Jelena Dokic, ex tennista numero 4 del mondo, ha confermato sui social la morte del padre, Damir Dokic, figura molto discussa e criticata nel circuito professionistico a causa di comportamenti violenti messi in atto anche nei confronti della stessa figlia di cui era stato allenatore. Nella sua autobiografia, Unbreakable, pubblicata nel 2017, l’ex campionessa aveva raccontato di essere sopravvissuta ad anni di abusi fisici ed emotivi da parte del padre padrone, negli ultimi anni fortemente dipendente dall’alcol. Da un decennio l’ex tennista si era allontanata definitivamente dal genitore.

Ragazzina prodigio del tennis mondiale

Jelena Dokic

Jelena Dokic, emigrata in Australia con la sua famiglia serba all’età di 11 anni, era un’adolescente dal talento fenomenale. Nel 1999, si qualificò per Wimbledon a 16 anni e sconfisse la numero 1 al mondo Martina Hingis per 6-2, 6-0, raggiungendo i quarti di finale. L’anno successivo raggiunse le semifinali e rappresentò l’Australia alle Olimpiadi di Sydney del 2000, perdendo la finale per il bronzo contro Monica Seles.

Jelena Dokic, anni di aggressioni subite dal padre

Nel suo libro Unbreakable Jelena Dokic ha denunciato i continui abusi subiti dal padre: l’ex tennista, oggi 42enne, ha ricordato che una volta il padre la picchiò così violentemente da farle perdere i sensi. L’anno scorso è uscito un film basato sul libro, in cui Jelena affermava: «Ogni mattina mi svegliavo e pensavo: “Come faccio a essere sicura che non mi faccia del male oggi?”».

Damir Dokic, una figura scomoda e violenta

Damir Dokic fu bandito dalla Women’s Tennis Association per una lunga serie di comportamenti scorretti e violenti. Nel 2000, a Wimbledon, distrusse il telefono di un giornalista e, nello stesso anno, alla mensa degli US Open lanciò un pesce a un addetto dopo essersi lamentato di averlo pagato 10 dollari. All’Australian Open del 2001, dopo la sconfitta al primo turno di Jelena Dokic contro Lindsay Davenport, dichiarò che c’erano irregolarità nel tabellone e così fu bandito dal torneo. Nel 2009 finì perfino in carcere dopo aver minacciato di far saltare in aria l’ambasciatrice australiana in Serbia, Clare Birgin.

Jelena Dokic: «Non è mai facile perdere un genitore»

Jelena Dokic, classe 1983, ha comunicato via social che il padre è morto venerdì scorso, affermando di aver provato «emozioni e sentimenti contrastanti e complessi» in seguito alla notizia. «Come sapete, il mio rapporto con mio padre è stato difficile e doloroso, a causa dei tanti trascorsi», ha scritto l’ex semifinalista di Wimbledon su Instagram postando una foto di lei bambina con il padre.

«Nonostante tutto e non importa quanto dura, difficile e negli ultimi 10 anni persino inesistente sia stata la nostra relazione e la nostra comunicazione, – ha scritto la ex tennista – non è mai facile perdere un genitore e un padre, anche se si è lontani da lui. La perdita di un genitore lontano porta con sé un dolore difficile e complesso. È la fine di un capitolo e della vita come la conoscevo. Per concludere questo capitolo, ho scelto di concentrarmi su un bel ricordo come questa immagine».

Jelena Dokic: «Riposa in pace»

L’ex campionessa ha chiesto di rispettare la privacy sua e del resto della famiglia, ringraziando tutti «per avermi contattato in questi giorni e per essere stati al mio fianco mentre affrontavo questa situazione difficile e complicata». Jelena ha espresso con questo post il desiderio di buttarsi alle spalle un passato così doloroso per affermarsi come una persona guidata da «rispetto, grazia, gentilezza, dignità ed empatia». «Voglio essere quella persona anche in questa situazione», ha scritto l’ex atleta oggi commentatrice di tennis chiudendo il suo post con un «Riposa in pace».