Alla fine non ci sono state né sorprese né colpi di scena. È la Rai l’unico broadcaster ad aderire al bando emesso dal Comune di Sanremo per il Festival nel triennio 2026-2028 dopo la sentenza del Tar Liguria. Gli altri, a cominciare da Mediaset e Discovery, si sono fatti da parte.
Mediaset e Discovery si defilano
L’azienda di Cologno, probabilmente, non ha voluto infierire e ostacolare Viale Mazzini. Visti tra l’altro i buoni scambi di cortesia che hanno avuto con la direzione artistica di Carlo Conti al Festival, da Maria De Filippi a Gerry Scotti tanto per fare due nomi. Mentre le richieste per Discovery erano sicuramente troppo elevate per competere, soprattutto per il capitolo ascolti e diffusione a 360 gradi della kermesse. Chi si aggiudicherà il bando dovrà trasmettere l’evento e non provvedere a un eventuale subappalto, questa era una condizione non trattabile. Ora si aspetta il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso presentato in riferimento alla sentenza del Tar Liguria. Qualora il bando venisse cancellato potrebbe aprirsi un nuovo capitolo. Anche se i competitor sanno bene di non avere a disposizione una macchina da guerra come quella che dispone la Rai. A cominciare dai programmi, dagli ascolti e dalla pubblicità.
La posizione del sindaco di Sanremo
Ora che Viale Mazzini è l’unica in lizza si aprirà la fase della trattativa faccia a faccia. E probabilmente qualche richiesta inserita nel bando potrebbe scendere di quota. Il sindaco di Sanremo Alessandro Mager ha sottolineato: «I parametri principali prefissati dal Comune vertevano sull’obbligo di riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6 milioni e 500mila euro, oltre a una percentuale non inferiore all’1% su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi, con l’impegno di riprendere e trasmettere le manifestazioni di ‘Sanremoinfiore’. Se le verifiche di congruità e delle procedure giuridiche in corso confermeranno l’esito delle procedure sulla manifestazione del Festival di Sanremo, si aprirà poi la fase di negoziazione prevista dal bando».
La posizione della Rai
Quindi via libera alla trattativa. Il bando presentato dal Comune di Sanremo è nettamente più oneroso per le casse della Rai. I 5 milioni annuali di costo per l’assegnazione sono diventati 6,5 milioni, oltre a una percentuale non inferiore all’uno per cento su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi. Ovviamente, Rai Pubblicità con gli incassi degli inserzionisti dovrà pure provvedere a organizzare le manifestazioni di piazza a corredo del Festival, come accade già. Per la Rai ci sarà, però, da spostare la data della settimana del Festival. Non potrà avere le serate tradizionali perché dal 6 al 22 febbraio sono in programma le Olimpiadi di Milano-Cortina che la Rai trasmetterà assieme ai Giochi paralimpici in programma dal 6 al 15 marzo. Quindi non resta che ‘incastrare’ il Festival 2026 nella settimana dal 23 al 27 febbraio, oppure dal 2 al 6 marzo.