Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature e condotto dalla Libera Università di Bruxelles (VUB), il 95% dei bambini nati nel 2020 sarà esposto ad almeno un’ondata di caldo estremo nel corso della propria vita, qualora le attuali politiche climatiche non subiscano modifiche sostanziali. La ricerca evidenzia come le nuove generazioni dovranno affrontare una frequenza senza precedenti di eventi climatici estremi, tra cui inondazioni, cicloni tropicali, incendi e siccità. Questi fenomeni avranno un impatto sproporzionato sui bambini di oggi, sottolineano i ricercatori.
Proteggere le generazioni future
In particolare, lo studio sottolinea l’importanza di adottare misure urgenti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere le generazioni future dagli impatti devastanti degli eventi climatici estremi. Senza interventi significativi, i bambini nati nel 2020 e le generazioni successive saranno esposti a rischi sempre maggiori per la loro salute e il loro benessere. È fondamentale che i governi e le istituzioni internazionali collaborino per implementare politiche efficaci volte a ridurre le emissioni di gas serra e promuovere uno sviluppo sostenibile, al fine di garantire un futuro più sicuro e sano per tutti.
Bambini in pericolo per il caldo estremo
Secondo una nuova analisi dell’Unicef, un bambino su cinque (ovvero 466 milioni) vive in aree che registrano un numero almeno raddoppiato di giornate estremamente calde ogni anno rispetto ad appena sei decenni fa. Confrontando la media degli anni Sessanta con quella del periodo 2020-2024, l’analisi lancia un forte monito sulla velocità e la portata con cui le giornate estremamente calde, misurate con oltre 35 gradi Celsius, stanno aumentando per quasi mezzo miliardo di bambini in tutto il mondo, molti dei quali non hanno le infrastrutture o i servizi per sopportarle.
Caldo estremo in Italia
In Italia, nel 2020 erano 6,1 milioni i minorenni esposti a un’alta frequenza di ondate di calore. Secondo le proiezioni, nel 2050 saranno 8,7 milioni in uno scenario a basse emissioni, e 9,7 milioni in uno scenario di emissioni molto elevate. Per quanto riguarda la durata delle ondate di calore, nel 2020 erano 7,2 milioni i minorenni esposti a una durata elevata; nel 2050 si prevede che saranno 8,7 milioni in uno scenario a basse emissioni e 9,2 milioni in uno scenario a emissioni molto elevate.
La crisi climatica colpisce i bambini
La crisi climatica colpisce in modo particolare i bambini, che sono più vulnerabili agli effetti del caldo, come i colpi di calore, perché il loro corpo ha una minore capacità di regolazione della temperatura. Inoltre, le ondate di calore possono avere effetti sull’ambiente in cui vivono i bambini, la loro sicurezza, nutrizione e accesso all’acqua, sull’istruzione e sul loro sostentamento futuro. È quindi urgente adottare misure concrete per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e raddoppiare i fondi per l’adattamento climatico entro il 2025. Solo così sarà possibile salvare le vite e il futuro dei bambini e del pianeta.