Miuccia Prada e Donatella Versace. E ancora Marina Berlusconi e Chiara Ferragni, Azzurra Caltagirone e Michela Cattaruzza. Sono alcuni dei nomi più noti che compongono quel timido 9% di donne Ceo o presidente delle imprese familiari italiane (dati Deloitte 2024). Percentuale che sale al 17% delle posizioni dirigenziali di tutte le imprese in Italia (dati Istat 2024).
Le donne ai vertici fanno bene alle imprese
Poche dunque le donne ai vertici, ancora meno nelle società di famiglia. Peccato, perché dopo numerose ricerche che dimostrano che la leadership al femminile fa bene alle imprese, una nuova indagine (coinvolte 1555 aziende familiari provenienti da 29 Paesi) attesta ancora una volta che le aziende familiari guidate da Ceo donne ottengono risultati migliori sia nei rapporti interni che esterni.
Al top contro ogni pregiudizio
Le super manager si danno più da fare perfino quando «limitate» da pregiudizi. «Il 19% dei Ceo inclusi nel nostro campione era formato da donne. L’effetto positivo delle amministratrici delegate si dimostra logicamente più forte in contesti di parità di genere ma, cosa interessante, ciò vale perfino in ambienti sociali con pregiudizi negativi contro le donne stesse», dichiarano gli autori dell’indagine pubblicata sul Journal of Business Ethics.

Dove si ottengono i migliori risultati
La ricerca, provocatoriamente intitolata «Can Women Save a Man’s World?», nasce da un pool di studiosi delle università di Munster, Dublino e del Vermont per poi trovare riscontro nei risultati di ben 40 università nel mondo. Dai riscontri ottenuti risulta che Europa, Canada, Stati Uniti e Australia raggiungono i punteggi più elevati per l’uguaglianza di genere a livello legale e così migliori performance per le donne Ceo.
La forza motivazionale delle donne
Lo studio dimostra perciò anche che la forza motivazionale delle donne arriva a superare quella degli uomini laddove siano vittime di pregiudizi riuscendo ad incrementare le attività di responsabilità sociale con effetti positivi maggiori. Ce la mettono davvero tutta, tenendo anche conto che le imprese familiari possono risentire di un maggiore peso della tradizione e della cultura che ne rallenta il cambiamento.