Dopo tre anni, viene archiviata l’inchiesta nei confronti del regista canadese Paul Haggis, che era accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate in Italia nei confronti di una donna inglese.

Chi è Paul Haggis

Paul Haggis ha vinto un Oscar nel 2006 per il film Crash e nel corso della sua carriera ha scritto le sceneggiature di vari episodi per famose serie televisive e, nel 2004, del film Million Dollar Baby, diretto da Clint Eastwood.

La vicenda

Nel giugno 2022 , mentre si trovava in Puglia per girare uno spot e partecipare a un festival, era stato accusato di violenza sessuale da una donna inglese con cui aveva trascorso alcuni giorni. Per questo, era stato messo agli arresti domiciliari per due settimane, e poi liberato. Intervistato da Il Messaggero, racconta di essere stato calunniato per una violenza che non c’è mai stata. Dopo tre anni, è uscito quindi completamente dall’inchiesta e ora vive a Roma.

L’errore giudiziario contro Paul Haggis

«Non mi sento una vittima ma dentro un errore giudiziario sì» dice. «Ho sofferto molto, è stato un periodo durissimo ». Nell’intervista racconta quello che succede sempre in questi casi: si viene esclusi dal contesto lavorativo, gli amici non ti chiamano più, vieni isolato.

La denuncia di violenza sessuale

La vicenda giudiziaria risale al 2022. All’inizio la magistrata incaricata – la gip del tribunale di Brindisi Vilma Gilli – aveva dato pieno credito alla denuncia della donna ma, nel giro di qualche settimana, aveva trovato la sua versione dei fatti totalmente inverosimile. Anche decine di testimoni indipendenti avevano smentito il racconto della donna.

In particolare, nelle indagini era emersa anche una cartolina che questa donna aveva lasciato dopo l’incontro di tre giorni con i regista in cui scriveva: «Mi mancheranno le tue carezze, spero di rivederti presto». Haggis si era sempre dichiarato innocente pur riferendo di avere avuto rapporti «consensuali» nel corso di tre giorni trascorsi insieme alla donna che lo aveva poi denunciato.

Così racconta: «La giudice si era pronunciata in mio favore invitando ile pubblico ministero ad archiviare ma lui aveva scelto di proseguire. Un mese dopo altri tre magistrati guidati da una seconda giudice donna avevano confermato con decisione la mia innocenza alla luce di nuove prove tra cui messaggi che dimostravano un piano orchestrato con almeno un’altra persona». Il caso poteva chiudersi lì e invece l’indagine è andata avanti tre anni.

Perché questi casi – rari – sono pericolosi

È evidente come questi casi siano rari, ma in grado di oscurare tutti quelli che invece provengono da denunce fondate. «È importante – dice Haggis – continuare a incoraggiare le denunce, ma altrettanto importante riconoscere che esistono, seppur rare, anche accuse infondate».

Il problema è che quando si verificano casi del genere, provocano danni enormi, che risuonano ancor di più epr un personaggio legato al mondo dello spettacolo.