avocado come coltivare

Seminare l’avocado: chi non ha ancora provato?

Pianta-tormentone di ogni blog di giardinaggio, è facile da far germinare e crescere anche in vaso, occorre però avere molta pazienza prima di gustare i primi frutti, spesso diversi da quello di origine.

Avocado: c’è ancora qualcosa da dire?

Ho da tempo lasciato il mondo della moda per dedicarmi a piante e fiori felici, provando a raccontare la natura e il paesaggio a modo mio. 

Frutto di Avocado in maturazione

Sarà per il mio passato (che a volte ritorna) che sono abituata a “vedere” i trend un po’ ovunque, anche in giardino. Vi siete mai accorti che ci sono piante più o meno di moda? Botaniche che invadono i vivai per qualche anno, e poi spariscono? Lo stesso succede per frutta e verdura, e l’avocado fa parte di quei vegetali che fino a un paio di decenni fa erano considerati esotici e quasi rari, ora invece sono onnipresenti sulle nostre tavole. 

A volte mi chiedo cosa si mangiava prima al loro posto, e cosa si mangerà poi, quando i guru del marketing, per esigenze di mercato, orienteranno altrove gusti e desideri (e di conseguenza i consumi).

Essendo ora così pop, sull’avocado è stato scritto già moltissimo sia sul frutto che sulla cura della pianta, un albero sempreverde con foglie brillanti molto decorative.

Baby pianta di avocado appena nata da seme. Ora occorre trapiantarla in un vaso con terriccio ricco e sciolto.

Una cosa però forse non la sapete: se decidete di coltivarlo partendo da seme, ricordatevi che vedrete i primi frutti dopo circa 10 anni, e che questi non avranno caratteristiche identiche a quello di origine, perché piantando un seme -vale per tutte le botaniche, non solo per l’avocado- non si avrà mai questa certezza. 

Frutti tropicali a km zero

Germinazione del seme.

Sarà per il cambiamento climatico (ma anche e soprattutto perché mangiare questo frutto non è mai stato così di moda) che stanno nascendo molte coltivazioni di avocado anche in Italia, specie al sud. La pianta ha esigenze colturali simili agli agrumi, e quindi la si può ospitare senza problemi laddove gli inverni non siano troppo rigidi.

Germinazione di un seme in un vaso di vetro riciclato.

Necessita di terreno fresco e fertile, una buona concimazione all’impianto e irrigazione costante nei primi anni di vita, poi riesce a fare da sé. Laddove la temperatura scende sotto zero nella brutta stagione, meglio ospitarla in vaso fino a che, crescendo, si irrobustisca e sia in grado di sopportare qualche minima gelata. 

Come ottenere una pianta da seme

Chi non ha ancora provato a far germinare un seme di avocado? Questo frutto ha sostituito i più nostrani fagioli, piselli e lenticchie nelle prime sperimentazioni botaniche che si fanno anche coi bimbi a scuola (se come me siete degli anni ‘70, il vegetale più esotico che capitava di far germogliare era la patata americana, ve lo ricordate? Erano altri tempi).

Semi in germinazione.

L’Avocado in effetti ben si presta, perché il suo seme grosso e generoso garantisce una certa facilità di attecchimento, persino se affidato alle cure di pollici “diversamente verdi”.

Stuzzicadenti infilati nei semi per immergerli in acqua solo a metà.

Bastano tre stuzzicadenti, un vasetto, dell’acqua e munirsi di tanta pazienza, perché a volte occorrono settimane (mesi in inverno) prima di vedere che, dalla rottura del seme, fuoriesce una timida radice. Ancora pazienza poi per farlo sviluppare al meglio, sempre in acqua, prima del trapianto a terra. Una volta che la pianta ha raggiunto i 30-40 cm, va cimata con un taglio netto a circa 20 cm di altezza, sopra al primo palco di foglie. Questa operazione serve per fortificare il fusto.

Pillola verde

Per far germinare al meglio il seme, usate acqua a temperatura ambiente, meglio se piovana (o almeno priva di calcare). Non sostituitela mai completamente, ma ogni volta cambiatene solo metà (o rabboccate se manca).

Vasca con semi di Avocado di differenti varietà in attesa di germinare.

Se avete poi la pazienza e la fortuna di vedere il vostro albero nato da seme produrre i primi frutti (ci risentiamo tra 10 anni…) e vi rendete conto che non sono della vostra varietà preferita, ricordatevi che potrete far innestare la pianta (o imparare a farlo voi stessi) con la varietà che più vi piace.

Curiosità 1: color “nude” sempre di moda

Anche da voi, come da me, le piante di avocado iniziano ad esser troppe? Allora al posto che piantare nuovamente il seme potete riciclarlo usandolo per tingere abiti di fibre naturali o biancheria per la casa. Il suo osso (così viene anche chiamato il seme) ha infatti potere tintorio e il colore che rilascia sui tessuti chiari è un rosa tenue tendente al “nude”, una tonalità molto di moda.

Pianta di Avocado nata da seme e appena trapiantata. Ha circa tre anni di età.

Come si fa? Dopo averli lavati, mettete i semi in una pentola piena d’acqua. Fate bollire a fuoco lento fino a che l’acqua non sarà colorata (30-60 minuti). Togliete i semi e aggiungete il capo da tingere, che deve esser di lino o cotone e preferibilmente bianco o tinta tenue. Lasciate in ammollo almeno 10 minuti e aumentate il tempo di posa se preferite un colore più intenso. 

Curiosità 2: buono, ma non per tutti

Primo raccolto di una pianta che ospito della quale non conosco la varietà. I frutti sono piccoli e molto saporiti con sentore di nocciola.

Chi ha animali domestici già lo sa, ma è sempre meglio ricordarlo. Il frutto dell’avocado, toccasana per noi, è invece velenoso per cani e gatti, specie l’osso e la buccia. Se ingerito può provocare vomito e diarrea. 

L’avocado nel Giardino Felice: le collane che non ti aspetti


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– Collana realizzata con i semi montati su corda naturale.

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– Preparazione della collana. Un riuso alternativo per i semi.

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– Collana realizzata con maxi boules di semi di Avocado.
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