In Europa meglio le piccole realtà rispetto alle metropoli nel promuovere la salute e il benessere dei cittadini. A stabilirlo è la classifica tra quasi mille città europee stilata dagli esperti del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) sulla base di un nuovo indice di valutazione, l’Healthy Urban Design Index (Hudi), che considera 13 parametri relativi a progettazione urbana, trasporto sostenibile, qualità ambientale e accessibilità agli spazi verdi. Lo studio, guidato dalla ricercatrice italiana Federica Montana, è pubblicato su The Lancet Planetary Health.
Città del benessere, gli indicatori di valutazione
Il team di esperti ha valutato 917 città di 26 Paesi europei (incluso il Regno Unito) sulla base di dati di telerilevamento, OpenStreetMap e set di dati pubblici dell’Ue e dei governi. Per renderle comparabili, le città sono state raggruppate in cinque categorie in base al numero di abitanti (grandi aree metropolitane, città metropolitane, città di medie e piccole dimensioni e piccoli centri).
I 13 indicatori valutati includono la compattezza urbana, la densità abitativa, le infrastrutture per pedoni, ciclisti e trasporti pubblici, i livelli di inquinamento atmosferico, la capacità di mitigare e gestire il calore e l’accessibilità agli spazi verdi. L’indice assegna un punteggio compreso tra 0 e 10 a ciascuno degli indicatori analizzati e stabilisce un punteggio Hudi combinato.
Piccoli centri, Campobasso regina d’Europa
In generale, la categoria con i punteggi più alti è quella delle città di piccole dimensioni, con una popolazione compresa tra 50.000 e 200.000 abitanti. In testa ci sono Pamplona (Spagna), Ginevra (Svizzera) e Harlow (Regno Unito), con un punteggio pari rispettivamente a 6,8, 6,65 e 6,64.
Le città europee più piccole mostrano solitamente una migliore qualità ambientale, con numeri più elevati negli indicatori di qualità dell’aria e mitigazione del calore, in particolare nel Nord Europa.
Le migliori italiane sono Bolzano, in 35esima posizione, Campobasso, 45esima nella classifica generale Hudi (ma prima in Europa nella categoria dei piccoli centri con meno di 50mila abitanti) e Cagliari 57esima.
«Nessuna delle 917 città raggiunge un punteggio pari o superiore a 7 su 10, il che ci dà un’idea del margine di miglioramento nella promozione della salute e del benessere attraverso la progettazione urbana in Europa», commenta Federica Montana.

Come si comportano le metropoli
Le grandi aree metropolitane (con più di 1,5 milioni di abitanti) hanno generalmente ottenuto punteggi migliori negli indicatori di progettazione urbana e di trasporto sostenibile, in particolare quelle del Nord Europa e alcune in Spagna: le migliori sono Madrid (39esima), Barcellona (148esima), Vienna (407esima), Londra (421esima) e Roma (560esima), unica italiana in questa categoria.
Rispetto alla Capitale fanno meglio altre città metropolitane italiane più piccole, ovvero Milano (202), Torino (204), Napoli (425) e Genova (462). Più indietro Palermo, 758esima. Posizioni più alte nella classifica europea sono occupate da città italiane di medie dimensioni come Firenze (65) e Bologna (86).
Dove si concentrano le città del benessere
I punteggi più bassi dell’Healthy Urban Design Index tendono a concentrarsi nei Paesi dell’Europa orientale come Romania, Bulgaria e Polonia. Le città con punteggi più alti si trovano invece nell’Europa occidentale, soprattutto nel Regno Unito, in Spagna e in Svezia.