Donna al mare si tiene la testa tra le mani

Mare, tra benefici e paure: cos’è e come affrontare la talassofobia

Il mare non è solo sinonimo di vacanza, è un vero e proprio elisir di salute. Ma cosa fare se l'acqua suscita paura? Potrebbe trattarsi di talassofobia...

Il legame tra l’essere umano e il mare ha radici profonde che traggono origine dalla nostra storia evoluzionistica. L’acqua è il luogo dove si sono sviluppate le prime forme di vita sulla Terra, è l’elemento di cui siamo fatti per oltre il 60% ed è l’ambiente in cui siamo immersi all’interno del grembo materno. Quella che abbiamo con l’acqua è una relazione atavica, un legame necessario per vivere, ma anche per stare bene. Ma cosa fare quando l’acqua suscita paura anziché una sensazione di benessere? Potrebbe trattarsi di talassofobia: scopriamo cos’è e come affrontarla…

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Mare, elisir di benessere

I benefici del mare per la salute sono molteplici e fanno sì che l’esperienza in una località marittima sia un momento rigenerante per il nostro essere. Come confermato anche dall’ecoterapia, un ramo della psicologia dedicato a studiare come l’ambiente naturale influenza la mente, trascorrere del tempo al mare può essere considerato un’autentica terapia, con effetti positivi su tutto il nostro benessere complessivo.

“Immergersi nella natura e nel mare è un’esperienza profondamente arricchente e rigenerante capace di offrire molto più di un semplice momento di relax – commenta la dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo -. È un invito a ritrovare noi stessi, a godere della bellezza e della semplicità del mondo naturale e a scoprire un nuovo equilibrio interiore. Oltre a infondere una sensazione di pace e tranquillità, il contatto con il mare ci permette di stabilire un legame con il nostro io più autentico. L’armonia dell’ambiente marino favorisce l’introspezione e la riflessione. Attraverso l’auto-esplorazione possiamo acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi e delle nostre emozioni. Infine, la meravigliosa opportunità di connetterci con l’essenza stessa della natura circostante può indurci a sperimentare un senso di rinascita interiore, rinnovando la mente, ricaricando le energie e rafforzando il benessere psicologico”.

I benefici del mare su corpo e mente

Oltre ad aiutarci a riconnetterci con noi stessi, provare una sensazione di rinnovamento e infonderci maggior consapevolezza, il mare presenta molti altri benefici per corpo e mente: relax e riduzione dello stress, miglioramento dell’umore, benefici per la salute fisica. E ancora stimolazione sensoriale, connessione con la natura e stimolazione creativa.

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Suoni, colori, profumi: il mare risveglia i sensi

“Il mare coinvolge i nostri sensi in un’esperienza unica e benefica per la mente. La vista gioca un ruolo fondamentale in questo coinvolgimento sensoriale: perdersi con lo sguardo nella distesa blu sconfinata del mare può infatti trasmettere un senso di serenità e contribuire a liberare la mente da pensieri ridondanti e dalla frenesia della vita quotidiana. Sollecitando le onde alfa nel cervello, lo sciabordio dell’acqua, invece, stimola un effetto meditativo sul nostro udito e favorisce la chiarezza mentale e il pensiero creativo” spiega la dott.ssa Fiorenza Perris.

Anche l’olfatto – continua – è coinvolto in questa esperienza: l’aria di mare, ricca di iodio e sali minerali, ha un potente effetto benefico sull’organismo. Respirare l’aria salmastra ci riempie di energia positiva e favorisce una sensazione di grande vitalità. Infine, azioni come camminare sulla sabbia o immergersi nell’acqua creano una connessione di tipo tattile con la natura e ciò può contribuire a ridurre lo stress e infondere un senso di benessere e libertà. Il mare possiede un potere curativo straordinario: dona un senso di calma interiore, rinnova le nostre energie fisiche e ci aiuta a trovare un equilibrio e un senso di pace che va oltre il corpo per abbracciare anche la mente”.

Quando non si riesce a godere appieno del mare

Ma se trascorrere qualche giorno immersi in un ambiente marino può contribuire a migliorare il tono dell’umore, coloro che soffrono di ansia o di depressione, possono avere qualche difficoltà a godere appieno dei benefici del mare. I luoghi affollati e il caldo potrebbero, infatti, causare malessere e disagio, andando a esacerbare l’emozione dell’ansia o eventuali sintomi della depressione. Per qualcuno, poi, il mare può rappresentare una paura insormontabile: stiamo parlando di chi soffre di talassofobia, un disturbo d’ansia caratterizzato da un timore intenso, persistente e irrazionale del mare o delle acque profonde.

Spiaggia, mare e cielo

Talassofobia: cos’è la paura del mare?

Il termine talassofobia deriva dalla congiunzione delle parole greche thalassa, che significa mare, e phobos, ossia paura e si riferisce a una condizione psicologica caratterizzata dalla presenza di un timore intenso e irrazionale del mare o degli specchi d’acqua. Le persone che sperimentano la talassofobia provano una sensazione opprimente di timore e angoscia all’idea di trovarsi in mare aperto, di nuotare in acque profonde o, nei casi più gravi, di guardare immagini associate al mare.

Nel DSM-5, il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, la principale risorsa per la diagnosi delle patologie di salute mentale, la talassofobia è classificata tra le fobie specifiche, che si contraddistinguono per il manifestarsi di un timore acuto e persistente provocato dalla presenza, dall’attesa o, anche semplicemente, dalla rappresentazione mentale di oggetti o situazioni precisi. Nel caso della talassofobia la paura e l’ansia sono ricollegabili all’acqua. Fare il bagno, nuotare al largo dove il fondo non è visibile, navigare o trovarsi in acque profonde, siano esse di mare, piscina o lago, possono scatenare intense sensazioni di disagio, apprensione e paura in coloro che soffrono di talassofobia.

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Quali sono le cause della talassofobia

Le cause della talassofobia sono molteplici: esperienze traumatiche, predisposizione genetica e condizionamento sociale sono tutti fattori che potrebbero contribuire all’insorgere di questa condizione. I talassofobici possono provare ansia, angoscia e attacchi di panico in prossimità del mare o anche solo al pensiero di esso. Questa fobia può manifestarsi con sintomi come ansia, sudorazione eccessiva, tachicardia, palpitazioni, vertigini e nausea, quando si è vicini ad acque profonde. Questa paura irrazionale può generare disagio e impedire a coloro che ne soffrono di godere appieno del mare e dei suoi benefici.

Vincere la paura del mare

“La talassofobia non è solo paura dell’acqua in quanto va a coinvolgere un’ampia gamma di altri aspetti caratteristici del mare, quali la profondità, l’imprevedibilità e il senso dell’ignoto. Questa fobia può costituire un grande limite e influenzare profondamente la vita di chi ne soffre. Come molte altre fobie, però, anche la talassofobia può essere affrontata e si può provare a superarla. Il primo passo consiste sicuramente nel riconoscere questa fobia. In questo senso, è raccomandabile rivolgersi a un professionista della salute mentale che potrà offrire il suo supporto nella gestione della fobia anche utilizzando tecniche specifiche come l’esposizione graduale del paziente allo stimolo fobico, per esempio mostrando fotografie o filmati del mare e degli oceani, o suggerire al paziente di iniziare a riavvicinarsi al mare per riprendere familiarità con l’acqua”, ha spiegato la dottoressa Perris.

Donna pensierosa in riva al mare

La psicoterapia nel trattamento della talassofobia

“La psicoterapia può essere di grande aiuto nel trattamento della talassofobia. Con Unobravo, ad esempio, è possibile intraprendere percorsi di terapia online con professionisti specializzati in tematiche legate alle fobie e all’ansia. In particolare, uno degli approcci più efficaci e ampiamente utilizzati per affrontare la talassofobia è la terapia cognitivo-comportamentale” spiega ancora la dottoressa Perris.

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“Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, il paziente può imparare a ristrutturare le credenze disfunzionali riguardanti il mare e le situazioni acquatiche temute. Approcci specifici, come l’esposizione graduale, possono aiutare il soggetto ad affrontare le situazioni temute e riprendere pian piano familiarità con il mare. Questo processo di esposizione progressiva consente, infatti, al cervello di abituarsi agli stimoli ansiosi, riducendo pian piano la risposta fobica. Sebbene il percorso possa richiedere tempo e dedizione, è importante non scoraggiarsi”. E “con il giusto supporto e l’approccio terapeutico adeguato – conclude -, è possibile imparare a gestire e, perché no, vincere la talassofobia e poter tornare ad apprezzare i grandi benefici che il mare può donare al nostro corpo e alla nostra mente”.

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