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Università, ci sono facoltà dove si studia più volentieri: ecco quali sono

Gli studenti hanno preso in considerazione diversi parametri tra cui i rapporti con i docenti e compagni di corso, strutture, servizi e carico di studio 

Il percorso che porta alla laurea può essere a volte molto faticoso. Tra libri, lezioni, esami e tirocini la vita degli studenti è messa a dura prova per tre o cinque anni in base alla facoltà scelta. Ma proprio questa decisione può cambiare il modo in cui si affronta l’università. Ci sono infatti facoltà dove si studia più volentieri e altre meno. A svelarlo sono stati proprio gli studenti, che hanno preso in considerazione diversi parametri tra cui i rapporti con docenti e compagni di corso, strutture, servizi e carico di studio. L’indagine è stata condotta da AlmaLaurea, il noto consorzio interuniversitario che si occupa di fornire servizi per studenti, imprese e università.

Facoltà con soddisfazione ai massimi livelli

Il livello di soddisfazione più elevato si riscontra tra gli iscritti nell’area “Educazione e formazione“. Oltre la metà degli studenti che hanno frequentato il corso triennale e quasi la metà di coloro che hanno concluso la specialistica si è detto “pienamente soddisfatto” dall’esperienza fatta. Buona quota anche di coloro che hanno concluso la laurea biennale di secondo livello (50,9%) promuove il corso di laurea svolto, anche se tra di loro hanno più fortuna il settore “Letterario-Umanistico” (55%) e “Giuridico” (56,9%).

Al secondo posto Giurisprudenza

Sul secondo gradino del podio c’è l’ambito “giuridico“. Gli studenti hanno espresso apprezzamento pieno sia per quel che attiene le lauree triennali, dove la piena soddisfazione è del 52,5% dei laureati, sia rispetto alle magistrali a ciclo unico. Per chi ha concluso la laurea magistrale biennale la percentuale sale, quasi al 57% decretando il settore come il più “soddisfacente” in assoluto. Sono due aree, quelle appena menzionate, che ritroveremo diffusamente tra quelle più premiate. Il terzo posto è conteso in base al livello: per le lauree triennali è stato assegnato al segmento “Letterario-Umanistico” (pienamente soddisfatto il 49,1% dei laureati), per le lauree magistrali quinquennali va all’area “Architettura e Ingegneria Civile” (apprezzamento pieno per il 35,1%). Per i laureati di secondo livello, è quello già menzionato di “Educazione e Formazione”.

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Il paradosso del settore “Letterario-Umanistico”

Nel settore “Letterario-Umanistico” si assiste a un paradosso. Lo stesso gruppo disciplinare è infatti anche in fondo alla classifica delle lauree magistrali a ciclo unico: appena il 21% si è detto pienamente soddisfatto del percorso lungo in quest’area. Stessa sorte, sul versante del primo livello, per i titoli del settore “Linguistico“: qui la piena soddisfazione crolla al 31,6%, relegando questo blocco di lauree in ultima posizione. Poco meglio fanno, rispettivamente per le quinquennali e per le triennali, i corsi del mondo “Agrario-Forestale e Veterinario” (apprezzamento totale solo per il 29,1% dei laureati) e per quelli di “Scienze motorie e sportive” (valutati col massimo dei voti dal 34,4% degli studenti). Questi ultimi, tra i laureati biennali specialistici, scendono in fondo alla classifica con solo il 33,1% di essi pienamente soddisfatti.

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L’importanza dei rapporti con i docenti delle università

Prendendo in considerazione i singoli parametri, molto importanti per affrontare l’università sono i rapporti umani tra studenti e docenti. Le facoltà migliori dove si riesce ad avere un approccio diretto e costruttivo con gli insegnanti sembrano essere i percorsi del settore “Giuridico”, per le triennali, di quello della “Educazione e formazione” per le lauree a ciclo unico e “Letterario-Umanistico” per quelle biennali, rispettivamente con un tasso di soddisfazione massimo per il 36,5%, per il 29% e per il 46,3% dei laureati. Anche i rapporti di amicizia con i propri compagni di università rappresentano un punto importante per valutare la soddisfazione. Su questo fronte, spiccano i corsi triennali dell’area “Medico sanitaria e Farmaceutica“, dove il 59,8% degli studenti si è integrato alla perfezione con i colleghi, e i corsi quinquennali in “Educazione e formazione”, dove il 63,7% ha avuto un inserimento ottimale all’interno del gruppo universitario. Mentre per i biennali, vince il settore “Agrario-Forestale e Veterinario”.

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Buone strutture nelle università, buono studio

Altro aspetto importante riguarda le strutture in cui si studia. In questo caso domina il settore “Giuridico” dove il 45,4% dei laureati triennali, il 36,4% di quelli magistrali e il 52,1% dei biennali le ha giudicate sempre o quasi sempre adeguate ad accoglierli.

Sbocchi nel mondo del lavoro

Punto fondamentale riguarda le possibilità di lavoro al termine del percorso di studi. A divedersi il podio sono, anche qui, il settore “Giuridico”, al primo posto sia per l’orientamento che per il sostegno alla ricerca di un’occupazione dei triennalisti, e quello “Educazione e formazione”, che si impone tra i magistrali a ciclo unico. Tra i biennali la spunta “Informatica e Tecnologie ICT“.

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