Genitori giocano con la figlia

Reddito di cittadinanza addio: cosa cambia e come richiedere l’assegno unico

Come richiedere l'assegno unico se non si ha più il reddito di cittadinanza? E quali nuove misure sostituiranno il RdC?

A partire dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza farà spazio all’Assegno di Inclusione (ADI) con effetti anche rispetto alla spettanza dell’assegno unico figli. Oltre all’ADI sarà previsto anche un intervento di Supporto per la Formazione e il lavoro. Misure queste destinate a contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale e lavorativa attraverso percorsi di inserimento sociale, di formazione e di attivazione al lavoro.

Ma che cosa cambia con l’addio al reddito di cittadinanza? Avrà effetti sull’assegno unico? E a chi spetterà l’Assegno di Inclusione e quali i requisiti per beneficiare?

Addio reddito di cittadinanza

La circolare INPS 12 luglio 2023 illustra le modifiche apportate alla normativa che disciplina il Reddito di Cittadinanza dalla legge di Bilancio 2023. La manovra prevede che per l’anno in corso il RdC sia erogato nel limite massimo di sette mensilità. Resterà in vigore solo per le famiglie che hanno un componente minorenne, disabile o con almeno 60 anni di età e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

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Gli effetti sull’assegno unico

L’INPS si è soffermata sugli effetti della disciplina transitoria del RdC, facendo chiarezza sulla percezione dell’assegno unico. Attualmente i percettori del reddito di cittadinanza ricevono l’assegno unico come integrazione dello stesso reddito che viene accreditato su card RdC. Ciò comporta che in seguito all’abrogazione del RdC, verrà meno la corresponsione automatica dell’assegno unico e universale.

Come richiedere l’assegno unico senza reddito di cittadinanza?

I percettori del RdC che vorranno continuare a percepire l’assegno unico dopo la scadenza delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza dovranno presentare autonoma domanda all’Inps per il riconoscimento del medesimo assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza.

Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il lavoro: cosa sono?

Le nuove misure, che nascono per superare il Reddito di Cittadinanza, vengono attivate in base ai bisogni e alle possibilità di ciascuno. Attivo dal 1° settembre 2023, il Supporto per la Formazione e il lavoro prevede l’accesso a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro per le persone tra i 18 e i 59 anni.

Al via il 1° gennaio 2024, l’Assegno di Inclusione sostituirà il RdC. Si tratta di un’integrazione al reddito per le famiglie con componenti minorenni, con almeno 60 anni di età o con disabilità e per le persone in condizione di svantaggio inserite in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.

Uomo alle prese con i calcoli

A chi sono rivolte le nuove misure?

L’attivazione di un percorso di inclusione sociale e lavorativa è fruibile dalle persone residenti in Italia da almeno cinque anni di cui gli ultimi due in via continuativa.

A partire dal 1° settembre 2023, possono beneficiare dello strumento di Supporto per la Formazione e il lavoro le persone tra i 18 e i 59 anni con ISEE non superiore a 6.000 euro, che siano in possesso degli ulteriori requisiti richiesti; possono attivare il proprio percorso di formazione e attivazione lavorativa, rilasciando la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e dimostrando di essersi rivolte ad almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione, quale misura di attivazione al lavoro.

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Dal 1° gennaio 2024, possono invece beneficiare dello strumento Assegno di Inclusione le famiglie che includono componenti minori, disabili, con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio accertato dall’inserimento in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali che abbiano i requisiti richiesti.

Fino alla naturale scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2023, i nuclei familiari attualmente percettori del Reddito di Cittadinanza che abbiano al loro interno componenti minorenni, oltre i 60 anni o con disabilità continueranno a percepire i benefici economici della misura.

Quali benefici?

Con il Supporto per la Formazione e il lavoro viene riconosciuto l’accesso a diversi strumenti di politiche attive del lavoro. Vi rientrano programmi di formazione, progetti utili alla collettività, servizio civile universale e offerte di lavoro adeguate alle caratteristiche e alle competenze di ognuno. Inoltre, nel momento in cui tale percorso viene effettivamente avviato, per la sua durata, è previsto anche un beneficio economico di 350 euro mensili erogato con bonifico per la durata delle attività formative o delle altre iniziative indicate, per un massimo di complessivi 12 mesi.

Per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, viene riconosciuto un beneficio economico quale integrazione mensile al reddito familiare e un contributo per l’abitazione concessa in locazione. Il beneficio economico viene erogato per 18 mesi tramite uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile chiamato “Carta di Inclusione” e può essere rinnovato per 12 mesi (con sospensione di un mese).

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Le domande di Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il lavoro

A partire dal 1° settembre 2023, le persone tra i 18 e i 59 anni con ISEE non superiore a 6.000 euro, in possesso degli ulteriori requisiti richiesti per ottenere il Supporto per la Formazione e il lavoro, possono inviare all’INPS la domanda per ottenere il nuovo beneficio.

Dal 1° gennaio 2024, anche queste categorie, cui si aggiungono le persone che si trovano in una condizione di svantaggio accertata dall’inserimento in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali, dovranno richiedere l’attivazione della misura Assegno di Inclusione per continuare a beneficiare dell’integrazione al reddito.

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