donna guarda tv canone rai

Il canone Rai potrebbe finire nella bolletta del cellulare

Il canone Rai potrebbe essere collegato alle utenze telefoniche mobili e non più a quelle elettriche. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Come si farà il calcolo? Quante utenze per famiglia?

Il canone Rai potrebbe non essere più in bolletta elettrica ed essere invece collegato alle utenze telefoniche mobili. Lo ha detto in audizione in commissione di Vigilanza Rai, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Il canone Rai fino al 2024 resterebbe in bolletta ma meno caro

Giorgetti ha assicurato che nel breve periodo, cioè fino al 2024, il canone è destinato comunque a restare in bolletta ma potrebbe essere scorporata la quota relativa agli investimenti, pari a circa 300 milioni. Questo vuol dire che i cittadini pagherebbero meno.

Il Canone Rai potrebbe essere collegata a un’utenza del cellulare

Il ministro sottolinea che il presupposto attuale del pagamento dell’imposta, cioè la titolarità di un’utenza elettrica, oggi non può reggere.

La fruizione dei contenuti della tv infatti ormai avviene attraverso l’utilizzo dei device. Per questo, tra le idee in campo, allo studio di un apposito tavolo, ci sarebbe quella di collegare il pagamento del canone alle utenze telefoniche mobili, una scelta che allargherebbe la platea dei contribuenti poiché le utenze elettriche ora sono pari a 21 milioni mentre le utenze telefoniche mobili sono pari a 107 milioni.

«Sfido chiunque a dire cosa c’entra il canone tv con la bolletta energetica, è uno dei tanti oneri impropri» ha commentato il ministro. «La riflessione che tutti dobbiamo fare è su come finanziare il servizio pubblico, ci sono tanti modi per farlo, come ci dimostrano Paesi a noi confinanti».

Come funziona in Europa

Il ministro ha ricostruito il quadro delle forme di finanziamento esistenti in Europa e ha escluso che sia l’Europa a richiedere che il canone esca dalla bolletta. Il Codacons in Italia ne ha chiesto a più riprese l’abolizione, come avvenuto anche in altri paesi europei: è il caso di Spagna, Belgio, Ungheria, Norvegia, Svezia, Finlandia e Turchia, dove è stata eliminata la tassa a carico dei cittadini perché è lo Stato a sovvenzionare la tv pubblica. In Francia, invece, si paga una tassa in modo analogo a quanto previsto per il possesso dell’auto o della casa.

Nel Regno Unito e in Svizzera, infine, sono società incaricate dallo Stato a provvedere alla riscossione.

In Italia si parla da tempo di cancellare il canone soprattutto per l’aumento dei canali a pagamento, oppure per il passaggio al digitale terrestre, per cui molti canali non sono più visibili. 

A parlare di abolizione del canone era stato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini che ora però il ministro Giorgetti smentisce assicurando che il canone Rai resterà in bolletta per il 2023 e 2024. Ma poi nel 2025 cosa succederà?

Come calcolare le utenze mobili a cui agganciare il canone Rai

Per il momento quindi l’ipotesi in campo è di agganciare il canone alle utenze mobili. Quante, però? Il calcolo, ha infatti avvertito Giorgetti, dovrà tenere conto del numero delle utenze per nucleo famigliare e dovrà indicare un tetto massimo, in modo che la quota non superi il livello attuale di pagamento. In ogni caso, ha precisato il ministro, «ogni ipotesi di revisione dovrà prendere le mosse dalla definizione degli oneri di servizio pubblico, dalla garanzia per gli investimenti, dalla revisione della dimensione delle spese dell’azienda». Insomma, ci dev’essere uno stanziamento adeguato per far “risparmiare” i cittadini. 

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