Un sondaggio realizzato da Skuola.net per la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) ha coinvolto 2.500 giovani italiani tra gli 11 e i 22 anni, esplorando le loro opinioni e desideri riguardo all’educazione sessuale. I risultati emersi evidenziano un forte interesse da parte dei giovani per un’educazione sessuale strutturata e inclusiva, con una preferenza per l’introduzione di tali percorsi subito dopo la scuola elementare. In particolare, l’80% degli intervistati ha espresso il desiderio di trattare questi temi con esperti esterni, piuttosto che con genitori o insegnanti, per superare imbarazzi e tabù. L’indagine ha anche messo in luce la necessità di affrontare temi come:
- identità di genere,
- orientamento sessuale,
- salute sessuale,
- relazioni affettive
- pericoli legati al mondo digitale.
In Italia l’educazione sessuale e affettiva non è mai stata inserita ufficialmente nei programmi scolastici. E di recente il governo chiesto l’inserimento dell’obbligo del consenso preventivo dei genitori.
Educazione sessuale, per i giovani dovrebbe iniziare presto
Secondo l’indagine, oltre un terzo dei giovani (35,1%) ritiene che l’educazione sessuale dovrebbe iniziare entro i 12 anni, con un ulteriore 39,6% che suggerisce di avviarla durante l’adolescenza (12-17 anni). Non manca chi auspica che l’educazione sessuale inizi addirittura prima dei 6 anni. Questa richiesta si giustifica con il fatto che molti giovani si avvicinano alla sessualità assai presto. Circa 1 su 6 ha il primo rapporto intimo prima dei 16 anni, con una evidente precocità dei maschi rispetto alle femmine. Tuttavia, spesso questi primi incontri avvengono senza un adeguato supporto educativo, lasciando ragazze e ragazzi con dubbi e incertezze.
La preferenza per esperti esterni
Un dato significativo emerso dalla ricerca è che l’80% dei giovani preferirebbe discutere di sessualità con esperti esterni alla scuola, come medici, psicologi o sessuologi, piuttosto che con genitori o insegnanti. Una preferenza che si basa sul desiderio di affrontare temi delicati in un ambiente sicuro e privo di giudizi. Un ambiente in cui poter esprimere liberamente le proprie domande e preoccupazioni. Professionisti esterni alla scuola vengono evidentemente ritenuti dai giovani più competenti e preparati rispetto ai normali insegnanti per fornire informazioni accurate e aggiornate su temi riservati e intimi.
L’importanza di un approccio inclusivo
L’indagine ha anche evidenziato la crescente richiesta di un’educazione sessuale più inclusiva, che tenga conto delle diverse identità di genere e orientamenti sessuali. Il 71,3% dei giovani si identifica come eterosessuale, ma una percentuale significativa si riconosce in orientamenti diversi: il 12,9% si considera bisessuale, il 5,8% pansessuale, il 5,3% asessuale e il 4,7% omosessuale. Inoltre, il 7,5% manifesta un’identità di genere non conforme al proprio sesso biologico. Questi dati sottolineano l’importanza di un’educazione sessuale che rispetti e valorizzi la diversità, offrendo spazi sicuri e accoglienti per tutti gli studenti.
Educazione sessuale, i temi più richiesti dai giovani
I giovani hanno espresso interesse per una vasta gamma di temi legati alla sessualità e alle relazioni affettive. Tra gli argomenti di maggiore interesse vi sono:
- Rapporti sessuali: il 90% degli intervistati ha dimostrato interesse per questo argomento
- Cambiamenti corporei e anatomia: L’86% degli intervistati ha manifestato interesse per i cambiamenti corporei tipici dell’adolescenza; molto interesse anche per anatomia e funzionamento degli organi genitali (85,3% vuole saperne di più sui genitali femminili, l’80,6% su quelli maschili).
- Relazioni affettive: Temi come la comunicazione, il consenso, la gelosia e le delusioni amorose sono stati indicati come di particolare interesse, soprattutto tra le ragazze.
- Pericoli online: I giovani hanno mostrato particolare attenzione a temi come la violenza sessuale, il cyberbullismo, il grooming e il revenge porn. Maggiore sensibilità verso questi argomenti è stata mostrata da profili più esposti alle insidie del digitale: in particolare ragazze, transgender e giovani con orientamento omosessuale o bisessuale.