Bambino prende libri da uno scaffale

Addio a pc e tablet, sì ai libri stampati: cosa succede nella scuola svedese?

Il ministro della Scuola svedese sconfessa il piano l'Agenzia nazionale per l'istruzione: "I libri stampati sono importanti per l'apprendimento"

Inizio anno scolastico all’insegna delle novità in Svezia con gli studenti che sui banchi hanno trovato i libri stampati al posto dei tablet che avevano utilizzato fino a pochi mesi fa. Un cambio di rotta fortemente voluto dal ministro svedese della Scuola, Lotta Edholm, entrato in carica 11 mesi fa: “Gli studenti hanno bisogno di più libri di testo – ha detto il ministro -. I libri fisici sono importanti per l’apprendimento”.

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Il piano del ministro per la Scuola

Solo l’anno scorso l’Agenzia nazionale per l’istruzione aveva presentato un piano per l’insegnamento, da attuare entro il 2027, che comprendeva anche l’introduzione dell’uso dei tablet in tutte le classi a partire dalla scuola materna. Messo da parte il piano previsto il ministro prevede di andare oltre con l’eliminazione dell’apprendimento digitale per i bambini sotto i 6 anni.

Test sulla lettura: i dati degli studenti svedesi

Sebbene gli studenti del paese scandinavo abbiano un punteggio superiore alla media europea per quanto riguarda la capacità di lettura, i dati Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) del 2021 hanno evidenziato un calo nella capacità di lettura degli allievi svedesi di quarta elementare, passati da 555 punti nel 2016 a 544 punti.

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Alcuni deficit di apprendimento potrebbero essere il risultato della pandemia o riflettere il numero crescente di studenti immigrati che non parlano svedese come prima lingua, ma un uso eccessivo dei tablet durante le lezioni scolastiche può far sì che i giovanissimi rimangano indietro nelle materie principali, dicono gli esperti di istruzione.

Il Karolinska Institutet per il libri di testo stampati

Secondo il Karolinska Institutet svedese, una delle più importanti università di medicina al mondo, “esistono prove scientifiche evidenti del fatto che gli strumenti digitali compromettono l’apprendimento degli studenti anziché migliorarlo“.

Commentando la strategia nazionale di digitalizzazione nell’istruzione, l’Università fa sapere: “Crediamo che l’attenzione dovrebbe tornare ad acquisire conoscenze attraverso libri di testo stampati e competenze degli insegnanti, piuttosto che farlo da fonti digitali liberamente disponibili che non sono state controllate per l’accuratezza”.

Aula di una classe in Svezia

L’investimento del governo svedese per i libri stampati

Per contrastare il calo nelle prestazioni di lettura dei bambini di quarta elementare, il governo svedese ha annunciato quest’anno un investimento del valore di 685 milioni di corone (60 milioni di euro) nell’acquisto di libri per le scuole. Altri 500 milioni di corone saranno spesi ogni anno nel 2024 e nel 2025 per riportare libri stampati all’interno delle scuole.

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Ritorno alle origini, non tutti sono d’accordo

Non tutti gli esperti sono convinti che il ritorno alle origini sia cosa buona e giusta per gli studenti. Criticare gli effetti della tecnologia è “una mossa popolare tra i politici conservatori“, ha affermato Neil Selwyn, professore di educazione alla Monash University di Melbourne, in Australia.

“Il governo svedese ha ragione quando afferma che non ci sono prove che la tecnologia migliori l’apprendimento, ma penso che ciò sia dovuto al fatto che non esiste una prova chiara di ciò che funziona con la tecnologia”, ha aggiunto Selwyn. “La tecnologia è solo una parte di una rete davvero complessa di fattori educativi”.

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