È uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. E forse tocca proprio a noi. Essere felici è una pratica ardua che richiede un pizzico di fortuna e moltissimo impegno. Pare che, un tempo, la curva della felicità avesse la forma di una U, o di un bicchiere. Un primo picco nell’infanzia e nella gioventù, una progressiva, inesorabile caduta nel pozzo nero delle responsabilità adulte e una risalita della china dopo i 60 anni, in tempo per godersi le proverbiali gioie della terza e quarta età. Ma non ci sono più le curve di una volta e i ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, schiacciati da ansia, depressione, paure e iperconnessione, non stanno tanto bene.
La rinascita avviene a 50 anni
La vita oggi non è una corsa in ottovolante né tantomeno un pranzo di gala o un giro di giostra ma un cammino loffio e faticoso verso tempi migliori che a un certo punto, finalmente, arrivano. Già, la rinascita felice avviene a 50 anni, momento in cui la curva si risveglia e ricominciamo a sorridere. Si tratta del quadro, ancora parziale, tracciato dal Global Flourishing Study, nato dalla collaborazione tra ricercatori di Harvard (quando ancora avevano ricchi finanziamenti e la scure di Trump non si era abbattuta su di loro) e della Baylor University. L’indagine, che durerà cinque anni ed è partita nel 2023, è basata su un campione di oltre 200mila persone in oltre 20 paesi. La misura della “fioritura” degli individui tiene conto anche della salute fisica e mentale, della realizzazione personale, della sicurezza finanziaria e della qualità delle relazioni.
Figli e nipoti hanno bisogno di un aiuto per sorridere
Il mondo ha bisogno di noi, cinquantenni e oltre, che, anche se non sempre siamo in grado di dirci felici, certamente siamo fiorite e dotate di una certa matura consapevolezza. Tra figli, nipoti, sorelle e fratelli minori, che brancolano nella loro miseria, facciamoci faro e seminiamo sassolini sul nostro cammino gaudente. Negli anni abbiamo imparato che pensarci contenti è, anche a dispetto dell’evidenza, una condizione necessaria per diventarlo. Sorridere, nonostante tutto, massimizza la probabilità che, intorno a noi, altri ci rispondano rendendo più piacevole l’ambiente circostante.
Essere felici a 50 cercando nelle piccole cose
Il segreto poi sta nelle definizioni e nelle aspettative. La felicità è una fragola da cercare nelle pieghe delle nostre vite normali. Sta nel caffè con un’amica, in un film guardato sul divano con un figlio adolescente che ride con te (e non di te!), in un libro bello, in una domenica mattina pigra con il sole alto fuori dalle finestre, nella crema idratante profumata, in un partner che, dopo 20 anni insieme, ti prende la mano al supermercato, nella torta al cioccolato per gli 80 anni di una madre dalla salute di ferro. La felicità è un momento, anzi, una sequenza ininterrotta di momenti piccoli e straordinari che, tutti insieme, fanno un palazzo bellissimo in cui andare ad abitare.