Le sembra ancora un sogno. Dice di essersi pizzicata più volte, sul set, trovandosi accanto a stelle come Benicio Del Toro, Tom Hanks e Bryan Cranston. Eppure Mia Threapleton è una figlia di Hollywood, anche se pochissimi ricordano che il padre Jim, regista, è stato il primo marito di Kate Winslet (si sono separati poco dopo la sua nascita). «E lei per me non è una celebrità ma, semplicemente, mia mamma. Quella che mi telefona per dirmi cosa prepara per cena» dice la 24enne attrice inglese. «Non mi ha portato quasi mai sul set, non sono cresciuta tra le star». Ora invece ne è attorniata. Perché Mia Threapleton è un volto di La Trama Fenicia di Wes Anderson, passato in concorso al Festival di Cannes e appena arrivato nei nostri cinema, tra attori come Scarlett Johansson e Bill Murray. E con un ruolo di primo piano.
Mia Threapleton è Liesl ne La Trama Fenicia
Il regista dei Tenenbaum e di Grand Budapest Hotel racconta, con la cifra fiabesca e ironica di sempre, il riavvicinamento tra un padre e una figlia, cioè il ricchissimo e potente Zsa-Zsa Korda (Benicio Del Toro), sopravvissuto a vari attentati dei suoi nemici, e Liesl (Mia), la primogenita di cui non si è mai curato ma che ora vuole accanto per gestire l’immenso patrimonio e realizzare un mega progetto, la Trama Fenicia del titolo. I due non potrebbero essere più diversi, come lo yin e lo yang.
La ragazza ha preso i voti e la veste bianca, allontanandosi da quello spregiudicato omone nero, reticente pure sull’omicidio irrisolto della madre di lei. Però Liesl è anche una suora sui generis, col viso tondo truccato e la risposta graffiante, e accetterà di seguire il padre nell’avventura. Dopo centinaia di provini, Wes Anderson ha scelto Mia Threapleton per La Trama Fenicia perché colpito dal suo «miscuglio di stoicismo e leggerezza». E così appare anche durante il nostro incontro in un hotel di Cannes, alla vigilia del suo primo red carpet sulla Croisette. È eccitata come una ragazzina ma anche sicura di sé. Sembra non temere confronti con la titanica celebrità materna, perché di fatto lavora da quando, a 13 anni, ha avuto un piccolo ruolo proprio accanto a Winslet in Le regole del caos di Alan Rickman.
Dopodiché si è presentata ai provini e ha costruito una sua gavetta senza menzionare la madre. Ha recitato in un film italiano, Shadows di Carlo Lavagna (2020) e conquistato una parte nella seconda stagione della serie The Buccaneers (in arrivo il 18 giugno su AppleTv+) , storia di un gruppo di ragazze americane in cerca di marito nell’Inghilterra dell’Ottocento.
Mia Threapleton: l’incontro con Wes Anderson
Cosa ha pensato quando Anderson le ha offerto il ruolo di questa strana suora?
«Strana ma soprattutto divertente! Mi hanno chiamato per l’audizione mentre viaggiavo in treno e, sempre mentre ero in treno, ho saputo di essere stata scelta. Ho detto al mio agente di chiedere se non si fossero sbagliati, perché non mi pareva vero. Poi sono corsa nel vagone per le biciclette e, seduta per terra, sono scoppiata a piangere dalla gioia: mi tremavano così tanto le mani che non riuscivo neppure a telefonare a quelli a cui volevo dirlo subito».
È sempre stata così emotiva?
«Come si fa a trattenere l’emozione davanti a un sogno che si realizza? E non mi vergogno a raccontarlo, non sono timida».
Da figlia d’arte non teme l’attenzione mediatica?
«Mi mette ansia ma è tutto così entusiasmante… È un lato di questo lavoro che devo ancora scoprire, in fondo ho molto da imparare anche in questo senso».
Io e mia madre Kate Winslet
Avrà avuto occasione di osservare sua madre o chiederle consigli.
«Poco. Sono stata sul set di The Reader ma da bambina non ero consapevole del suo lavoro e della sua fama, non entravo mai neppure nello studio dove teneva i copioni. Per molto tempo è riuscita a tenermi lontana da Hollywood, dai social media e pure dalle riviste. Quando a nove o dieci anni le ho detto di voler fare l’attrice, si è stupita moltissimo. Mi ha chiesto: “Non volevi fare la biologa marina?”».
Molti bambini vogliono imitare i genitori. Non è nata così anche la sua ambizione?
«In realtà ci ho pensato vedendo Jodie Foster nel film Piccoli gangsters. E comunque mia mamma mi ha incoraggiato subito, mi ha solo messo in guardia dicendomi che è un lavoro molto duro. L’ho capito sulla mia pelle. Ma posso dire che mi piace anche questo? Amo sfidare me stessa».
Ora non nasconde più di essere figlia di Kate Winslet, cosa che imbarazza molti figli d’arte: si sente sicura di sé?
«Ho imparato a muovermi e ho fatto le mie esperienze, perciò non c’è motivo di non parlarne. Ognuna ha la sua vita lavorativa, ci sentiamo come ogni madre e figlia: per dirci come va, per passarci le ricette o raccontarci le esperienze sul set. È molto bello poterle condividere».
Mia Threapleton, da Shadows a The Buccaneers
Cinque anni fa ha girato il thriller Shadows di Carlo Lavagna, un film italo-irlandese. Come le è capitato?
«Avevo appena finito la scuola e gli esami, così mi sono dedicata di più alle audizioni. Quella di Shadows è stata la prima sceneggiatura che mi hanno offerto: la storia di Alma e Alex, due adolescenti cresciute dalla madre in campagna, nella convinzione che il resto dell’umanità sia scomparso. Mi è sembrata una grande fortuna, perché ho avuto un po’ di tempo: essendo dislessica, ne ho bisogno per leggere e ripetere la parte molte volte per farla mia».
E poi è arrivata la serie in costume The Buccaneers, ora alla seconda stagione. Oltre a crescere professionalmente, com’è stato lavorare con attrici e attori coetanei?
«Molto divertente. Le riprese sono durate sei mesi, è stato il progetto più lungo e importante prima di La Trama Fenicia. Sul set avevamo tutti più o meno la stessa età: abbiamo festeggiato i 21 anni del più giovane e i 32 del più grande. E ho imparato molto dal lavoro di squadra perché è una produzione complessa, nella quale ci sentivamo tutti coinvolti e responsabili di ogni aspetto, anche i costumi e il trucco».
Mia Threapleton: così mi hanno scelta per La Trama Fenicia
Anderson dice di aver visto in lei un misto di stoicismo e leggerezza.
«Ma davvero? Forse parlava del personaggio».
No, di lei. Ha detto anche che lei è molto naturale, che non sembrava recitasse. Come ha fatto a conquistarlo?
«In realtà è lui che mi ha conquistata mettendomi totalmente a mio agio, a cominciare dal momento in cui mi ha accolto con l’aria casual e dei buffi calzini rosa. Abbiamo chiacchierato moltissimo e a un certo punto ci siamo detti: “Ma non dovevamo fare le prove?”. Per questo il resto è venuto con naturalezza».