Influenza

Arrivano i virus che “si travestono” da influenza, a rischio 15 milioni di persone

Con il ritorno del freddo, tornano anche i malanni di stagione: il momento più difficile sarà tra dicembre e gennaio

Mentre l’Oms annuncia il ritorno dell’influenza ai livelli di prima della pandemia, e gli infettivologi italiani prevedono un’epidemia virulenta tra dicembre e gennaio, i primi a colpire sono i virus para-influenzali, che già stanno mettendo a letto circa 80mila italiani a settimana, con sintomi simili a quelli dell’influenza, ma a volte anche con disturbi gastrointestinali. Si stima che questi virus, insieme a quelli influenzali, possano infettare circa 15 milioni di italiani.

I virus che si diffondono con il freddo

Sono 262 i virus che stanno già creando problemi agli italiani nell’inizio della stagione fredda. Un numero “consistente tra tipi e sottotipi”, ha spiegato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano. Però bisogna distinguere tra influenza e virus che le assomigliano. La prima si caratterizza per la presenza insieme di tre elementi: febbre alta a inizio improvviso, almeno un sintomo respiratorio (tosse, mal di gola, naso chiuso) e almeno un sintomo generale (dolori muscolari, mal di testa, senso di malessere). I virus cugini dell’influenza, invece, non sono monitorati dal sistema Influnet (che ne registra i casi tramite i medici di famiglia e i laboratori di riferimento). Quindi è difficile stabilire se la causa del malessere sia l’una o l’altra categoria di virus.

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Non ci sono vaccini

Un problema quando si parla di virus simili all’influenza è che non ci sono vaccini né antivirali. Quindi l’unica strategia possibile è un’altra. “Le infezioni devono essere eliminate dal sistema immunitario e noi possiamo solo alleviare l’intensità dei sintomi con farmaci antinfiammatori, antistaminici e mucolitici – ha spiegato Pregliasco -. Dobbiamo solo aspettare che passi. Per guarire, nella maggior parte dei casi, la strategia più adatta è l’automedicazione responsabile, l’uso di farmaci che devono ridurre i disturbi“. Ma c’è una cosa da tenere in mente: “I sintomi vanno ridotti e non eliminati – ha precisato il virologo – così da poter controllare l’evoluzione della malattia e permettere al corpo di reagire”.

Come li riconosciamo i virus che “si travestono” da influenza

Come si riconoscono i virus parainfluenzali? Secondo una classificazione “sul gradino più basso di una scala immaginaria ci sono i rhinovirus, i virus del raffreddore – ha elencato Pregliasco -, mentre all’estremo opposto, subito sotto l’influenza, si trovano il virus respiratorio sinciziale dell’adulto e i metapneumovirus (di recente scoperta e valutazione) che con l’influenza rappresentano i più gravi dal punto di vista clinico”. Tra i gradini intermedi, infine, ci sono altri virus che hanno una parentela molto stretta come, ha precisato il virologo, “adenovirus, coronavirus non Covid, virus parainfluenzali, enterovirus“, tra quelli più rilevanti.

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Ma per l’influenza il vaccino esiste

Diversa è la situazione per l’influenza. Se volessimo proteggerci un vaccino c’è, ed è gratuito per gli over 60 e per i pazienti a rischio. “Considerando che ci vogliono circa due settimane dal vaccino a quando fa effetto, e che la protezione dura dai due ai tre mesi, questo è il momento giusto per iniziare a vaccinarsi“, hanno spiegato gli esperti.

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