortura sociale, educando al rispetto. «Parlare di body shaming è parlare anche dei disturbi alimentari» ha proseguito l’onorevole Semenzato. «Il mio impegno istituzionale e parlamentare sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con l’approvazione di una mozione e oggi con questa legge contro il body shaming, è la chiusura di un percorso personale che ho voluto mettere a disposizione della collettività».

Cosa prevede la legge sulla Giornata nazionale contro il body shaming

La giornata non sarà un giorno festivo, ma un momento di sensibilizzazione attiva nelle scuole, con percorsi didattici su autostima, rispetto e uso critico dei social, con focus su come riconoscere e respingere stereotipi estetici. Fondamentale insegnare a navigare i social senza cadere nella trappola dei “corpi perfetti”. Anche i media saranno coinvolti, con campagne TV e social per smascherare immagini ritoccate e promuovere un linguaggio inclusivo. La Rai dedicherà spazi alla tematica. Comuni, associazioni e Terzo settore avranno poi il compito di coinvolgere comunità e famiglie. sul territorio con eventi e iniziative.

La Giornata nazionale contro il body shaming non avrà ricadute a livello di costi: tutto si svolgerà con risorse già disponibili.

La parola chiave è prevenzione, fin da bambini

Particolare attenzione viene dedicata a promuovere l’accettazione del proprio corpo e il rispetto di quello degli altri, educando i bambini al valore della diversità fisica. Fondamentale insegnare a navigare i social senza cadere nella trappola dei “corpi perfetti” e rendere le persone consapevoli che il body shaming può avere conseguenze legali. Scuola e istituzioni tutte devono infatti fornire informazioni sulle conseguenze del body shaming sulla salute fisica e psicologica delle persone che ne sono vittima. Il body shaming è per esempio tra le prime cause dei disturbi alimentari e sfocia nel bullismo e nella discriminazione quando inquina aule scolastiche e ambienti di lavoro.

La nuova cultura dell’accettazione

Ma la legge ha un profondo significato culturale: punta a trasformare la cultura del giudizio in una cultura dell’accettazione, attraverso una responsabilità condivisa a tutti i livelli, dalla scuola alle istituzioni.