Spray nasali per il raffreddore, occhio!

Spray nasali, dall’Agenzia europea del farmaco alcuni limiti: certi prodotti possono essere pericolosi. L’esperto spiega quali, perché e che alternative esistono

Dopo i primi moniti, giunti lo scorso dicembre, ora l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) ha avviato una revisione dei farmaci che utilizzano la peudoefedrina, per possibili effetti collaterali. Si tratta di un principio contenuto in numerosi spray nasali, per cui occorre attenzione nella scelta dei prodotti che promettono di contrastare i sintomi da raffreddamento.

Le raccomandazioni dell’Aifa

Come spiega l’Aifa, la pseudoefedrina agisce stimolando le terminazioni nervose nel rilascio della noradrenalina, che a sua volta causa la costrizione dei vasi sanguigni. Quest’attività di restringimento ha come effetto “benefico” la riduzione del fluido nei vasi, quindi minore gonfiore e minore produzione di muco nel naso. Esistono, però, anche effetti collaterali potenzialmente nocivi. Da qui il monito a controllare le informazioni sul prodotto e soprattutto affinché queste siano aggiornate in modo tale da includere le reazioni avverse e le misure per ridurre i rischi per i pazienti.

Il precedente: il monito europeo

Non tutti gli spray nasali decongestionanti sono uguali, infatti, ma soprattutto non tutti sono innocui: come evidenziato già un paio di mesi fa dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) alcuni prodotorri possono avere effetti collaterali anche nocivi. Per questo la stessa Ema aveva emanato una nota nella quale metteva in guardia da un uso troppo disinvolto di alcuni spray per liberare il naso chiuso in caso di raffreddore. Una condizione comune, soprattutto in questo periodo dell’anno. Ora anche l’Aifa ha emanato una raccomandazione che riguarda l’Italia.

Attenzione ad alcuni spray nasali

In particolare l’Ema aveva modificato le indicazioni per l’uso di alcuni decongestionanti che sono in commercio sotto forma di spray. Si tratta di quelli che utilizzano la pseudoefedrina, uno stimolante utilizzato proprio per liberare il naso congestionato in caso di raffreddore, influenza o malanni di stagione, ma anche se si soffre di allergie. La decisione era arrivata dal Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) dell’Agenzia stessa, alla luce dei possibili rischi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS).

Cos’è la pseudoefedrina degl ispray nasali e che effetti può avere

A preoccupare sono i possibili effetti di uno dei componenti di questi spray nasali, la pseudoefedrina: «È una sostanza ben nota, di cui si conoscono anche i possibili effetti collaterali, che infatti sono indicati anche nel bugiardino. Il monito dell’Ema (e ora dell’Aifa) è legato all’azione della pseudoefedrina, che è sostanzialmente un vasocostrittore, quindi potrebbe dar luogo, in alcuni soggetti, a una particolare encefalopatia (la PRES, appunto) o ictus. Ma attenzione: stiamo parlando di casi particolari e limitati», rassicura Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Biomedico di Roma.

Chi è a rischio e perché?

I soggetti a rischio, come ricordano le Agenzie regolatorie dei farmaci, sono coloro che soffrono di pressione alta o di malattia o insufficienza renale acuta o cronica. «Per queste persone l’effetto vasocostrittore potrebbe creare problemi a livello del cervello, oppure possibili ictus. Il motivo è dato dal fatto che in alcuni casi può ridurre pericolosamente il flusso di sangue al cervello. Si tratta di effetti noti e riportati nelle controindicazioni, anche se va tenuto presente che i dati a riguardo sono pochi. Credo che l’Ema abbia deciso di indagare, come è giusto che sia, soprattutto di fronte a un abuso di questo tipo di prodotti a dosi spesso elevate, che si è registrato negli ultimi tempi», sottolinea Ciccozzi.

Dove si trova la pseudoefedrina?

La pseudoefedrina può essere uno degli ingredienti anche di prodotti impiegati per contrastare altri sintomi, oltre al naso chiuso, come mal di testa, febbre e dolore, o rinite allergica (cioè l’infiammazione delle fosse nasali causata da allergie) o rinite vasomotoria (quando le cause dell’infiammazione non è allergica né infettiva). Alcuni Stati ne hanno autorizzato l’uso anche in caso di aerotite, cioè se si verifica un’infiammazione dell’orecchio medio, provocata per esempio da improvvisi cambiamenti di pressione dell’aria, in associazione a una dose fissa di triprolidina.

I campanelli d’allarme

I sintomi ai quali prestare attenzione, come riportano anche i bugiardini degli spray che utilizzano pseudoefedrina, sono soprattutto sono forte mal di testa con esordio improvviso dopo l’assunzione, oppure sensazione di malessere che può portare anche nausea, vomito, confusione, fino a convulsioni e disturbi visivi. Le indicazioni di precauzione dell’Ema, dunque, sono rivolte soprattutto ai soggetti “a rischio” che, prima di utilizzare il decongestionante nasale, devono quindi leggere attentamente la composizione degli spray.

Come liberare il naso senza rischi: i prodotti giusti

«Sappiamo che questi spray possono essere comodi, perché danno un sollievo in tempi rapidi, ma esistono anche alternative – spiega l’epidemiologo – Per esempio, basterebbe usare acqua e sale, scaldandoli a casa in un pentolino. In commercio si trovano anche facilmente delle piccole boccettine con erogatore spray per poter usare la soluzione salina anche fuori casa. Altrimenti va bene anche una normale soluzione fisiologica, isotonica: oltre a liberare il naso, disinfettano. Credo siano un’alternativa più sicura, ma al tempo stesso efficace». Esistono anche prodotti a base naturale, venduti in commercio: «Anche quelli con propoli possono essere validi. Io non demonizzerei del tutto gli spray nasali in commercio, ma ne limiterei l’uso alla notte, nel caso in cui non si riesca proprio a dormire a causa del naso chiuso, evitandone sicuramente l’uso assiduo», conclude l’esperto.

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