Perdiamo ogni giorno una media di 50-100 capelli. Lo hanno dimostrato i ricercatori della Mayo Clinic che alla caduta dei capelli ha dedicato un ampio spazio sulle pagine della prestigiosa rivista statunitense. Questo un po’ ci rassicura. «Ognuna di noi ha un’inconscia percezione della propria chioma e non ci fa caso più di tanto quando la mattina ne trova sulla spazzola o sul cuscino» spiega Bianca Maria Piraccini, professore ordinario di dermatologia all’università di Bologna e responsabile dell’ambulatorio di allergologia e malattie degli annessi al Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. «Istintivamente, ci accorgiamo però quando ne cadono troppi rispetto al solito». Ed è qui che bisogna correre ai ripari.
Caduta dei capelli, come capire se qualcosa non va
«Purtroppo in pochi si rendono conto dei problemi psicologici collegati al problema della caduta dei capelli» aggiunge Claudia Cassia, presidente di AIPAF, Associazione Pazienti Alopecia & Friends. «E, nel caso degli adolescenti, spesso scattano bullismo e isolamento». Il criterio per capire se qualcosa non va è facile e alla portata di tutti: quando il problema permane per più di un mese, la chioma non è più la solita e non crescono capelli “nuovi”, fissa un appuntamento con uno specialista. Le soluzioni ci sono. A patto di risalire alla causa e tenendo presente che può essere legata a qualcosa del passato: possono trascorrere anche due, tre mesi prima che il capello entri in sofferenza. Con segnali ben precisi. Guardiamoli da vicino.
1. Perdi tanti capelli e noti meno volume
Ti passi le dita tra i capelli tirandoli dolcemente e ne restano fra le mani. Li trovi nella doccia, sul cuscino, sulla giacca. Se ti guardi allo specchio, ti accorgi che c’è meno volume. Si tratta di telogen effluvium, così si chiama questa forma di caduta dei capelli. Le cause? Molte.
Se c’è una carenza di vitamine
«Per questo la visita comprende sempre anche le analisi del sangue per avere un check dello stato di salute generale» sottolinea la dermatologa. «Verifichiamo anche la funzionalità della tiroide, visto che se funziona troppo oppure poco, può provocare la caduta dei capelli. E il dosaggio della ferritina e della sideremia, cioè dei valori che ci dicono se c’è una carenza di ferro. Oggi infine controlliamo anche la vitamina D, perché ci siamo accorti che ha livelli spesso sotto la norma».
Se è colpa di certi farmaci
Alcune cause della caduta dei capelli si scoprono abbastanza rapidamente. Come l’anemia sideropenica, cioè da carenza di ferro, che spesso è la conseguenza di mestruazioni sempre abbondanti, ma anche di diete vegetariane fai-da-te, tipiche delle adolescenti. «A me è successo dopo la sospensione della pillola contraccettiva» ci dice Ilaria, 37 anni. «La dermatologa mi ha spiegato che per una donna su cinque si ripercuote sul ciclo vitale dei capelli, provocandone la caduta, che per fortuna è temporanea». Possono esserci però anche cause inaspettate, come ci ha raccontato Sara, 15 anni. «Finalmente la mia acne cominciava a migliorare. Ma i capelli cadevano, li ho persino tagliati corti, ho iniziato a indossare il cappello, sempre. E mi chiedevo, cosa c’entra con l’acne?». E invece c’entra. Perché ci sono terapie che a volte possono interferire con la vitalità del capello. Nel caso di Sara, i farmaci derivati dalla provitamina A. «Il colloquio con la paziente è basilare per aiutarci nella diagnosi» spiega l’esperta. «Tra le ragioni insospettabili ci sono anche le infezioni, perché l’attivazione del sistema immunitario per contrastare la malattia, interferisce con il fisiologico ciclo vitale del capello. Basti pensare che per esempio una persona su tre con long Covid ha elencato tra i disturbi la perdita di capelli».
Gli integratori utili contro la caduta dei capelli
Sì quindi a curare il problema di salute che ha scatenato questa forma, altrimenti i capelli continueranno a cadere. Ma nell’attesa che il ciclo vitale riprenda la sua normalità, ci sono a disposizione delle cure che possono dare una mano. Come gli integratori, soprattutto se contengono sostanze che contribuiscono normalmente alla salute dei capelli. Vanno bene la cistina e la lisina, due aminoacidi essenziali presenti nella fibra capillare, lo zinco, il magnesio e il rame, minerali che partecipano alla costruzione della proteina del capello e della melanina, la sostanza che dà il colore alla chioma, e la acetil-cisteina, che ha un effetto antiossidante. Oltre a questi, serve il ferro in associazione alla vitamina C se il problema è l’anemia.
La cura con il sangue
Un’altra cura che aiuta è quella coi fattori di crescita: una piccola quantità di sangue del paziente viene centrifugata, per ottenere una soluzione concentrata di plasma che, iniettata nei bulbi, ne migliora la rigenerazione. A questa cura si è aggiunta quella con i complessi di polipeptidi: mimano l’azione dei fattori di crescita evitando anche il prelievo di sangue.
2. I capelli sono più sottili e si intravede la cute
I capelli stanno diventando più sottili. E, se fai la riga in mezzo, è più larga nella parte anteriore della testa (tanto da vedere la cute) diventando man mano più stretta nella zona della nuca. È alopecia androgenetica femminile, una forma che si può manifestare soprattutto dai 45-50 anni in poi.
La ragione è il calo ormonale che si verifica con la menopausa, con un incremento degli ormoni androgeni. Riguarda donne geneticamente predisposte, cioè che hanno precedenti in famiglia, come papà o nonno calvi. «Il farmaco approvato per la terapia nella donna si chiama minoxidil 2% ed è una lozione da applicare localmente due volte al giorno» dice l’esperta. «Se la terapia viene iniziata quando la calvizie è in fase iniziale, arresta la progressione del diradamento e induce un miglioramento clinico». Ma attenzione. Se questa forma si verifica prima dei 40 anni, ed è associata a mestruazioni irregolari, acne, obesità, irsutismo, il discorso cambia. «Bisogna sottoporsi a dosaggi ormonali» continua l’esperta. «Si potrebbe trattare di sindrome dell’ovaio policistico, che va curata con terapie ad hoc per riportare nel giusto equilibrio gli ormoni».
3. La caduta dei capelli è a chiazze
Nell’arco di poche settimane i capelli sono caduti a ciocche e ora hai zone a chiazze rotonde o ovali, con cute glabra. Si tratta di alopecia areata e in sette casi su dieci si manifesta prima dei 30 anni.
«È una malattia autoimmune» interviene Bianca Maria Piraccini. «Il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, interrompendo il processo di crescita. Questa situazione può riguardare anche ciglia e sopracciglia, oltre ad altri peli del corpo, con conseguenze importanti. Gli occhi, ad esempio, senza più la naturale protezione, sono colpiti di frequenza da congiuntiviti e arrossamenti». Fino ad oggi, l’unica terapia disponibile era a base di cortisone, con l’obiettivo di spegnere l’infiammazione che si scatena a ogni attacco. Le ricerche però hanno dimostrato che il follicolo pilifero non viene ucciso, ma solo “spento”. Da qui, è stata messa a punto una classe di farmaci innovativi. «Baricitinib e Ritlecitinib, questi i nomi dei principi attivi, interrompono lo stato di infiammazione e questo fa sì che riprenda gradualmente la crescita del capello» conclude l’esperta. «Al momento si possono prescrivere solo per le forme più gravi, e Ritlecitinib anche a partire dai 12 anni. È un bel passo avanti. Questa alopecia colpisce infatti anche gli adolescenti, con problemi psicologici importanti».
Da cosa è provocata davvero la caduta dei capelli? Verità e falsi miti
Tinte e permanenti. NO. Certamente sono trattamenti chimici e, se non si usano prodotti di buona qualità, si possono avere ripercussioni sullo stato del fusto del capello, e quindi sulla sua estetica, ma non sul bulbo pilifero.
Il fumo di sigaretta. SÌ E NO. Gli studi sono contrastanti. Sicuramente, il fumo ha un impatto negativo sulla circolazione sanguigna. E questo potrebbe causare un minore apporto di sostanze nutritive ai bulbi piliferi e di conseguenza ai capelli.
Il sole. SÌ. I raggi solari rappresentano dei veri e propri insulti per la capigliatura. Il capello infatti può inaridirsi e diventare più fragile. Per questo, è necessario utilizzare un prodotto protettivo ad hoc, oppure indossare foulard o cappelli che difendano dal sole e al contempo lascino respirare la cute.